Non è un mistero ciò che è successo nel 2008 a Jay Park.
Prima di diventare il Jay Park che tutti conosciamo adesso, Jay era semplicemente Park Jaebeom, leader dei 2PM che hanno debuttato sotto la JYP Entertainment nel 2008. Prima che potesse iniziare la propria carriera come Idol, Jay Park, nel 2005, aveva lasciato dei commenti di disprezzo nei riguardi della Corea e dela cultura del suo stesso Paese. Per tale comportamento il ragazzo, una volta diventato parte del 2PM, aveva chiesto scusa, profondamente dispiaciuto. Nonostante le sue scuse e il volere del CEO Jinyoung Park che il giovane rimanesse nel gruppo, furono irremovibili i pensieri del pubblico nel volerlo fuori dal gruppo. Jay Park, credendo che le acque si sarebbero calmate, voló negli Stati Uniti e ci rimase per un anno. Nel 2010 venne poi annunciato che avrebbe abbandonato il gruppo.
A distanza di sette anni, durante un’intervista di qualche giorno fa, Jay Park ricorda i suoi anni come trainee, durati tre anni e mezzo, alla JYP Entertainment, tornando sullo scandalo che lo aveva coinvolto e rivelando che volle diventrare un idol per essere in grado di guadagnare abbastanza per poter aiutare la sua famiglia. “È stato abbastanza d’aiuto” dice Jay Park durante l’intervista, riferendosi all’aiuto ricevuto per danza, canto ma anche per la lingua perché, nato in America, parlava poco il coreano. “Ma allo stesso tempo ha ucciso la mia creatività. Era tutto programmato. Devi cantare in un certo modo, fare cose in un certo modo. Perdi la tua individualità. La cultura in un erto senso ti punisce se canti un determinato testo o fai mosse di danza particolari. Adesso non è più così, va molto meglio adesso, ma prima, se facevi qualcosa di sbagliato rischiava di essere colpito. A me non l’hanno mai fatto perché ero un bravo ballerino, ma ho visto miei amici venire colpiti se facevano male qualcosa“. Ha poi parlato dello scandalo che l’ha costretto a lasciare i 2PM: “Ero davvero ignorante e ingenuo. Ho fatto alcuni commenti che qualcuno ha portato alla luce dopo tanto tempo tipo “La Corea è orribile”, “Non so cosa sta succedendo”. Quando uno è giovane parla con questi termini tipo “La Corea è gay”. Da queste parti tutti parlando così, ma se poi ci pensi su ti viene spontaneo dire “Jay Park è un razzista”, “A lui non piacciono i coreani“.
Nonostante tutte queste controversie, Jay Park è riuscito a realizzare il suo sogno di diventare cantante e, crescendo, ha imparato dai suoi errori diventando una persona migliore, una persona rispettosa e grata per quanto ricevuto, e anche un artista migliore. Se qualcuno gli avesse detto che sarebbe riuscito ad aprire la propria agenzia, lui non ci avrebbe sicuramente creduto, ma adesso è a capo, insieme a Simon Dominic, della AOMG di cui fanno parte artisti di spicco come Hoody, Loco, Gray e tanti altri.
Con la AOMG, Jay Park, ha riscosso enorme successo, non solo come CEO, dando la possibilità ad altri artisti di realizzare i propri sogni, ma anche individualmente, riuscendo a rilasciare grandi singoli ed album importanti. Ultimo fra tutti i lavori che ha potuto far sentire orgoglioso e soddisfatto Jay Park è l’album “EVERYTHING YOU WANTED” che pochi giorni fa gli ha fatto guadagnare il premio come “Miglior album R&B dell’anno” ai “Korean Hip Hop Awards 2017“. Ma non solo questo può far sentire orgoglioso il giovane cantante e rapper, infatti Jay ha portato a casa anche il premio come “Artista dell’anno“.
Ci congratuliamo con Jay Park per questi premi e per il suo meritato successo.
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