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Quali sono le prime impressioni di 'Shine', l'audace romanzo di Jessica, ex-SNSD?

Quali sono le prime impressioni di ‘Shine’, l’audace romanzo di Jessica, ex-SNSD?

| On 04, Ott 2020

Jessica Jung, ex-membro delle Girls’ Generation e ora solista, ha pubblicato il suo romanzo di debutto, ‘Shine’, una serie Young Adult che racconta la storia di un adolescente coreano-americano come trainee e prossima grande star del K-pop.

“Cosa daresti per avere la possibilità di vivere i tuoi sogni?
Per la diciassettenne americana coreana Rachel Kim, la risposta è quasi tutto. Sei anni fa, è stata reclutata dalla DB Entertainment, una delle più grandi etichette K-pop di Seoul, nota per aver sfornato alcune delle star più famose del mondo. Le regole sono semplici: allenarti 24/7. Essere perfetto. Non innamorarti.
Facile vero?
Non così tanto. Mentre gli oscuri scandali di un’industria impegnata nel controllo e nella mercificazione di belle ragazze iniziano a gonfiarsi, Rachel si chiede se è abbastanza forte per essere una vincitrice o se finirà per essere schiacciata… Soprattutto quando inizia a sviluppare sentimenti per la K-pop star e punta di diamante della DB Ent, Jason Lee. Non è solo affascinante, sexy e ridicolmente talentuoso. È anche la prima persona che capisce davvero quanto lei voglia diventare una star.”

La storia ha attirato l’attenzione per riferimenti alle SNSD, ma anche perché sembra davvero molto autobiografico: molti si sono fiondati alla lettura anche sperando di conoscere, indirettamente, qualche dietro le quinte cruento e reale della vecchia vita di Jessica con le Girls’ Generation.

Il romanzo ‘Shine’ di Jessica è polemica per i rimandi alle SNSD

Il libro, acquistabile in formato ebook e cartaceo su Amazon, già ha le prime recensioni, spesso molto discordanti: c’è chi lo ha amato e chi non lo ha per niente apprezzo. Vediamo insieme alcune delle prime impressioni del pubblico!

Ann su Amazon scrive che è stato interessante leggere qualcosa sull’industria Kpop da qualcuno che ne faceva parte. Afferma che la storia è divertente, anche se la parte romantica non è stata spettacolare anche se realistica. “Sicuramente mostra più del lato oscuro dell’industria, ma questo è probabilmente ciò che rende questo libro unico. Si tratta di seguire i tuoi sogni e allo stesso tempo riconoscere tutto ciò che devi sacrificare. Un tocco realistico.”

Alli su Amazon scrive: “Ho divorato questo libro. Essendo qualcuno che ama i libri YA e Kpop… è stata una lettura così interessante e divertente. Rachel non è un personaggio perfetto. Non è la perfetta brava ragazza eroina, ha dei difetti e questo rende interessante seguire il suo viaggio verso la celebrità, la rende riconoscibile e amabile.” Sottolinea anche la bellezza della svolta romantica e come il libro sia riuscita a farla entra in quel mondo: “mi sentivo davvero come se stessi dando uno sguardo al mondo Kpop… ed è molto buio quel mondo. […] L’unico aspetto negativo del libro: ci sono alcuni termini gergali coreani di cui non conoscevo il significato. Sarebbe utile aggiungere un glossario o delle note a piè di pagina.”

Jedijasz, invece, non ha un parere positivo, il libro non ha raggiunto le sue aspettative anche se non è stata una lettera spiacevole. Afferma che il libro è un YA ma non infantile e che, comunque, lo consiglia senza troppe pretese.

Ugualmente Jesse scrive: “Ad essere onesti, il libro non è spettacolare o incredibilmente profondo. Tuttavia, la breve visione delle difficoltà di Jessica come star del K-Pop e l’esperienza che apporta a una storia altrimenti imprecisa, fa brillare il libro. Inoltre, i piccoli accenni al femminismo, al sessismo e soprattutto dei doppi standard, consentono al libro di andare oltre la semplice storia d’amore.”

Kimberly, invece, non lo consiglia affatto: “L’inizio del libro è solido, ma verso la fine ha iniziato a sgretolarsi […] Ho sentito che molte scene erano scene di riempimento e probabilmente avrebbero potuto essere tagliate. Il ritmo è terribile, sembra molto instabile. A volte il capitolo termina con una scena molto emozionante e ti aspetti che il prossimo capitolo sia una continuazione di quella scena, ma, invece, salti a una settimana dopo. Tutti i personaggi sembravano davvero piatti e noiosi. Alcune cose in questo libro sono davvero assurde. Sì, sono consapevole che sto leggendo narrativa ma comunque… Ovviamente, devo parlare della storia d’amore. Era imbarazzante, ma ho letto di peggio […] In realtà ho alcune cose positive da dire su questo libro: mi è piaciuto il legame tra Rachel e sua sorella Leah, mi è piaciuto anchela menzione al fat-shaming, al body-shaming, al razzismo e al doppio standard dell’industria kpop.”

Anche AsianJukie (Articolo) ha letto il libro, dedicando allo stesso una recensione più approfondita e dettagliata. La ragazza afferma che l’incipit è davvero interessante e scaraventa il lettore nel mondo crudo e cattivo del dietro le quinte del K-pop, questo punto è anche un difetto del libro: per chi non sa i meccanismi del genere potrebbe essere difficile capire il contesto in cui si muovono i personaggi. Alcuni colpi di scena sono molto prevedibili, altri meno, la caratterizzazione dei personaggi è molto riuscita soprattutto nell’antagonista, che brilla quasi quanto la protagonista. Molte delle situazioni descritte dal libro, spesso davvero dettagliato, sono tanto precise da essere percepite come precisa trasposizione della realtà e non mera finzione, cosa che rende il libro davvero molto interessante per i fan K-pop.

AsianJukie specifica che ‘Shine’ descrive il mondo K-pop in modo drammatico, duro e cupo, mettendo in evidenza tutto il marcio, soprattutto tra le dinamiche di gruppo e nelle agenzie. L’unica figura che ne esce splendente e brillante è quella di Rachel (la protagonista molto simile a Jessica), giudicata molto talentuosa, bravissima e buona. Nonostante la descrizione crudele del mondo K-pop, cose che sono già tutte ben note nel settore o facilmente immaginabili, non ci sono molte polemiche, scene violente, di litigi o confronti diretti. E’ una lettura semplice ma divertente, in un senso o nell’altro, sia perché è a tratti ridicolo, pieno di cliché e tanto improbabile da essere involontariamente divertente o perché, soprattutto verso la fine, fa venire voglia di capire cosa sta succedendo (prima di bloccarsi all’improvviso e rimandare il tutto al prossimo libro).



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