PAPER Magazine: le canzoni migliori del Kpop nel 2020
PR | On 01, Gen 2021
La fine dell’anno è arrivata e la rivista ‘PAPER’ ha pubblicato un elenco delle migliori canzoni del K-Pop del 2020.
Quando il mondo si è fermato solo pochi mesi dopo l’anno, la musica era un mezzo di evasione, un modo per sentire qualcosa di diverso dalla deriva o per rotolarsi senza ormeggio. Ma questa è la bellezza prismatica del Kpop. Genera innovazione ed eccitazione, colore e dinamismo. Per molti, è già una fonte di evasione, conforto e canzoni pop davvero buone.
Ecco le 40 migliori canzoni per il PAPER: che ne pensate?
40. “Black Mamba” delle Aespa e “Boy” dei Treasure
I debutt dei nuovi gruppo dell’SM e della YG. La traccia di debutto delle aespa, “Black Mamba”, è una fusione sicura di pop ed EDM con un hook pesante e un ponte travolgente che mette in risalto i talentuosi vocalist delle ragazze. I Treasure con “BOY” pubblicano un mix martellante di ritmi electro e trap con un chorus strumentale rumoroso e il tipico climax della YG.
39. “Chocolate” di Max (TVXQ)
“Chocolate” imbottiglia una delle voci più potenti del K-pop e la scatena come un fulmine. “Non ho paura dell’elettricità” si lamenta Max nei secondi di apertura del brano. Poi procede a scioccarci offrendo cinque performance vocali distinte in una canzone. “Cioccolato” potrebbe non essere per i gusti di tutti, ma Max ti lascerà desiderare di più.
38. “Cool” delle Weki Meki
“Cool” delle Weki Meki è un po’ una svolta per il gruppo di ragazze. Un banger da club tagliente con un beat electro distorto e un arrangiamento confuso, “Cool” è caos sonoro. Questo lo rende emozionante.
37. “Open Mind” di Wonho
Un anno fa, il futuro di Wonho sembrava incerto ma il suo primo singolo “Open Mind” ha segnato la sua metamorfosi in un sensuale artista solista in grado di esprimere la propria visione artistica. La traccia si solleva con una corrente electro-funk, un abbinamento ideale per la voce fluida di Wonho, e la performance è pericolosamente sexy.
36. “Ice Age” degli MCND
In un anno che è mancato di tutto il divertimento, il debutto degli MCND “Ice Age” è un miracolo. È difficile resistere a una traccia che fa perno sul testo senza senso “entra nell’era glaciale”. È una canzone energica che ti vende sulla sua propria stupidità, grazie in gran parte al magnetismo del giovane quintetto al centro della sua grandinata sonora.
35. “Candy” di Baekhyun
Se Baekhyun è il re dell’R&B nel K-pop, “Candy” consolida ulteriormente il suo status reale. Meno di una canzone e più di una vibrazione, “Candy” è coinvolgente, spavalda e affascinante
34. “Nostalgia” dei DRIPPIN
Fedele al suo nome, “Nostalgia” suona come un residuo hooky del passato. Spinto da synth elettronici, una linea di basso potente e armonie vocali strette, “Nostalgia” è una solida prima entrata nella storia delle origini di DRIPPIN.
33. “Star” delle LOONA
Quest’anno, il K-pop ha abbracciato i sintetizzatori degli anni ’80 in grande stile e la “Star” di LOONA sfrutta appieno la tendenza, aggiungendovi la propria energia cosmica. Singoli più recenti come “So What” e “Why Not?” hanno privilegiato l’atteggiamento rispetto alla melodia, quindi “Star” è un celeste ritorno alla forma.
32. “Scream” delle Dreamcatcher
Chitarre urlanti, tamburi fragorosi e voci impetuose sono i tratti distintivi della discografia intrisa di rock dei Dreamcatcher e “Scream” ne ha tantissimi. È una lamentosa sinfonia di suoni, un’alchimia di strumentali disorientanti, teatralità e improvvisazioni da incubo. L’orrore gotico è solo uno dei tanti incantesimi mistici delle Dreamcatcher.
31. “Reveal” dei The Boyz
Il 2020 è stato un anno di trasformazione per The Boyz, un gruppo che nonostante tutto il loro talento stava ancora lottando per ottenere notorietà. Dopo il successo in Road To Kingdom, i The Boyz sono esplosi e “The Stealer” ha segnato l’inizio di questa nuova era, un brano da brivido.
30. “Pporappippam” di Sunmi
Un regalo estivo della regina del pop retrò K-pop, “Pporappippam” suonava come una continuazione sognante del fenomenale ‘Warning’. La canzone è intrisa di nostalgia con il suo ritmo di synth luminoso e loop di chitarra funky, ma il ponte è dove brilla davvero mentre Sunmi canta confusamente su una chitarra piangente. È pura estasi.
29. “Cassette” di Demian
Il cantautore Demian ha debuttato a marzo con “Cassette”, una traccia synthwave che ribolle di un’intensità atmosferica sommessa. Mentre ricorda i bei ricordi di una relazione inasprita, c’è una morbidezza nel suo parto vulnerabile. È una supplica appassionata che indugia tranquillamente sulla sua lingua. È quella dualità che rende Demian uno da guardare.
28. “Oh My God” delle (G)I-DLE
Il singolo lunatico è cosparso di campane della chiesa, melodie di pianoforte, ritmi trap e 808, un mix sonicamente disgiunto che non fa che aumentare il suo intrigo. Si costruisce su una goccia che ferma la canzone morta nelle sue tracce.
27. “Maria” di Hwasa
Per molti, Hwasa è senza paura. Il suo singolo “Maria” decostruisce quell’immagine. La sensuale vocalist Mamamoo mette a nudo le sue insicurezze in questa canzone cupa che infonde nella trap house un esaurimento elettrico pop latino. Le immagini e le prestazioni di accompagnamento sono provocatorie, proiettando l’immagine di una giovane donna che è allo stesso tempo vulnerabile e sicura di sé, giocosa e seducente: idol e umana.
26. “Tiger Inside” dei SuperM
“Tiger Inside” è un frenetico, divertente successore intriso di più lucentezza melodica. La canzone prende vita con un basso pesante e un sacco di brio ed è questo esagerato fiorire che rende il supergruppo un esperimento infinitamente divertente.
25. “Eight” di IU feat. SUGA
“Allora sei felice adesso?” È la domanda tesa che apre “Eight”, una produzione minima che consente all’emozione malinconica nella voce di IU di gonfiarsi mentre medita sulla perdita e desidera ardentemente i giorni felici della sua giovinezza. La felicità, come la giovinezza, è fugace.
24. “One (Lucid Dream)” dei Golden Child
Lasciate che i Golden Child facciano un suono nostalgico di un wubby electro-bass. Con così tanti gruppi di ragazzi che si affidano ai ritmi trap per trasmettere emozioni, è piacevole sentire qualcosa di diverso. “One (Lucid Dream)” brilla e conquista.
23. “So Bad” delle StayC
Un vortice di arpeggi di synth retrò, toni vocali distinti e un ritmo iper che mantiene le cose in movimento, “So Bad” del gruppo rookie StayC è calibrato per la rigiocabilità. Dall’hitmaker Black Eyed Pilseung, “So Bad” colpisce con un gancio febbrile.
22. “Goblin (Favorite Boys)” degli ACE
Un mix stravagante di rock, hip-hop e sintetizzatori vorticosi, “Goblin (Favorite Boys)” mette tutto nel mix: riff di chitarra fragorosi, tamburi fragorosi, canti vivaci, versi rap esplosivi – e il risultato è l’ascolto più viscerale dell’anno. Più di tre anni dopo l’inizio della loro carriera, gli ACE continuano a pubblicare alcuni dei lavori più dinamici e sottovalutati nel K-pop.
21. “My My” dei Seventeen
I Seventeen sono riusciti ad elevare il loro sound rimanendo fedeli alla loro nuova identità e con la dolce mid-tempo “My My” offrono più profondità. Un pacifico equilibrio tra rimanere radicati nel familiare e navigare verso un posto nuovo.
20. “Kick It” degli NCT 127
È musica noise fatta bene. Il gruppo è noto per i suoi bassi potenti e per i concetti sperimentali e “Kick It” offre quel tipo di spavalderia schietta che i fan si aspettano, ma è anche sudicio, sgangherato e tenuto insieme da pezzi di nastro. In altre parole, è quasi perfetto.
19. “How You Like That” delle Blackpink
Al momento della sua uscita, “How You Like That” è stato criticato per la sua struttura, ma questo è il genio di Teddy. La sua propensione per il rumore è indubbiamente polarizzante, ma non si può dire che non crei dipendenza. “How You Like That” diventa gloriosamente grande e ha avuto un impatto culturale unico sul pubblico quest’anno. Per questo, merita un po’ di rispetto.
18. “Daechwita” di Agust D (Suga dei BTS)
Min Yoongi è una figura affascinante e con il suo alter ego rap Agust D è completamente esposto. In “Daechwita” si esprime con ferocia rovente e atteggiamento alfa. “Daechwita” mescola campioni di una tradizionale musica da marcia militare coreana (nota come daechwita) con ritmi trap, una fusione intelligente di passato e presente in cui lo scabroso presentatore si confronta con il suo ex sé e proclama il dominio. Questo è il grido di battaglia di Agust D.
17. “Tag Me (@Me)” delle Weeekly
Il loro singolo di debutto è inesorabilmente energico e delirantemente divertente. Il gruppo di adolescenti rinuncia alla tendenza girl crush per un suono estetico fresco e caleidoscopico pieno di batteria allegra e riff di chitarra.
16. “La Di Da” delle Everglow
Il K-pop ha abbracciato il synthwave degli anni ’80 e la musica elettronica retrò nel 2020, ma non molti l’hanno fatto meglio di “La Di Da” delle Everglow. Con il suo loop synthwave scuro e seducente e il ritornello accattivante, la traccia pullula di potenza e carattere. I feroci vocalizzi delle ragazze non fanno che aumentare la sua potenza.
15. “From Home” degli NCT U
Le ballad degli NCT non ottengono il rispetto che meritano, il che è un peccato perché il gruppo multiculturale e sovradimensionato vanta alcuni dei cantanti più talentuosi di questa generazione. “From Home” degli NCT U è una ballad in ascesa R&B cantata in quattro lingue (coreano, inglese, mandarino e giapponese), una melodia incredibile.
14. “Naughty” di Irene & Seulgi (Red Velvet)
È impossibile separare “Naughty” di Irene & Seulgi – una traccia deep house con bassi fantastici e ritmo pulsante – dalla sua ipnotizzante performance. Gli intricati movimenti vengono eseguiti con una precisione nitida e una sincronizzazione sbalorditiva, e la coreografia eleva solo la performance vocale staccato del duo. “Naughty” è un’esperienza completa per orecchie e occhi.
13. “Answer” degli ATEEZ
Gli ATEEZ sono immensi: la loro musica, la loro presenza scenica, le loro personalità. “Answer”, la grandiosa conclusione della loro eccellente serie ‘Treasure’, combina la loro tipica intensità e il loro inno con un livello di narrazione sofisticata e produzione senza fiato che sembra e suona come un film.
12. “Mago” delle GFRIEND
“Mago” ondeggia con un inebriante ritmo disco, lanciando un incantesimo nebuloso che ti porta alla pista da ballo più vicina. Le scoietà collegate alla Big Hit (l’agenzia delle GFRIEND, Source Music, è stata acquistata dalla Big Hit) ha prodotto molta musica disco quest’anno, ma “Mago” regna sovrano.
11. “I Can’t Stop Me” delle Twice
Dopo aver maturato con “Fancy” e “I Feel Special”, il 2020 ha segnato un’ulteriore evoluzione per le TWICE. Con “I Can’t Stop Me” il gruppo si libera completamente dai resti delle convenzioni, offrendo una traccia sensuale synthwave che sembra più una re-introduzione.
10. “WAYO” di Bang Yedam (TREASURE)
Ascoltare “WAYO” è come fare un respiro che non ti sei nemmeno reso conto di aver trattenuto. È il tipo di canzone pop mid-tempo morbida e acustica che non si adatta perfettamente all’attuale panorama sonoro K-pop. La melodia è semplice, persino malinconica, ma è un vero riflettore per il tono vocale caldo di Bang Yedam, che a soli 18 anni si sta già dimostrando un cantante di punta in divenire. Quando la canzone raggiunge il suo eccitante climax, si eleva allo status di ballad potente, tuttavia, l’attenzione rimane sulla voce di Bang Yedam, che trasmette il crepacuore adolescenziale in modo così bello. Semplicemente non fanno più molte canzoni K-pop sentimentali come questa.
9. “Black Swan” dei BTS
“Black Swan” è un brano molto retrospettivo: fonde la sensibilità hip-hop e trap del gruppo con la loro inclinazione per la certa poetica sulle questioni più complesse della vita. La produzione è stratificata e ipnotica, il che si aggiunge alla malinconia. Scritto in collaborazione dal leader e rapper RM, i testi riflettono sul dolore autoinflitto di un artista, quello in cui la loro arte alla fine non gli fa sentire più nulla. È un momento necessario di catarsi. Nei sette anni dal loro debutto, il rapporto del gruppo con la loro musica è cambiato e la canzone descrive le conseguenze inquietanti di tali dolori crescenti. “Black Swan” è oscuro e risoluto.
8. “Nonstop” delle Oh My Girl
“Nonstop” è una canzone estiva tropicale piena di energia e vitalità che ha conquistato le classifiche ma anche i nostri cuori. Spinto dalla forza pura dell’entusiasmo e del carisma dei membri, “Nonstop” è ancorato da un coro strumentale ottimista, sintetizzatori brillanti e una performance incredibile del rapper Mimi.
7. “Can’t You See Me?” dei TXT
Scegliere tra le due versioni del 2020 dei TXT è quasi come fare un test della personalità. Dal punto di vista sonoro sono diametralmente opposti. Uno è drammatico, l’altro è un allegro. “Can’t You See Me?” parla del loro futuro mentre passano alle fasi più instabili della giovane età adulta. Brulicanti di malumore adolescenziale, i membri esprimono il loro crescente risentimento attraverso voci affannose, sussurri, fischi e frammenti di inquietante con distorsione vocale indubbiamente ispirati a Billie Eilish. C’è sempre stata un’oscurità sottostante, un senso di presentimento, nel mondo dei TXT. Crescere può essere doloroso, persino confuso. Can’t You See Me?” affronta quei sentimenti instabili. Puoi sentirlo nel riff di chitarra e come lascia il posto a un hook più leggero ed elastico, in cui i ragazzi che si lamentano che i loro “amici non mi capiscono più”: gli amici possono salvarti e possono anche ferirti e nella canzone nasce la consapevolezza del vero orrore dell’adolescenza: non riuscire più a distinguere chi ti è davvero amico da chi ti fa del male.
6. “Daisy” dei Pentagon
È difficile definire il suono dei Pentagon, anche perchè il membro Hui, compositore principale, sembra voler sperimentare a ogni comeback. L’alternative-rock “Daisy” trova il gruppo all’estremità più angosciosa dello spettro musicale. Il brano agrodolce combina una melodia mid-tempo con forti emozioni in un climax esplosivo della canzone.
5. “Wannabe” delle ITZY
“Wannabe” è decollato grazie alla coreografia di apertura del membro Ryujin, una danza di spalla distintiva che diventa immediatamente memorabile e che, combinato con l’atteggiamento ribelle e arrogante del gruppo e l’energia turbolenta della pista, diventa iconico. Gli ITZY sono rimasti fedeli alla loro audace etica pop.
4. “Dumhdurum” delle Apink
Unendosi ai sacri “I’m So Sick” del 2018 e “%% (Eung Eung)” dello scorso anno, “Dumhdurum” è luminoso e arioso con un groove synthwave. La voce sottile di Apink completa il loop di synth orecchiabile e la melodia appiccicosa nel cuore della traccia, mentre la grafica morbida e lussureggiante mette in risalto la loro sofisticata estetica pop.
3. “Criminal” di Taemin
Un maestro del movimento e della sensualità, Taemin è uno degli artisti asiatici più importanti dell’ultimo decennio. Con “Criminal” ritrae ancora una volta la perdita dell’innocenza, godendosi la sua atmosfera lunatica e teatrale. La sinuosa traccia synthwave pulsa con un groove ipnotico inebriante e borderline e la voce sommessa di Taemin fluttua in cima alla melodia mercuriale. Il coro finale offre un momento esplosivo di catarsi, mentre la produzione cresce e lui si arrende – all’amore, alla tentazione, alla distruzione. C’è qualcosa di sinistro in questo lato di Taemin. È una delle tante maschere che indossa nei panni dell’inafferrabile chanteur di K-pop. La sua versatilità lo rende accattivante; la sua abilità artistica è ciò che lo rende una leggenda.
2. “Back Door” degli Stray Kids
Non sai mai cosa sentirai con gli Stray Kids ed è ciò che li rende uno degli gruppi più elettrizzanti del settore. Nel 2020 il gruppo si è evoluto in potenti, spavaldi ed energici uomini: questo è “Back Door”, un mix groove di hip-hop, EDM e jazz-pop punteggiato da versi rap magnetici, una linea di basso funky e un senso di malizia che percorre la traccia. Gli Stray Kids hanno finalmente smesso di cercare risposte e hanno iniziato a vivere il momento, e non sono mai sembrati più liberi.
1. “Psycho” delle Red Velvet
“Psycho”, pubblicata alla fine del 2019, è un mix di armonie stratificate, sintetizzatori arpeggianti e falsetti piumati con un’incrollabile inquietudine, una tensione leggermente sbilanciata che è centrale nel lavoro più dinamico del quintetto. Quel tira e molla tra feroce e giocoso, frizzante e pieno di sentimento è la forza delle Red Velvet e “Psycho” è una miscela seducente del loro pop up-tempo e della sofisticata sensibilità R&B con una melodia trap-friendly e un travolgente coro. Il brano è drammatico, disordinato, disfunzionale, ma anche pieno di speranza e, inconsciamente, cattura benissimo il malessere generale del 2020 senza soccombere alla sua oscurità.
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