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Playback/Lip-sync: la verità sulle performances degli idol

Playback/Lip-sync: la verità sulle performances degli idol

| On 27, Mar 2016

Se anche voi avete un bias o più semplicemente siete amanti del kpop, questo articolo potrebbe essere di vostro interesse. Non cominciate a mettervi le mani sopra le orecchie urlando “non è vero, non mi riguarda, il mio bias non l’ha mai fatto e mai lo farà” perché state solamente mentendo a voi stessi. Di cosa stiamo parlando? Ma del playback ovviamente, o lip sync se preferite, amico fidato di numerosissimi idol che devono esibirsi su di un qualsiasi palcoscenico.

Ma non facciamo di tutta l’erba un fascio. No, non nel senso che esiste un qualche cantante leggendario che non ne ha fatto uso nemmeno una volta nella vita. Perché lo ha fatto. Ma c’è chi non si limita a salire sul palco sempre e solo aprendo e chiudendo la bocca parandosi dietro scuse più o meno credibili (la nuova coreografia è complicata, ho male alla gola per la settima volta in 15 giorni, mi volevo rifiutare ma mi hanno costretto).

Per cominciare, bisogna sapere che i “puristi” del suono, i quali pretendono di sentire ogni singola volta l’esatta voce dell’artista che hanno di fronte, hanno sbagliato ambito. D’ora in poi dovrebbero dedicarsi all’opera e abbandonare per sempre il kpop (ma anche il pop occidentale), dove diverse esibizioni, in un modo o nell’altro, rischiano di essere “falsate”. Ed è facile da dimostrare.

I fan di questo genere musicale adorano lodare le doti canore dei propri beniamini screditando quelle dei rivali. E’ facile dire che Jay Park è un cantante migliore degli EXO perché riesce a fare 15/16 canzoni dal vivo mentre gli EXO sono considerati da alcuni netizensgli attuali re del playback” senza conoscere bene i fatti. Le cose non stanno esattamente così. E’ necessario innanzitutto mettere in chiaro qualche concetto.

Lip sync

Quello che in Italia comunemente (e forse erroneamente) chiamiamo playback, ovvero l’atto di muovere le labbra a tempo con il brano in sottofondo (il playback per l’appunto), che viene usato per l’80% delle performance che prevedono una coreografia altamente complessa. Uno strumento utilizzato per lo più da alcuni gruppi di idol, cosa piuttosto particolare, se si pensa che essendoci più componenti, ognuno di loro deve cantare solo una piccola parte del brano. Un povero solista deve cercare di fare tutto da solo, dunque quest’ultimo potrebbe quantomeno avere una giustificazione in più.

E’ bene sapere che per cercare di ingannare meglio il pubblico, spesso e volentieri le performance vocali sono registrate qualche ora prima in tutta calma, ritoccate velocemente nei modi che tra poco vedremo, e utilizzate poi durante l’esibizione come base per il lip sync. Questo accade soprattutto durante gli show televisivi, e con buoni risultati in termini di “farla franca”. A volte si tratta di una pratica usuale anche durante i concerti, ma in quei casi si tende a registrare una volta la canzone “live” per poi utilizzarla durante tutto il tour, quindi il trucco è facilmente individuabile.

Backing track

L’aiutino per le performance live preferito dagli idol che ci tengono a fare bella figura con i fan in ogni occasione: utilizzare il brano in playback per intero o con la registrazione delle parti più “complicate” (acuti, falsetti, vibrato) per non affaticare la voce durante il tour o per mettere in piedi un’esibizione impeccabile durante lo show. I fan sentiranno una notevole differenza rispetto alla canzone originale e riusciranno comunque a sentire la voce del proprio bias, ritenendosi soddisfatti.

In alternativa c’è chi usa dei veri e propri “coristi”, o vocalist, che cantano il brano dal vivo, per ricevere un aiuto in più. Una soluzione sicuramente più elegante.

Auto tune/ Live Pitch Correction

Anche il più virtuoso dei cantanti conosce ed utilizza di tanto in tanto questo strumento. Si, persino Adele. E chiunque lavori nel mondo del pop/kpop. Ai vecchi tempi bisognava arrangiarsi come meglio si poteva. Non c’era alcun modo per aumentare il volume della propria voce attraverso la tecnologia, quindi se un cantante voleva farsi sentire ad una grande distanza le scelte erano due:

– avere un’ottima tecnica vocale ed usare tecniche di proiezione vocale (com’è tutt’ora per i cantanti lirici)

– cantare insieme a numerosi altri vocalist per raggiungere la potenza necessaria (come per i cori in chiesa)

La location era fondamentale, e chiese e teatri erano costruiti ad hoc, per aiutare il riverbero e l’eco delle voci. Oggi tutto questo è superato e inutile, grazie a quel magico strumento che è il moderno impianto audio, progettato per amplificare la voce di chiunque! Perfino con una tecnica vocale pari a 0 qualsiasi persona, anche se all’interno di un immenso stadio, riuscirebbe a farsi ascoltare da tutti i presenti… che fortuna eh? Basta un semplicissimo microfono, che raccoglie il suono che esce dalla bocca del cantante per mandarlo al “sound system”, il quale a sua volta amplifica il suono stesso e lo rispedisce agli altoparlanti per riprodurlo. Semplice vero? Sembrerebbe non cambiare nulla, in definitiva, rispetto ai bei vecchi tempi… ma questo non è del tutto corretto.

Sicuramente quasi tutti hanno sentito parlare almeno una volta del programma Autotune e forse anche di una delle sue funzioni primarie, la “Pitch Correction”. Per chi non lo sapesse si tratta del Photoshop della voce: si sceglie una scala, così ogni nota d’ingresso che arriva dal microfono viene spostata sulla nota più vicina alla scala prescelta. Oppure si inseriscono direttamente delle note prestabilite e Autotune provvederà a modificare la voce in modo da raggiungerle automaticamente.

Ma questa “Pitch Correction” non è, come si potrebbe credere, un lavoro lungo e complicato che richiede ore e ore di lavoro in studio di registrazione…  si tratta di uno strumento semplicissimo e molto intuitivo da usare per chi è del settore, infatti viene utilizzato in numerose occasioni anche durante le performance live.

Esatto, come per il lip sync, ogni idol si è trovato a doverlo usare almeno una volta nella vita, nessuno escluso, anche solo per registrare la traccia del nuovo album. Nemmeno Beyoncé fa eccezione. Ma non bisogna demonizzare questo utilissimo strumento, anzi! Spesso non si può fare a meno di utilizzarlo, persino, appunto, nelle performance live, essendo necessario per correggere il suono che verrebbe distorto da una location troppo grande o troppo rumorosa. Inoltre, sicuramente, Autotune non è ancora capace di fare miracoli. Per fare un paragone, si tratta della differenza che c’è tra lo scattarsi una foto con una luce soffusa e lo scattarsela sotto una luce bianca da ospedale. Il viso sarà sempre lo stesso, ma il risultato, nel primo caso, sarà gran parte delle volte migliore, senza che la realtà venga comunque falsata.

MR Removed

Qualcuno ha intuito queste (banali) verità. E ha deciso di porvi rimedio cercando di smascherare gli imbroglioni. Negli ultimi anni si infatti è diffusa una moda che fa sorridere chi bazzica questo ambiente… difendere/attaccare gli idol bastandosi sui video “MR Removed”. Il concetto sembrerebbe piuttosto semplice, si toglie la base musicale (il playback) così quello che rimane è la vera voce del cantante. Finalmente conosceremo la verità!

Ma ancora una volta le cose non stanno così. Purtroppo adesso bisogna addentrarsi nei tecnicismi, per capire meglio il funzionamento di questo sistema. La tecnica usata per creare questi video è solitamente è questa:

Cancellazione di fase

Piccola definizione: la cancellazione di fase avviene quando le frequenze di un segnale sono uguali e inverse a quelle di un altro segnale, di fatto, i due segnali si annullano l’un l’altro. Come l’applichiamo al kpop e a questi video? Semplicissimo! Come Wikipedia spiega diligentemente, il suono è un’oscillazione compiuta dalle particelle in un mezzo (solitamente l’aria). Queste onde sonore vengono rappresentate con un grafico che tiene conto di tempo e spostamento delle particelle. Insomma, un’onda sonora si rappresenta così:

onda_sonora

Cosa fanno dunque i nostri maghi del computer? Prendono la versione studio di una canzone e la inseriscono nel loro programmino, che la visualizzerà in formato onda sonora. Quindi prendono la registrazione di un live e fanno la stessa cosa, ritrovandosi con due onde sonore più o meno uguali. Ma manca ancora qualcosa. A loro servono uguali e inverse! Dunque basterà cliccare sul pulsante per invertire la seconda, in modo tale che sovrapponendole, i suoni uguali si annullino, proprio come da definizione.

onda_sonora2

Quello che rimane dovrebbe essere la differenza tra le due versioni, ovvero la vera voce dei cantanti e le urla del pubblico. Ma è qui che nascono i problemi. Prendiamo questo video.

Come mai alcune parole si interrompono a metà? Le ragazze odiano qualche sillaba in particolare? No di certo. La soluzione è semplice. Le idol stanno cantando sopra la base originale, e ogni volta che la loro voce si allinea di molto alla base stessa, il programma di turno non riesce a separarle. Quindi verrà invertita e cancellata insieme alla base di sottofondo. Si crea dunque un assurdo paradosso: più la voce dell’idol si avvicinerà alla base originale, più diverse parti della performance verranno cancellate dal software.

C’è un’altra tecnica usata per la creazione di questi video, che richiede molto lavoro ma sembra avere ancora meno senso. In breve riesce ad eliminare tutta la musica di sottofondo lasciando solo la voce umana. Peccato che non riesca a distinguere la voce pre-registrata della base da quella che esce dal microfono.

Scandali famosi

Eccoci qua. La parte più controversa di tutto questo discorso, dove è necessario fare qualche esempio. Girovagando su internet, è inevitabile incappare prima o poi su qualche articolo che contiene le parole lip sync ed EXO.

Il gruppo è stato fortemente criticato nel 2014, in occasione dei loro grandiosi concerti di Seoul. Lo scandalo scoppiò quando alcune delle persone presenti allo spettacolo affermarono che su 18 canzoni, solamente 5 erano cantate dal vivo. Subito sono partiti i paragoni con i BigBang e gli SHINee, lodati per aver cantato sempre e solo unicamente dal vivo, almeno secondo i loro fan, affermazioni forse troppo esagerate.

E’ sicuramente necessario frenare queste esagerazioni, da una parte e dall’altra. Nel caso degli EXO è facile cadere nel tranello inverso. Trattandosi di ragazzi dotati di un innegabile talento, chi non li segue da molto potrebbe pensare che solo tramite dei “trucchi” riescono ad arrivare a certi livelli, cosa sicuramente non vera, come ci hanno dimostrato in numerose occasioni.

L’uso del lip sync, inoltre, non è una loro scelta, semmai un’imposizione, che risulta tuttavia necessaria in determinate occasioni.

Un’altro gruppo che ha rischiato di essere seppellito dalla critiche per la stessa questione, è quello delle Girls’ Generation, un gruppo con ben 10 anni di esperienza. Lo scalpore nasce dalla foto di questo programma, dove accanto al loro nome si leggono le parole “Live MR”, il che sta a significare che le ragazze si sarebbero esibite accompagnate dalla canzone originale in sottofondo.

girls_generation_sync

Una pratica che come abbiamo visto è comune a moltissime esibizioni, ma che a quanto pare suscita ancora scalpore se messa nero su bianco.

E che dire delle povere T-ara, smascherate da un maleducato Chris Brown durante una performance oltreoceano, interrotte per promuovere l’ultimo singolo di Brown? E’ vero, l’esibizione non era dal vivo, ma forse bisognerebbe valutare meglio il comportamento di un cantante che non ha dimostrato il minimo rispetto per il lavoro delle ragazze.

C’è anche chi ha tentato di mettere dei paletti. E’ ormai da un paio d’anni, infatti, che lo show televisivo “Music Core” della MBC non accetta esibizioni tramite il solo uso di AR (all recorded) ed MR (music recorded).

Park Hyun Suk, uno dei produttori del programma, si è dichiarato “stufo di ascoltare solamente il 10%-20% delle performances dal vivo”, e soddisfatto della decisione del programma di “liberarsi di quei cantanti che non fanno altro che aprire e chiudere la bocca”. Una decisione coraggiosa!

La domanda a questo punto sorge spontanea: come capire se siamo di fronte a lip sync?

Ovviamente qualsiasi fan dovrebbe essere capace di riconoscere al volo se il proprio bias sta cantando dal vivo o se quello che sta ascoltando è il brano registrato in studio. Perché ha ascoltato la canzone centinaia di volte. Ma come fare se si tratta di qualcuno le cui doti canore sono per lo più sconosciute?

Ci sono alcuni segnali tipici:

1. Tenere il microfono dalla “testa”, mettendole una o entrambe le mani attorno. Viene definito “cupping”, e per quanto l’effetto possa sembrare “figo”, se fatto durante una performance live dovrebbe creare una distorsione del suono ben definita. Quindi si noterà la differenza rispetto alla traccia originale, in caso contrario siamo di fronte a lip sync.

2. Il microfono non produce suoni quando viene mosso da parte a parte. Oppure non si sentono le dita dell’idol spostarsi durante il “cupping”. O ancora non si sentono variazioni nella tonalità nonostante il microfono venga allontanato ed avvicinato dalla bocca.

3. La performance è perfetta. Troppo perfetta. Così perfetta che non può essere vera, dato che è identica al CD.

4. La coreografia è degna del cirque du soleil ma non si riesce a sentire nemmeno il respiro del cantante, che invece ormai sta ansimando in un bagno di sudore.

5. Durante gli acuti non si riesce a sentire il vibrato… e nemmeno a vederlo! Una vena della gola ingrossata, una minuscola contrazione, una mandibola che trema leggermente… nulla!

6. I movimenti della bocca non corrispondono ai suoni che l’idol sta in teoria emettendo.

Piuttosto semplice dunque!

Che conclusioni trarre da tutto ciò? Bisogna stracciare poster e buttare CD perché è tutta una menzogna? Ma no, non c’è bisogno di arrivare a tanto. Basta solamente un po’ di buon senso. E’ inutile criticare aspramente un idol perché in una determinata occasione non ha cantato dal vivo, dato che la maggior parte delle volte non sarà nemmeno una sua decisione. Inoltre, magari, anche chi si è esibito prima di lui lo ha fatto, è solo stato più furbo nel non farsi beccare.

Il mondo del kpop è pieno di professionisti che si sono allenati anni e anni per raggiungere quel determinato grado di perfezione. E che non sono soliti usare scorciatoie. Un perfetto esempio è dato da una delle certezze di questo genere musicale: I BigBang.

Ma bisogna citare nuovamente anche gli SHINee, che hanno regalato ai loro fan alcune delle migliori performance mai viste, totalmente dal vivo!

E’ vero, non tutti posso arrivare a questi livelli, e alcuni si limitano ad utilizzare un software che aiuta nelle esibizioni dal vivo, mettendo comunque quanto più impegno possibile nel cantare. A scapito però della coreografia e della spettacolarità dell’esibizione, che nel mondo luccicante del kpop hanno un eguale valore (se non a volte superiore).

Chiunque vorrebbe che il proprio idol preferito riuscisse a cantare dal vivo producendo suoni ancora più incredibili di quelli registrati sulla traccia originale, il tutto esibendosi contemporaneamente in una tripla capriola carpiata all’indietro. E senza perdere l’intonazione neanche una volta. Tutto ciò non è semplicemente possibile.

Ma è importante imparare a non sottovalutare mai l’impegno e il lavoro che sta dietro ogni singola esibizione.

119 cuori per questo articolo

Comments

  1. Bangtan

    Articolo interessante ed esaustivo. Molti dovrebbero capire che per le popstars “moderne” (dagli anni ’80 in poi, “figlie” del videoclip, che sono quelle alle quali si ispirano anche gli idol) il concetto di “live” è la performance formata da coreografia, danza, scenografia, e l’esibizione canora dal vivo non è richiesta, non è apprezzata (a fronte di una previsione degli sforzi che sarebbero necessari per proporla) dal target a cui si rivolgono questi artisti. Poi è chiaro, tanto di cappello a chi riesce a cantare e ballare contemporaneamente ma ripeto, per questo genere di “performer” rappresenta, secondo me, soltanto un valore aggiunto.

  2. Beatrice Garisto

    Ciao.
    Tempo fa cercando video per conoscere meglio gli Shinhwa mi sono imbattuta in un loro video durante un festival della KBS. All’epoca era imposto loro esibirsi con la base e, per ribellarsi della cosa sia nei confronti della KBS sia della SM (loro agenzia dell’epoca, 2001), hanno non solo cantato senza microfoni, ma hanno invertito tutte le parti. Guardando loro esibizioni successive si può notare questa sorta di “ribellione”. Forse la questione ha dato scalpore perché in un programma in cui dovevano cantare dal vivo giocando, hanno dichiarato che quella era la prima volta che cantavano dal vivo. Secondo me è un’imposizione delle agenzie per avere una performance perfetta senza sbavature.

    https://youtu.be/czR8ZbfnC2o questo è il link dell’esibizione degli Shinhwa

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