Generale

‘The Tale of Nokdu’ è piaciuto a tutti… tranne a me (?)

A lungo abbiamo visto donne trasvestirsi da uomini e girare indisturbate nel mondo come se nulla fosse: e se accadesse il contrario? E’ questa la simpatica premessa di ‘The Tale Of Nokdu’, drama di estremo successo in Corea del Sud, disponibile nei suoi 16 episodi su Netflix, che mi è piaciuta DA MORIRE nei primi 6 episodi… e poi mi ha scartavetrato i coglioni. La stessa espressione per due recensioni consecutive, mi spiace ma è la verità. 

Ormai, mi rendo conto che va sempre così, eh. C’è da dire che è un problema diffuso nei drama, quello di partire a bomba e poi contorcersi in un finto pathos che non sanno gestire.
Ma: TALE OF NOKDU. Concentrazione!

Comunque, ancora una volta, mi ritrovo qui a demolire qualcosa che è più o meno amato da tutti, in patria (ascolti da capogiro), sul web e nell’internet. Forse ho io delle aspettative troppo alte? Forse (semplicemente) ho io dei problemi? Sicuramente sì, ma WHO CARES.

The Tale Of Nokdu!!!
MI HAI FATTO SCHIFETTO, anche se all’inizio mi hai divertito e per questo mi hai deluso ancora di piùùùùùùùùùù!
Immaginate una ragazza al cinema che passa 15 minuti a non mangiare i nachos perché attende l’inizio del film per mangiare… e appena inizia il film, cerca di prendere il primo nachos ma fa cadere tutto il contenitore a terra.
Ecco è questo il grado di delusione che questo drama mi ha lasciato dentro.

Però… c’è quello gnocco di Kang Tae-Oh qui eh <3

Di cosa parla questo drama?
Jeon Nok-Du ( ang Dong-Yoon) vive su un’isola con suo padre e suo fratello maggiore. È intelligente e un buon spadaccino. Da quando era piccolo, suo padre non gli ha permesso di studiare o di andare sulla terraferma. Un giorno, suo padre e suo fratello maggiore vengono attaccati da un gruppo di donne assassine. Jeon Nok-Du insegue uno degli assassini nella capitale.

Nella capitale, Jeon Nok-Du incontra Dong Dong-Ju (Kim So-Hyun) mentre lei vuole colpire il re con la sua freccia per ucciderla, ma Jeon Nok-Du la salva dai guai. Nel frattempo, l’assassino che Jeon Nok-Du insegue entra in un villaggio di vedove. Per scoprire chi e perché la sua famiglia è stata attaccata, Jeon Nok-Du si traveste da donna ed entra nel villaggio delle vedove. Lì incontra di nuovo Dong Dong-Ju. È un’apprendista per diventare una gisaeng che metida vendetta contro il re.

Piccole cose (forse non) bellissime:
Lo ripeto: l’inizio è una bomba. Una commedia leggera piena di equivoci in cui questo pazzo entra in un villaggio nascosto di sole donne fortissime e altrettanto pazze in culo. E’ strepitoso e folle in ogni aspetto.

Poi la politica, gli intrighi di corte, il mistero prendono il sopravvento e tutto diventa pesante e molto prevedibile.

E’ interessante come il drama sia molto girl power. Dal gruppo di assassini donne allo stesso villaggio delle vedove e persino alla protagonista, tutte le donne sono descritte come forti, come orientate a soddisfare i propri obiettivi e consapevole della propria forza interiore. E’ bello che ogni personaggio femminili, anche quello più secondario, abbia uno scopo proprio e non sia usato come mezzo per il protagonista.

Anche tutto il concept intorno a Nokdu, il campagnolo che per capirci qualcosa sul suo passato decide di vestirsi da vedova ed entrare in un villaggio segreto, è interessante e sempre molto comico. E poi l’attore E’ DAVVERO UNA GRAN GNOCCA DA DONNA.

Cosa affronta il drama?
Le scelte sono un tema ricorrente nel drama: scelte inteso come libero arbitrio dell’uomo, e non semplice come fato o destino, che influenza le vite degli altri e di se stessi. E’ interessante notare come nel drama, di fatto, il dado sia già tratto a causa di scelte che hanno bloccato, che bloccano o che bloccheranno i personaggi in ruoli non desiderati.

Le scelte hanno separato famiglie, le scelte hanno generato vendette e ossessioni che non fanno davvero vivere una vita felice, le scelte hanno condannato persone al potere ma con un volto triste sul trono. Dall’inizio alla fine ognuno è autore del suo percorso, scegliendo, giorno dopo giorno, chi vogliono essere.

Allo stesso modo, il potere, l’ossessione per lo stesso, è un’altra dura lezione impartita dal drama: è evidente che i personaggi che anelano al potere sono quelli più infelici, quelli più inumani, quelli più soli. Per questo il finale colpisce fortissimo, per quanto prevedibile.

Punti su… qualcosa:
Lo scontro finale è davvero una poracciata, totalmente anticlimatico e davvero insulso. Io non so perdonare le scelte fatte da questo drama dalla metà in poi ma, soprattutto, queste della fine.

Di nuovo (mamma mia come sono ripetitiva) il k-drama inizia davvero bene con una comicità molto originale, un’idea particolare e un protagonista maschile che incanta tutti sia da uomo che da donna. La commedia unita a una dose di mistero, coinvolge tantissimo e ti ritrovi dentro la narrazione come rapito.
Vi giuro è successo nella prima metà del drama. VE LO GIURO.
Nella seconda metà della serie la trama cambia e diventa prevedibile, lento, serioso in modo assurdo e troppo insipido.
UNA DELUSIONE.

Conclusione:
Quindi puoi saltare questo? Sicuro.
Ma vale la pena provare a guardarlo? Assolutamente.
Non è diverso dagli altri sageuk che abbiamo visto, né dagli altri drama asiatici di genere che tanti hanno amato in passato. Ma è un viaggio infernale che adorerai all’inizio e (forse) odierai alla fine.

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