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'Woori The Virgin' è un'offesa ai fan di 'Jane The Virgin': quanto è brutto? Parliamone.

‘Woori The Virgin’ è un’offesa ai fan di ‘Jane The Virgin’: quanto è brutto? Parliamone.

| On 31, Ago 2023

Prendete un’amata telenovela come ‘Jane The Virgin’ basata su virginità, gravidanze, religione e relazioni amorose difficili e portatela in Corea del Sud col nome di ‘Woori The Virgin’. Come andrà a finire?

Bene e male, probabilmente.
Per me, almeno, qualcosa che è partito bene, ma che alla fine mi ha scartavetrato i coglioni fino alla sparizione totale degli stessi.
L’eleganza. La classe. La poesia.
Lo so, creo immagini artistiche che manco Manzoni.

Sono 14 episodi che trovate su Viki e se volete qualcosa di molto leggero e sopportate triangoli scemi e protagoniste da prendere a schiaffi ogni 2 minuti, allora questo è il drama che fa per voi!

Di cosa parla questo drama?
Woori The Virgin, come previsto, segue la premessa principale della serie originale. Woori ha fatto voto di astinenza quando aveva 15 anni come promessa a sua nonna. Ora che ha 30 anni, Woori viene costantemente interrogata e presa in giro dai suoi amici e coetanei sulla sua scelta di rimanere celibe prima del matrimonio. Per fortuna, il suo ragazzo, il gentile e affascinante detective Lee Kang-Jae, condivide i valori di Woori. Le cose sembrano andare bene finché un giorno Woori va dal ginecologo e viene accidentalmente inseminato artificialmente. Woori rimane incinta e il padre? La sua ex cotta e ora CEO di Diamond Cosmetics, Raphael. Come se le cose non potessero nemmeno diventare più complicate, Raphael è ancora sposato con il connivente Lee Ma-Ri da cui Raphael intende divorziare.

Cose… cose… cose:
Personalmente provo un po’ di rabbia nei confronti di questo prodotto perché le prime puntate mi sono piaciute abbastanza. Mi piaceva la trama, mi piacevano le implicazioni, mi piacevano soprattutto i personaggi secondari. Poteva darmi delle risate, momenti di gioia, attimi di leggiadria… e invece a una certa tutto è precipitato e ho pregato che finisse la tortura il più preso possibile.
Le ultime puntate le ho percepite tanto, tantissimo, come infinite.

Infatti verso l’episodio 7/8 si crea una sottotrama crime scritta da un cane confuso nel mentre le tifoserie del Team Raphael e del Team Gang-jae si sfidano per dimostrare quanto il loro amato non sia un idiota patentato. E così fino al 14° episodio. TROPPO.

La rabbia è esplosa in me più volte, ad esempio quando la protagonista aveva crolli continui o faceva cose che davvero MA CI SEI O CI FAI, oppure per la solita e noiosa predestinazione perpetua mostrata con scene smielate da vomito e un pessimo effetto color seppia/dreamy che davvero non era necessario.

Sebbene lo spettacolo non abbia mai voluto prendersi sul serio e ha mantenuto, più o meno, un tono da commedia / dramma, in me, da metà k-drama in poi, è mancato il divertimento o l’interesse in questa storia. Inutile dire che se un drama che mi fa perdere divertimento e interesse, peggio non poteva andare.

Cosa affronta il drama?
Nonostante inizi a bomba e si concludi male, le tematiche sono interessanti.

Sotto l’ironia e la premessa tragicomica, Woori The Virgin intreccia una storia dei grigi della vita e si potrebbe ragionare su tante cose interessanti: trauma generazionale, perdita, maternità, madri single, inseminazione artificiale, stigma sociale, il tutto mostrato dal punto di vista di persone che sono buone ma impotenti di fronte al destino.

Date le somiglianze tra le culture asiatica e ispanica quando si tratta di relazioni familiari, molte delle ragioni di Woori e di Jane nel prendere certe decisioni influenzate dalla loro educazione rimangono intatte ed è bello vedere Woori che, convinta che la maternità a 16 anni abbia rovinato la vita di sua madre, all’inizio non vuole seguire la stessa strada ma allo stesso tempo, essendo molto religiosa, ha difficoltà ad accettare l’aborto. L’idea di restare vergini fino al matrimonio le ha generato pressioni inutili mentre cercava di essere all’altezza di uno standard difficilissimo che riteneva giusto e che si era auto imposto pur ‘di non finire come sua madre’. Una pressione profonda che, da donna, ho capito e per cui ho empatizzato.

Altra analisi interessante è sulle opinioni della società sulle donne e sui corpi delle donne: tutti quelli che conoscevano Woori e la definivano una Santa/Madonna/Vergine, avevano un’opinione sulla sua promessa di celibato, avevano un’opinione su di lei. Quando lei è rimasta accidentalmente incinta, le stesse persone hanno dato i loro due centesimi sulla questione senza esitazione, indipendentemente da ciò che Woori diceva. Molti di loro non hanno nemmeno preso in considerazione la verità di Woori.
E infatti la società ha sempre voce in capitolo quando si tratta della sessualità, dell’aspetto e dell’identità generale delle donne, che influenzano consapevolmente o inconsciamente le donne ad avere le proprie percezioni prevenute di se stesse e l’una dell’altra.
È interessante, quindi, vedere Woori, una donna sulla trentina con una mentalità molto religiosa e la sicurezza della sua virginità, che inizia a essere davvero se stessa solo quando attraversa la sua improvvisa e inattesa maternità. Woori sboccia quando abbandona le sue finte credenze e la scatola in cui si è chiusa.

Punti su… qualcosa:
Il problema, per me, non è solo l’andamento decrescente del drama e il suo continuo rigirarsi su se stessa, anche la protagonista ha messo del suo per rendere la fruizione di questo drama una specie di inferno per me.

Deludente per me è la Ma-ri di Hong Ji-yoon, sia come personaggio in sé che come recitazione (che in realtà Jiyoon fa quello che può con quello che ha), eppure questa Mari emerge come un personaggio assolutamente insopportabile.

Ma-ri è ingenua spesso e volentieri, una bambina che ragiona come se avesse 4 anni e 3 mesi in tutti i momenti peggiori. Poteva essere ambiziosa e trovare il suo percorso, e invece risulta solo confusa, spesso ridicola e indecisa da morire. Lei manca di profondità e anche di dedizione: tutto sembra superfluo per lei, a partire dal suo lavoro, non c’è nulla di concreto nel suo personaggio, solo pippe mentali a non finire. Noia.

E’ stressante, poi, guardare Woori essere così passiva mentre due uomini si fanno la guerra su chi deve essere il protagonista della sua vita, ma in un modo davvero molto fine a se stesso e senza alcuna riflessione.

Una nota positiva, invece, sono i personaggi secondari di Woori The Virgin: la mamma di Woori e la sua relazione con il padre (ritrovato dopo tanti anni) sono stati davvero un momento clou per me; anche la nonna di Woori è una regina. Loro riescono a creare momenti davvero comici e molto leggeri che ho apprezzato.

Conclusione:
‘Woori the Virgin’ parte a bomba e, purtroppo, esplode e scompare a metà, riprendendosi leggermente alla fine. Infatti, purtroppo, il drama non riconquista la vertiginosa inventiva e l’estro visivo dei suoi episodi iniziali, ma alla fine è decente e toccante, un finale celebrativo che, però, non fa dimenticare tutte le opportunità mancate e lo scartavetramento di coglioni esagerato vissuto nella sua metà orribile.

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