I contratti di schiavitù o slave contract sono sempre stati un tasto dolente del Kpop, uno degli aspetti più portati avanti dal video e articoli sugli aspetti oscuri del genere, perché purtroppo rappresentavano una realtà fin troppo comune. Ora con la BlockBerry Creative (BBC) e le LOONA sembra che le ragazze siano le vittime di un nuovo e orribile contratto che non fa guadagnare loro nulla ma, al contrario, continua a indebitarle comeback dopo comeback.
Contratti che duravano anche 10 o 15 anni, impossibilità di rescindere il contratto, condizioni stringenti, non eque e assurde, divisioni dei profitti ridicoli: la Fair Trade Commission (FTC) ha impiegato tanti anni per migliorare a situazione ma nel 2017 ha iniziato a prendere dei provvedimenti. Infatti dal 2014 ha ampliato i controlli e otto agenzia, SM, YG, JYP, LOEN, FNC, Cube, Jellyfish Entertainment e DSP Media, sono state riprese per l’utilizzo di diverse clausole contrattuali ritenute abusive e illegali. (ARTICOLI)
Eppure, grazie a Dispatch abbiamo notizie certe su un nuovo tipo di contratto con gli idol portato avanti da BlockBerry Creative, quasi un’evoluzione degli slave contract in uno Schema di schiavitù per debiti.
I contratti sono singoli, ogni membro delle LOONA ha un contratto con l’agenzia.
In generale comunque:
– i ricavi vengono divisi 70 all’agenzia e 30 al gruppo
– i costi vengono divisi, invece, 50 e 50.
Le LOONA tra il 2016 e il 2022, riferisce Dispatch (che riporta i dati ufficiali forniti proprio dalla BBC), hanno avuto in ricavi 18.2 miliardi di won e costi per il 16.9 miliardi di won.
Profitto = ricavo – costo
Visto che c’è una differenza tra divisione dei ricavi e dei costi tra agenzia e idol, i conti che la BBC fa sono i seguenti.
Ricavi (18.2 miliardi di won) divisi al 70/30:
BBC: 12.74 miliardi di won ////////////// LOONA: 5.46 miliardi di won
Costi (16.9 miliardi di won) divisi a 50/50:
BBC: 8.45 miliardi di won //////////////// LOONA: 8.45 miliardi di won
Facendo quindi i successivi calcoli, tra il 2019 e il 2022, ricavi – costi per BBC e ricavi – costi per le LOONA:
La BCC ha guadagnato come profitti 4.29 miliardi di won, ossia ha guadagnato 3,3 milioni di euro.
Le LOONA hanno una perdita di 2.99 miliardi di won, ossia un debito da dare all’agenzia.
Quindi al 2022 le LOONA devono restituire alla BBC, dopo 6 anni di duro lavoro, 2.99 miliardi di won, ossia 299 milioni di won, ossia circa 2.3 milioni di euro, ossia circa 150.000 euro a membro.
I membri di un gruppo che, senza considerare tour e fanmeeting, solo di vendite di album hanno raggiunto quasi 670.000 copie, e che hanno lavorato tantissimo, hanno quasi 150.000 euro di debito a testa. E’ ovvio che avendo dei debiti, in questi 6 anni non hanno mai ricevuto uno stipendio, un rimborso spese o un guadagno.
Al contrario l’agenzia BBC ha profitti al 40%, percepuntuali che nemmeno HYBE, YG, SM o JYP hanno, a queste agenzia i profitti non superano il 20%. Motivo? Ovvio: perché queste agenzie non caricano i costi dei comeback sui gruppi.
Se avessero, come norma, diviso anche i costi con proprozione 70/30, si sarebbe diviso equamente il profitto netto di 1.3 miliardi di won (18.2 – 16.9). In pratica la BBC si è appropriato di una parte non dovuta dei profitti, addebitando impropriamente 2.99 miliardi di won di costi alle LOONA.
A questo punto, nel 2022, tutte le spese sono state pagate, perché rientrano nei costi, quindi l’agenzia non ha perso nulla, anzi sta iniziando a guadagnare e anche parecchio sul gruppo… ma le LOONA si trovano con un debito verso l’agenzia. Ripetiamo, questo perché la BBC si è presa, impropriamente, 4.29 miliardi di won.
E’ evidente che questo debito deriva da un conto furbetto, visto sopra, e non è il noto debito derivante dal periodo di training.
E’ interessante notare, con gli stessi numeri, che:
– se sia costi che ricavi fossero divisi al 50/50, sia BBC che LOONA avrebbero ognuno guadagnato 0.65 miliardi di won;
– se sia costi che ricavi fossero divisi al 70/30, BBC avrebbero ognuno guadagnato 0.91 miliardi di won, le LOONA 0.39;
– anche facendo prima i calcoli e dividendo 70/30 direttamente i profitti (cosa senata da fare), gli stessi, 1.3 miliardi di won, sarebbero divisi 0.91 alla BCC e 0.39 alle LOONA.
E’ anche per questo che è nato il boicottaggio all’ultimo album delle LOONA: anche vendere tanti CD non renderà la situazione economica del gruppo migliore, anzi, il debito che loro hanno verso l’agenzia continuerà comunque ad aumentare.
Comunque Chuu porta questo assurdo contratto in tribunale e a inizio 2022 un giudice si schiera dal lato dell’idol: la BBC è obbligata a cambiare il contratto: i costi si dividono sempre 50 e 50, ma i ricavi sono per il 30% alla BBC e per il 70% a Chuu.
Avendo Chuu più potere nel momento della firma di questo contratto, lo stesso è molto vantaggioso per lei: le sue attività hanno la priorità e se la BCC, non il suo atteggiamento, danneggia Chuu, dovrà pagarle una sanzione di 50 milioni di won (circa 40.000 euro). Chuu può assentarsi da 3 programmi al mese delle LOONA e 3 attività per l’album delle LOONA al mese, la BCC deve accettare le richieste di cambiamento di cui Chuu necessita. Chuu potrà, se danneggiata, esercitare immediatamente il diritto di risolvere il suo contratto. Blockberry Creative ha anche accettato di inoltrare qualsiasi proposta esterna (pubblicità o programmi) a Chuu senza prendere commissioni. Il nuovo contratto doveva durare fino al 31 dicembre.
La sanzione è stata chiesta da Chuu solo 1 volta, con i problemi dell’MV di ‘FLip That!’ dove, a causa di errori organizzativi interni dell’agenzia, le riprese sono state ritardate e andavano a sovrapporsi con attività personali di Chuu. L’idol afferma di aver voluto il pagamento della sanzione per dare una lezione alla società che era solita informarla, spesso, all’ultimo minuto delle schedule e simili. BBC ha negato l’accusa di avvisarla all’ultimo minuto.
Di fatto Chuu prima del cambio di contratto non ha guadagnato mai nulla, anzi, aveva un debito di oltre 100.000 euro sulle sue spalle.
Dopo gennaio 2022, col cambio del contratto, ha ricevuto il suo primo pagamento proprio a gennaio di circa $ 50.000 e finora, riferisce Dispatch, ha ricevuto in totale circa 160.000 euro.
Da ottobre 2016 a ottobre 2022, Chuu ha lavorato 6 anni, ossia 72 mesi. Chuu ha ricevuto dalla sua agenzia in totale 160.000 euro, ossia 2.200 euro al mese (spalmandolo nei suoi anni di attività). I numeri vanno sempre analizzati dal punto di vista giusto.
In merito a questo l’agenzia ha dato la sua spiegazione: le LOONA sono state un progetto dispendioso e questo lo sappiamo visto che dal debutto ci sono stati in pratica veri e propri debutti per ogni membro e 4 sub-unit. E’ noto e di fatto confermato dal gruppo, che solo la fase pre-debut è costata 8.85 milioni di dollari, una cifra assurda.
Analizziamo pezzo per pezzo le parti più importanti delle dichiarazioni della BBC in merito alle polemiche per i contratti: “Le LOONA è un progetto che ha richiesto molto impegno per un lungo periodo di tempo. Poiché si trattava di un grande progetto a lungo termine che richiedeva molti investimenti e denaro rispetto ai tipici gruppi di idol, i risultati che apparivano in superficie spesso non corrispondevano ai nostri sforzi. Dopo che il gruppo è stato pianificato e formato, il gruppo aveva bisogno di costi infiniti che non erano facili da gestire per un’azienda di piccole e medie dimensioni, ma abbiamo sopportato questo perché ovviamente credevamo che spettasse all’agenzia gestire i costi iniziali investimento.”
Sebbene tutto questo sia innegabile, è giusto far pagare le ragazze per questo? Chi ha scelto il concept o questa struttura? Se voi ci credevate, se voi ci avete creduto, se voi avete investito, dovete farlo a scapito del duro lavoro delle LOONA? Ricordiamo che è ovvio che l’imprenditore, avviando un’attività o investendo in qualcosa, si prende il rischio per quell’attività, ma anche i possibili ottimi guadagni (fatti onestamente).
Poi, domanda difficilissima, se la divisione 50 e 50 era solo perché all’inizio i costi erano altissimi e si rischiava il fallimento, perché quando sono iniziati i profitti, non avete aggiornato i contratti e portato a una divisione giusta anche dei costi?
“Inoltre, ci sono molti malintesi e speculazioni su questioni che riguardano la liquidazione delle retribuzioni. In definitiva, l’agenzia ha sempre nutrito sentimenti di scusa nei confronti dei membri LOONA per non essere in grado di generare profitti per un lungo periodo di tempo. Fin dall’inizio, il successo di LOONA è stato un compito quasi impossibile che doveva essere realizzato con l’investimento e gli sforzi dell’agenzia senza la promessa di raggiungere un punto di pareggio e la fiducia e i sacrifici dei membri pur credendo in [l’azienda].
Questa è stata una sfida spericolata da parte di una piccola compagnia che mancava, ma quest’anno, dopo sei anni dall’inizio del nostro primo progetto d’esordio, gli sforzi e l’attesa dei membri che si sono fidati di una compagnia del genere erano finalmente andati avanti per scoprire un raggio di speranza.”
Qui la BBC introduce un concetto pericoloso: è giusto che i dipendenti, quando la situazione è difficile, aiutino la loro azienda, ma questo non deve diventare uno sfruttamento e quasi una nuova forma di schiavitù.
Se analizziamo la situazione delle LOONA, sfruttate in 6 anni e spesso obbligate a esibirsi doloranti e malate, il tutto senza aver guadagnato nulla ma, anzi, con addebito di costi inventati che aumenta col tempo, può essere la definizione di schiavitù moderna.
Per chi non sapesse de modo in cui le LOONA sono trattate, un esempio chiaro della situazione è stato l’ultimo loro tour. (ARTICOLO)
Comunque l’agenzia sostiene con forza che, avendo speso nei primi 5 anni 13,0 milioni di dollari, dividere al 50% i costi era l’unico modo di sopravvivere, e aggiunge che l’hanno spiegato ai membri e che i membri erano d’accordo.
La risposta che Chuu rilascia a Dispatch è importantissima: “A quel tempo, non capivo nemmeno cosa fosse la contabilità retroattiva. Ero solo felice di debuttare e firmare. Non sapevo che non sarei stato in grado di essere pagato a causa di questo tipo di contabilità.” Nel primo articolo è stato scritto “la società e i membri avrebbero diviso equamente i costi, mentre la BlockBerry Creative avrebbe preso il 70% dei ricavi“, messa in questi termini sembra una cosa corretta dividere equamente i costi, no? Eppure sopra avete visto quanto subdola sia questa precisazione a livello finale.
Non puoi semplicemente dare questa informazioni a delle ragazzine, quasi tutte erano intorno ai 18 anni quando hanno debuttato, che non sanno nulla di contabilità e che non ci pensano alle conseguenze, magari anche davanti ai genitori che, però, come loro non capiscono bene queste situazioni. Quanto bene la BBC ha spiegato le conseguenze di queste clausole?
Le risposte che Chuu lascia a Dispatch sono interessantissime e aprono mille scenari. Leggiamole insieme.
Chuu: “L’anno scorso (2021), un membro mi ha detto: “Non è ora che ti paghino?” È stato allora che ho scoperto che c’era un problema. […] Ho fatto i conti. Se le spese erano superiori al 70% delle vendite, il pagamento finale era effettivamente negativo. Era una struttura in cui il debito aumentava mentre lavoravo. Ho sicuramente firmato un contratto diviso 70:30 (70 alla compagnia, 30 a Chuu), ma a volte era 90:10 o 100:0. Volevo risolvere questo problema.”
Chuu: (parlando del pagamento di 160.000 euro nel 2022) Avevo molte attività individuali, quindi sono stata pagata per prima. Ma non so se le spese sono state gestite correttamente. Non ho ricevuto i dati contabili sulla base dei quali hanno calcolato il pagamento, anche se l’ho chiesto.
D: Le parole, sia tue che di tua madre, sembrano un po’ dure. La società sembra interpretare questo come un viaggio di potere.
Chuu: L’impiegato B era l’unica persona dell’azienda che comunicava con me. Non mi sono arrabbiata con “B”. Ero arrabbiato per come veniva gestita la compagnia e me ne sono lamentata. Tuttavia, il direttore “D”…
D: Direttore “D”?
–
Chuu ha poi condiviso una trascrizione del suo incontro con il Direttore “D.” L’incontro riguardava l’adeguamento della società e la divisione delle entrate di Chuu.
Direttore “D”: Come dici tu, pensaci bene. Questo non ti farà del male. Non scrivere un contratto adesso. L’idea di sfiducia può essere dissipata. Ma capisco il tuo messaggio. Ho promesso una divisione 50:50. Quindi ora… 70:30 e 50:50. Diamo solo un’occhiata alla matematica. È una tariffa 50:50. Tu sei andata alle elementari, giusto? Ahah. Le hai finito, vero?
Chuu: È di questo che stai davvero parlando?
Direttore “D”: Dai sto solo scherzando. Sono molto triste in questo momento.
Chuu: Non credo che ci sia una relazione tra di noi tale da permettere certi scherzi.
–
D: Questa conversazione ha influenzato il tuo atteggiamento?
Chuu: Il Direttore “D” mi ha trattato come se fossi un bambino. Era come la sensazione di qualcuno che ti guarda dall’alto in basso. Ero ferito a causa della sensazione di sfiducia. Devi parlare per essere ascoltato… Quindi ho anche parlato con parole forti. Non ho potuto farne a meno. Ho commesso un errore come essere umano.
La situazione LOONA fino a questo momento sembrava terribile, adesso assume sempre più delle tinte horror. Dodici ragazze giovanissime sono state sfruttate negli ultimi sei anni, obbligate ad esibirsi in ogni condizione, lavorando duramente anche quando stavano male, per vedere, giorno dopo giorno, aumentare il debito che avevano nei confronti della loro agenzia.
In una condizione in cui io lavoro ma i miei debiti aumentano, diventa impossibile il concetto di libertà: come posso lasciare l’agenzia e smettere di lavorare per loro? Andare via vorrebbe dire dove restituire alla BBC circa 150.000 euro.
Chuu ha di fatto spianato una strada: un tribunale ha dato ragione all’idol, ma avviare azioni giudiziarie è lungo e rischioso perché non vi è certezza che un altro giudice giunga alle stesse conclusioni dato che la pratica utilizzata dalla Blockberry Creative è subdola e quasi truffaldina, ma non illegale.
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