TIME Magazine: gli album migliori del Kpop nel 2020
PR | On 29, Dic 2020
La fine dell’anno è arrivata e la rivista statunitense ‘TIME Magazine’ ha pubblicato un elenco dei migliori album K-Pop del 2020.
È stato uno degli anni più difficili per il mondo, ma uno dei più monumentali per il K-Pop. Queste canzoni e album sono stati scelti per la loro assoluta luminosità nel buio di un anno deprimente.
In nessun ordine particolare, ecco i 10 album che per il TIME hanno definito l’anno di K-pop nel 2020. Confrontatele con la vostra lista!
Map of the Soul: 7 – BTS
E’ il capolavoro artisticamente intricato dell’anno: la generosa offerta di 20 tracce della durata di un’ora e 14 minuti ha permesso agli ascoltatori di digerire e analizzare le sue complessità mentre il mondo passava a un periodo di isolamento e quarantena. L’album attraversa momenti di introspezione nel viaggio di sette anni dei BTS, dalla riflessione sull’inizio della loro carriera alla dichiarazione coraggiosa che accolgono con favore il dolore che deriva dal loro attuale livello di fama e successo. “Black Swan” è la traccia più interessante del progetto: oltre a pacate pizze di chitarra, i membri esprimono la paura inquietante di perdere la passione per il loro mestiere.
Dystopia: The Tree of Language – Dreamcatcher
Nel Kpop, le DREAMCATCHER hanno intrapreso un percorso non convenzionale e ha scolpito una nicchia con il rock: questo album è la migliore uscita di DREAMCATCHER. Fondono questo suono rock con diverse influenze tra cui EDM (“Scream”), Latin (“Red Sun”) e R&B (“Daybreak”). “Jazz Bar”, sebbene meno pesante sulle influenze rock, è la traccia più coinvolgente dell’album, con una melodia semplice e accordi di pianoforte leggeri che ti portano nell’angolo oscuro di un jazz bar.
In Life – Stray Kids
Gli Stray Kids sono tra gli idol più produttivi degli ultimi anni, forti anche di molti membri che scrivono e compongono benissimo. Sia gli album ‘Go Live’ che ‘In Life’ offrono un sound potente e festoso, ma ‘In Life’ ha un come traccia principale “Back Door”, una traccia ad alta energia traboccante di pizzazz (una delle 10 migliori canzoni nel mondo del 2020 per il TIME). Le altre aggiunte vedono una narrazione intrecciata attraverso il taglio di vecchi legami (“Ex”, “B Me”) e il rafforzamento di nuovi legami (“My Universe”)
BLOOM*IZ – IZ*ONE
In questo album, coerenti con l’immagine dolce e carina del gruppo, si mostrano tutti i colori in una tonalità pastello ufficiale. BLOOM*IZ mette in mostra una tavolozza sonora di colori che dimostra le varie tonalità e tinte del bubblegum pop. C’è il tratto roseo del cippatore “Pink Blusher”, il pennello galattico del rimbalzante “Spaceship” e lo splash arcobaleno della traccia del titolo dell’album “Fiesta”.
Never Gonna Dance Again: Act 2 – Taemin
Ogni traccia mette in luce la voce unica di Taemin, mettendola in risalto, su uno sfondo di brani strumentali che gradualmente si ammorbidiscono in progressione dalla prima all’ultima traccia dell’album. “Idea”, il singolo di apertura e principale, presenta una linea di basso orchestrale clamorosa mentre le canzoni che seguono immediatamente, “Heaven” e “Impressionable”, sono caratterizzate da una voce corale profonda. Ma l’album prende una svolta a partire da “Be Your Enemy”, un duetto etereo con la cantante Wendy delle Red Velvet, finendo con “Identity”, dove, per la maggior parte della canzone, profonde esalazioni sostituiscono una sezione di percussioni per mantenere il ritmo.
All About Luv – MONSTA X
Il primo album interamente inglese di un gruppo K-pop in più di un decennio, è in realtà un progetto interessantissimo per tanti altri motivi: dolci melodie, dolci armonie e teneri falsetti abbondano in canzoni che spaziano da saltellanti jam electro-pop (“Love U”, “Someone’s Someone”) a dolci ballate intrise di synth (“She’s the One”, “Misbehave”).
Eyes Wide Open – TWICE
Il gruppo ha combinato influenze retrò degli anni ’80 con il suo caratteristico suono allegro creando brani molto orecchiabili. Il concept inizia in “I Can’t Stop Me” come dice il ritornello, “Sono circondato da quel punto, riflettori puntati / Mentre splende su di me, vengo trascinato nell’oscurità.” Questa idea si estende a “No More”, che descrive le notti buie da solo, a “Say Something”, che dipinge l’immagine dell’attesa di qualcuno al chiaro di luna. Meno amore e più sentimenti e paure.
Super One – SuperM
Mentre la prima traccia di SuperM, “Jopping”, ha sollevato domande sulla direzione sonora del gruppo, questo comeback dimostra che questo gruppo di artisti è qui per lasciare un’eredità musicale. La gamma di canzoni fornisce l’accompagnamento a ogni attività che si potrebbe svolgere in isolamento.
回: Walpurgis Night – GFriend
In un anno, il gruppo dha pubblicato tre album per la serie “回”, una parola sino-coreana che significa “tornare indietro” o “tornare”. Ma invece di tornare indietro, i sei membri forgiano un nuovo percorso in avanti con la magica e mistica Walpurgis Night. Con tracce ben confezionate attorno a una rinnovata identità (“Mago”, “GRWM”) e un sé potenziato (“Better Me”, “Wheel of the Year”), l’album si distingue per la sua coesione tematica e con un tema particolarmente risonante in un anno in cui l’isolamento ha forse creato più spazio per la riflessione personale. Mentre le precedenti “Crossroads” e “Apple” si concentravano sul sentirsi persi e affrontare le tentazioni come suggeriscono i rispettivi titoli, la traccia finale di questo album, “Wheel of the Year”, parla di fidarsi della bussola del cuore mentre si corre verso una destinazione sconosciuta.
The Book of Us: The Demon – DAY6
Una delle canzoni di maggior impatto emotivo dell’anno è, ironia della sorte, pronunciata senza alcuna traccia di emozione. Non è un caso. “Zombie” di Day6 si concentra sul sentirsi privi di scopo. Oltre a “Zombie”, molti brani di ‘The Book of Us: The Demon’ vantano testi incredibilmente penetranti. L’album potrebbe non essere un rimedio a tutto campo per il dolore in sé, ma sicuramente ha il potere di far sentire gli ascoltatori meno soli nel proprio.
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