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Perchè il K-pop è esploso tra il 2020 e il 2021?

Perchè il K-pop è esploso tra il 2020 e il 2021?

| On 20, Mar 2022

Come ha fatto una cultura che tra gli anni 2000 e il 2010 ha provato più volte, fallendo miseramente, ad arrivare in occidente, a conquistare tutto nel decennio successivo? Il caso Hallyu, l’ondata coreana caratterizzata da K-pop, K-drama e K-movie, è qualcosa di molto interessante perché molto studiato e standardizzato.

Si potrebbero sostenere che il governo della Corea del Sud ha “fabbricato” il successo dell’ondata coreana, attraverso finanziamenti e sostegno alle esportazioni ma, in fondo, è quello che qualsiasi buon governo dovrebbe fare quando capisce di aver qualcosa di buono e vendibile nel mondo: riconoscere il soft power e le esportazioni culturali e coltivare il settore. Questa intuizione si è unita e idee diverse e innovative, a un uso massiccio e sempre all’avanguardia della tecnologia (prima i social network, ora piattaforme per fan e Intelligenza artificiale).

L’esplosione del K-pop e della cultura coreana nel 2020 e nel 2021 è solo la fine di un processo che è iniziato ormai quasi dieci anni fa. Infatti già nel 2019 il K-pop era la cosa di cui si parlava di più su Twitter, con 6,1 miliardi di tweet a livello globale. L’hashtag #koreanfood è aumentato nell’utilizzo del 46% su Instagram nel 2021 rispetto all’anno precedente.

Il presidente Moon Jae-in ci tiene molto al K-pop e avrete di certo notato come spesso si è circondato di idol, come i BTS invitati alla Casa Blu lo scorso settembre dopo che i ragazzi hanno parlato alla 76a Assemblea Generale delle Nazioni Unite, o come unisce incontri diplomatici ad eventi Kpop, come la visita ufficiale agli Emirati Arabi durante l’Expo proprio il giorno in cui vi era l’esibizione di artisti coreani con Psy, Stray Kids e Sunmi (partecipando, ovviamente).

Il presidente coreano Moon Jae-in ha capito che il prodotto era esportabile e con tutto il governo si è mosso in quella direzione e questa geniale intuizione è stata fondamentale in un periodo di crisi come quella della pandemia globale da COVID-19.

Infatti se dal 2016 al 2019 in media 13 milioni di persone avevano visitato Seoul (con un guadagno ogni anni di circa 20 milioni di dollari), il 2020 è stato difficilissimo e i funzionari del governo metropolitano di Seoul, incaricati di pianificare i programmi di tour per i visitatori stranieri, questo forte calo dei turisti internazionali significava demolire quasi tutto ciò che avevano programmato per l’anno. La risposta del governo è stata il “turismo virtuale”, sfruttando la crescente popolarità di Hallyu, assumendo famose star del K-pop (BTS e Seventeen) per presentare la cultura coreana in live streaming o video su YouTube e altre piattaforme di social media.

Sfruttare e promuovere il Kpop è stata una scelta saggia e ha seguito un anno, il 2021, comunque positivo per la Corea del Sud: infatti la crescita del PIL ha raggiunto il massimo da 11 anni nel 2021 grazie alle forti esportazioni. Ovviamente tra le esportazioni ci sono i semiconduttori (35%), macchinari (16%), automobili (13%) ma anche arte e contenuti artistici per il 4%.

La dimensione dell’industria dei contenuti coreana è piccola rispetto al vasto settore manifatturiero, ma è cresciuta costantemente. Le esportazioni dei contenuti artistici sono ammontate a 10,8 miliardi di dollari l’anno scorso, comunque più di altri importanti articoli di esportazione come elettrodomestici e cosmetici. Inoltre è importante notare che il valore delle esportazioni coreane di intrattenimento, che includono editoria, giochi, musica, film e programmi TV, è aumentato del 6,3% lo scorso anno, anche se le spedizioni complessive di merci sono diminuite del 5,4% a causa della pandemia.

Proprio su questo discorso anche nella prima metà del 2020, il bilancio dei guadagni dai diritti d’autore (copyright), inclusi software, ricerca e sviluppo (R&S), cultura e arti, ha segnato un’eccedenza record di 1,04 miliardi di dollari nei primi (10% arte e musica, 90% giochi e database). Mentre in tutti gli altri settori lo scambio di diritti di proprietà intellettuale segnava un deficit di $ 750 milioni, i copyright hanno superato il risultato del precedente anno di $ 300 milioni raggiungendo il livello record. In particolare, i diritti d’autore su musica e video [film e animazioni] hanno mostrato una crescita notevole, aiutata dalla popolarità globale dei BTS e del film ‘Parasite’.

Sebbene sia ancora di piccole dimensioni, l’intrattenimento è uno dei settori in più rapida crescita della Corea insieme alla tecnologia. Il numero dei lavoratori nei servizi creativi e artistici è cresciuto del 27% tra il 2009 e il 2019, 7% in più del settore manifatturiero, tradizionale motore di crescita economica.

In realtà puntare sull’arte per promuovere un paese è una situazione che avvantaggia tutti. “Il boom di Hallyu ha fornito una nuova opportunità per promuovere i prodotti coreani”, ha affermato Kim Hyun-beom, manager dei beni di consumo presso la Korea Trade-Investment Promotion Agency (KOTRA). “La recente popolarità dell’industria della cultura pop coreana come K-pop, K-dramas e film, aiuta naturalmente a promuovere i beni di consumo coreani in altri paesi”. E quindi il prossimo passo è utilizzare idol e influencer per promuovere piccolo e medie imprese coreane anche all’estero, come il caso della società NP Inc, che produce la tecnologia utilizzata per video K-pop, che adesso sta lavorando molto all’estero per serie tv e film.

Quindi, per tornare alla domanda del perché il Kpop è esploso negli ultimi due anni, la risposta è un mix di:
– finanziamenti, sostegno investimenti e spinte del governo;
– intuizioni e utilizzo della tecnologia con utilizzo massiccio dei social network, di piattaforme online e anche di IA;
– creazione, nel corso dei decenni, di una cultura capace di attirare fan e creare un forte collegamento tra di loro;
– creazione di un metodo (dal training alla presentazione di un gruppo) che riescono ad attirare il pubblico;
– una forte attenzione all’estetica e all’immagine, con tantissimi richiami alla cultura pop.

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