'Marry My Husband' è un caotico revenge thriller che alla fine si accartoccia?
PR | On 17, Giu 2024
‘Marry My Husband’ o, come potete trovarlo su Amazon Prime, ‘Vuoi sposare mio marito?’ è l’ultima fatica di Park Min-young. Fatica perché Park Min-young ci ha messo tutta se stessa, parte dei suoi chili, milioni di lacrime e ogni cellula nel suo corpo con un risultato indimenticabile.
La trama ha tutto quello che mi fa scappare dalla parte opposta del globo chiedendo umilmente pietà e perdono per tutto quello che ho fatto: malattia terminale, tradimento, migliore amica falsa che ti ciula il fidanzato/marito, bullismo e mobbing sul lavoro… ma almeno torniamo indietro nel tempo di dieci anni per evitare ‘sta merda e per poter avere la nostra pesante e agognata vendetta.
La pesantezza la sento tutta da queste premesse.
Considerate poi che la prima immagine che io ho visto di questo drama è questa che vedete sotto (ve la ripropongo così ce lo dividiamo questo trauma), non ero proprio felice di iniziare questo drama.
Vi state chiedendo perché farvi vedere la foto che mi ha colpita per angosciare anche voi?
QUI NON SI FANNO SCONTI.
Se volevo rendervi felici o farvi una cortesia, vi facevo un bonifico!
E invece no, solo traumi e schiaffi in faccia!
Io questo drama lo volevo vedere davvero? Non lo volevo vedere nella intera esistenza? Non lo so, ma Park Min-young è dimagrita molto per questo ruolo, come potete ben vedere, e si è impegnata assai (cioè: è dimagrita fino a raggiungere i 37 chili per dare l’immagine di una donna consumata dalla malattia) e questa cosa mi ha incuriosito e mi ha convinto ad iniziarlo.
Quindi, in poche parole.
Mi è piaciuto e mi ha molto intrattenuto, poi a una certa (episodio 12) arriva una cagna maledetta che non sa recitare e diventa una soap opera turca con la trama scritta da cinque babbuini, prima di riprendersi nell’ultima puntata.
Più sintetica di così, non si può essere.
Io ve lo consiglio, con tutte le premesse del caso.
Di cosa parla questo drama?
La serie inizia nel 2023, dove Kang Ji-won è una malata terminale di cancro gastrico. Dopo aver sorpreso suo marito, Park Min-hwan, a letto con la sua migliore amica, Jeong Su-min, inizia un litigio violento in cui Ji-won viene accidentalmente uccisa.
Ji-won si risveglia subito dopo indietro nel tempo, nel 2013. Mentre rivive la sua vita con la consapevolezza di quello che è già successo nella linea temporale precedente, scopre che non può semplicemente evitare che il destino faccia il suo percorso, perché quel fato qualcuno lo deve vivere.
Piccole cose:
Questo drama fa parte dei revenge drama, nello specifico del revenge drama con viaggi nel tempo (sì, ce ne sono diversi), un genere molto utilizzato in Corea del Sud che ha delle caratteristiche ben precise: è molto esagerato, camp e con un piano di vendetta organizzato nei minimi dettagli episodio dopo episodio. Non sono fan del genere per un semplice motivo: odio vedere ingiustizie e cattiverie (tipo bullismo e maltrattamenti) fini a se stessi, per il puro gusto di essere cattivi. I revenge drama hanno nell’incipit e anche nello svolgimento il povero protagonista maltrattato per motivi sciocchi. Posso sopportare un film di crudeltà, ma una serie tv per me è impegnativo.
Se anche voi avete questa difficoltà (e per questo come me state evitando ‘The Glory’ come la morte), posso assicurarvi che ‘Marry My Husband’ ha un grado di crudeltà accettabile, grazie a un ritmo caotico e spedito e alla presenza, fin da subito, di supporter, più di un personaggio positivo a fianco del protagonista.
‘Marry My Husband’ funziona benissimo, cattura fin dall’inizio e ti tiene incollata fino all’episodio 12 (poi ci torno) e ti fa tifare per la protagonista e suoi supporter mentre ti chiedi come finirà.
Gioca con più generi (fantasy, thriller, commedia romantica, drama sul posto di lavoro) con un equilibrio davvero da professionisti. Non dimenticate mai, però, che la sua essenza è la soap opera.
Resta, comunque, sembra semplice e facile da seguire e, nonostante tutto quanto detto su, il tutto viene sempre affrontato con semplicità e scarsa serietà. Non è un drama comico eh, nel senso che c’è un giusto equilibrio tra scene dark e una narrazione piacevole, consapevoli che si sta comunque creando un guilty pleasure per gli amanti delle narrazioni esagerate.
Quindi, ricapitolando.
– Orfanella: check
– Matrimonio con un ameba idiota: check
– Suocera vipera e st**za: check
– Marito che vuole investire e far soldi (perdendo tutto): check
– Malattia terminale: check
– Assicurazione sulla vita per la quasi morta: check
– Piano malvagio fin dall’inizio: check
– Migliore amica falsa: check
– Morte accidentale a cui non crederebbe nessuno, ma la polizia sì: check
– Tre cadute accidentali, carpiate e ruotate, con presa dell’eroe: check, letteralmente 3 cadute in 5 minuti
– Makeover della protagonista semplicemente sciogliendo i capelli e togliendo gli occhiali, manco fosse Superman e Clark Kent: check
– Bullismo scolastico: check
– Mobbing del boss maschilista: check
Comunque si ritorna indietro di 10 anni e noi, come la protagonista, non sappiamo più nulla, se non le informazioni del futuro, senza che sia nota quando è iniziato cosa.
E’ tutto in mistero e, ogni tot episodio, abbiamo dei plot twist incredibili e inaspettati, tipo una cosa ENORME alla fine dell’episodio 4, con altre cose importanti che succedono a fine episodio 5, a fine episodio 6 e così via.
Ovviamente a metà drama diventa impossibile tenere il ritmo di un ‘first reaction: SCIOC’ ma ormai siamo già immersi nella storia e vogliamo capire se quel personaggio riuscirà nel suo piano, se quell’altro personaggio davvero non si sta rendendo conto, se quell’altro personaggio ancora ha un motivo per comportarsi così, se quell’altro altro personaggio farà di nuovo una brutta fine e poi… qual è stata la sua brutta fine? Appunto, mistero!
Tutto bene, tutto molto interessante e poi si arriva al giro di boa, intendo che arriva davvero BoA la cantante che, appunto, recita come una cagna maledetta e gli sceneggiatori diventano quelli di Boris, ma tutto molto meno divertente.
Dall’episodio 12 non si capisce nulla e io boh, confusa a livelli altissimi.
– Scopriamo che quello lì è stato crudele, perché sì;
– Una sottospecie di GOMBLODDO nel retrobottega di un ristorante tra due cornuti incrociati per generare un incidente stradale che nella vita reale non poteva funzionare nemmeno se entrambi gli autisti avessero avuto gli occhi bendati;
– Ovviamente il coma tattico, perché sì;
– La tizia che vuole discutere con il cattivone in palestra perché fa bene fare attività fisica, dice letteralmente così;
– Guardie del corpo che tradiscono la loro padrona di sempre;
– Ex che ritornano;
– Gente che seduce per vendetta;
– Altra gente che uccide fingendo un suicidio nel mentre dice che è noioso così;
– Assassini e tentati omicidi come se piovesse;
– Una vestita tutta nera, in pelle, quindi sai che è cattiva;
Diventa una carnevalata.
A causa di questa inutile digressione post-boa, la tanto attesa resa dei conti tra Ji-won e Su-min passa in secondo piano e il drama si contorce e accartoccia su se stesso. Tuttavia, nonostante lo sbandamento negli ultimi episodi, ‘Marry My Husband’ riesce a sistemare tutte le questioni in sospeso in modo piuttosto ordinato e sembra riprendersi nell’ultimo episodio.
In pratica c’è un buco cosmico tra l’episodio 12 e 15. Come avete capito, questa è per me una grande nota dolente del drama.
Cosa affronta il drama?
Ci sono diverse riflessioni da fare su questo punto.
Il drama, come qualsiasi prodotto di questo genere, ossia ‘drama sulla vendetta con ritorno nel passato’, parla di vendetta e si tuffa nella complessità del “e se”.
In questo caso specifico, spiegando che il destino è inevitabile e quindi accadrà sempre a meno che tu non lo trasferisca a qualcun altro, introduce anche il concetto del “fai attenzione a ciò che desideri”.
La ricerca della felicità di Ji-won nella sua seconda possibilità di vita si scontra con la regola del destino: ciò che è accaduto prima accadrà sempre, anche se non necessariamente a lei. Da questa verità, nasce il sentimento di vendetta nei confronti di chi l’ha sfruttata e maltrattata nella prima vita.
Di moralità si parla poco, solo una volta il personaggio di Jiwon si lascia a un riflessione sul quanto i ‘cattivi’ le stiano rendendo semplice portare avanti la sua vendetta, nel senso che la aiuta a non provare rimorso in quello che sta facendo.
Eppure, riflettendoci a fondo, la filosofia di ‘Marry My Husband’ è davvero contorta e crudele: le seconde possibilità devono essere strappate agli altri. Non entro nel dettaglio per non fare spoiler, ma se io nella vita passava perdevo, ora qualcun altro deve perdere; se io nella vita passata mi facevo male, adesso qualcun altro deve farsi male; se io nella vita passata morivo, adesso qualcun altro deve morire… vi anticipo che non sono sempre i cattivi a subire questa traslazione di destino avverso.
Il drama, invece, era più equilibrato nel messaggio sull’affrontare le proprie paure e prendere il controllo del proprio destino, altro punto fondamentale.
-Punti su cose belle e brutte:
Come al solito in questo momento mi concentro sui personaggi e continuiamo a farlo perché, se la trama è la classica di questo genere, i personaggi sono un punto interessante ma a volte anche i difetti di questo drama.
Ha-yoon interpreta la migliore amica cattivella Su-min con un’attitudine imprevedibile e sconvolgente che è raro vedere negli antagonisti sullo schermo. Regge benissimo di fronte a una Park Min-young in ottima forma. Ha-yoon, a prescindere dai suoi problemi personali di presunto bullismo venuti fuori proprio durante la messa in scena di questo drama (con una coicidenza davvero ironica), crea un personaggio cattivo ma sfaccettato, con motivazioni difficili da capire (perché banali) ma che sembrano affondare in problemi psicologici (i tratti di una personalità narcisistica ci sono) ma che non giustifichi affatto. Su-min è un personaggio cattivo e crudele ma non lo è perché così è scritto su un copione (come accadrà con altri personaggi del drama), ma è purtroppo un personaggio totalmente concentrato su di sé, che non si fida di nessuno, che vuole sempre l’approvazione degli altri, che vuole il controllo, che vuole il potere, che è disposto a tutto pur di essere la migliore, che dice bugie su bugie, manipolatrice e arrivista, è qualcuno che potrebbe esistere e che potrebbe controllarti e portarti al limite. E’ difficile, quando si è in una relazione con una persona del genere, comprendere i momenti in cui fa del love bombing (ti fa sentire apprezzata e amata) che sono gli istanti in cui cerca di legarti a sé, per poi trattarti male subito dopo, oppure quando cerca di isolarti da tutto e tutti, per avere il controllo dell’esistenza. E’ un personaggio scritto bene e interpretato benissimo.
La scelta di Yi-kyung, marito e fidanzato traditore, meglio conosciuto per i suoi ruoli comici, nei panni dello sciocco, ma vile e violento Min-hwan, funziona meravigliosamente bene considerando l’abilità con cui Yi-kyung passa dall’essere un fesso a fisicamente minaccioso. Yi-kyung è un inetto, è un egoista, è un viziato ma è anche un uomo violento che non ha rispetto per nulla e nessuno.
Na In-woo è un Ji-hyuk molto maturo, calmo e solidale in tutto. Data la sfortuna di Ji-won con l’amore in passato, Ji-hyuk ribalta la situazione e infonde nella sua seconda possibilità di vita il suo fascino in gran parte tranquillo. Ji-hyu è il cavaliere che spesso va a salvare la protogonista, è un personaggio di supporto, ma allo stesso tempo è bello vedere che ha in gran considerazione la protagonista. Per quanto abbia il potere di risolvere gran parte dei problemi, anche lavorativi, che si vedono nel drama, quasi mai lo fa, il salvataggio che vi dico prima è proprio fisico o nell’ambito delle relazioni. Da un punto di vista lavorativo, è sempre Ji-won che risolve i problemi da sola e questa è una cosa importantissima. Grazie a questo essere un sopporto nel dietro le quinte, il rapporto di Ji-hyu con Ji-won è un rapporto alla pari e molto bello da vedere.
Min-young, interpretazione incredibile di Jiwon, qui passa da timida a fiduciosa e intrigante, ma non manca mai quel luccichio nei suoi occhi che mi stringeva il cuore più e più volte. Che si tratti delle scene più impegnative dal punto di vista emotivo in cui crolla, o quando entra impettita in una stanza indossando la versione K-drama di un revenge dress, questa è una delle sue migliori interpretazioni.
Lo sviluppo di Ji-won come personaggio è stato più catartico e profondo rispetto alla coppia principale e alla storia di loro due.
Lei fa un percorso personale incredibile, sul lavoro con cooperazione e lavoro di squadra, ma anche nella sua vita privata. Alla fine, nonostante gli aiuti e i supporti, Ji-won si salva da sola: riesce a liberarsi dalle sue restrizioni e ha finalmente il controllo completo del suo destino dopo che, per tutta la serie, qualcuno veniva puntualmente a salvarla.
Il problema enorme è, come anticipato, dall’episodio 12 perché viene introdotto un cattivo assolutamente non necessario, stereotipato, dalle motivazioni vacillanti e dal comportamento banale, interpretato in modo pessimo da BoA. Se BoA per 30 anni della sua vita ha fatto la cantante e non l’attrice un motivo ci sarà, e noi lo scopriamo in questo drama. Non era adatta al ruolo, ma un personaggio così brutto è difficile da gestire anche per i professionisti. Lei è cattiva perché sì, priva di fantasia, monotono e insipido.
Il resto del cast fa un buonissimo lavoro ma sono personaggi davvero da manuale: carini, ti affezioni, ma tutti unidimensionali. A parte dagli amici di lui, che servono solo per svolgere compiti vari ed eventuali, fino ad arrivare alla vivace collega Yu Hee-yeon (Choi Gyu-ri), che rinnova il look di Ji-won, la vicedirettrice Yang Joo-ran (Gong Min-jung), ben intenzionato ma mite e tranquilla, l’ex cuoco gentile e disponibile, che puntualmente la prende lì.
Conclusione:
E’ un drama che non si prende troppo sul serio e sceglie di rimanere sempre caotico e divertente. La vendetta è soddisfacente e le interpretazioni, soprattutto quella della protagonista e dell’antagonista, sono sublimi.
‘Marry My Husband’ è interessante.
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