"Offensivo per la religione islamica": critica agli NCT per il merchandising
PR | On 13, Dic 2020
Gli NCT U hanno messo in vendita altri gadget e prodotti come proprio merchandising che però ha attirato l’attenzione dai netizen per i riferimenti alla religione islamica, giudicati inopportuni. Un’altra accusa di appropriazione culturale per il noto gruppo dell’SM.
Sotto accusa il design utilizzato che sembra ispirarsi alle moschee e, uno di questi, è molto simile al Kaabah, un luogo di culto sacro a forma di cubo situato nella moschea più importante dell’Islam, la Masjid al-Haram alla Mecca.
Le stesse critiche erano state mosse, in realtà, anche al video musicale di “Make A Wish (Birthday Song)” dove le scenografie ricordavano sempre le mosche e l’arte religiosa islamica. Le stesse scenografie con anche scritte in arabo di una preghiera musulmana erano state usate in una esibizioni al Music Bank del gruppo.
Analizzando più nel dettaglio le varie opinioni, c’è da sottolineare che l’architettura usata nell’MV e per alcuni gadget è più ispirata all’estetica islamica, non tanto a specifici luoghi religiosi. Molte case nel Medio Oriente hanno quell’architettura che è tipica del luogo ed è qualcosa che prescinde dalla religione. Anche i riferimenti al Kaabah sono interpretabili: Jaehyun è seduto su una struttura esagonale, ben diversa dal cubo Kaabah; nella versione popup del merchandising questo esagono, però, sembra un cubo e può, ovviamente, trarre in inganno e creare indignazione.
Discorso diverso è l’utilizzo di frasi tratte da una preghiera come sfondo di una canzone pop, veramente un errore banale ma molto offensivo. Molto spesso gli sfondi delle esibizioni sono scelti dal programma e solo accettati dall’agenzia. A prescindere dalla suddivisione delle responsabilità, è stato commesso un grave errore in questo caso.
I netizen hanno chiesto soprattutto all’SM una spiegazione e delle scuse che, purtroppo, non sono mai arrivate. Il merchandising criticato, inoltre, è ancora in vendita.
Cosa ne pensate?
3 cuori per questo articolo-
Falso allarme: si sono ispirati alle cacchine di Arale, non alle moschee.
Ah no, anche questa è appropriazione culturale…
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