Irene, membro delle Red Velvet, è stata coinvolta in un’enorme controversia per il suo comportamento aggressivo nei confronti di un famoso editore, che sembra star già avendo pesanti conseguenze per la sua carriera e quella del suo gruppo.
Fino a questa controversia, Irene si era guadagnata la reputazione di idol perfetto, bellissima, fredda ma anche goffa e timida. Irene sembrava aver trovato l’equilibrio, apparendo fredda ma mai maleducata, convincendo il pubblico con la sua particolare immagine. Dopo il post con le dure accuse dell’editor nei suoi confronti, i suoi comportanti precedentemente considerati ‘freddi’ sono stati visti sotto una luce diversa.
Irene delle Red Velvet è sicuramente molto famosa, ma perché i toni di questo scandalo hanno raggiunto livelli nazionali e coinvolto così tante persone?
Il problema, in realtà, è molto più grave di quello che si può pensare perché nell’ambito coreano assumere anche caratteristice sociali e culturali. Nella società altamente gerarchica della Corea del Sud, maltrattare e abusare di persone inferiori a se, ha un nome preciso, Gapjil, un tipo di comportamento che è molto disprezzato nel territorio coreano e ha portato a notevoli scandali. La caratteristica tipica del Gapjil, che lo differenzia leggermente dal mobbing, è la rabbia, l’arroganza e l’atteggiamento autoritario tipico del fenomeno.
Si stima che il 70% dei lavoratori coreani abbia subito molestie sul posto di lavoro da superiori (secondo il rapporto della Commissione nazionale per i diritti umani presentato dal Ministero del lavoro nel 2018). Il 60% delle vittime non ha mai intrapreso alcuna azione, temendo possibili svantaggi. Circa il 12% di tutti i lavoratori coreani subisce molestie sul lavoro ogni giorno. Tra le vittime, l’87,1% ha affermato di aver avuto problemi di salute sia fisica che emotiva a causa del bullismo, tra cui depressione e ansia grave.
Per fare un confronto, in Italia usiamo ancora il nome inglese ‘mobbing’, non esiste una traduzione della parola nella nostra lingua, e colpisce un numero molto più basso di persone considerando i numeri enormi coreani: meno del 10% dei lavoratori italiani hanno subito abusi da superiori o colleghi.
I numeri coreani, confrontati con i dati del nostro paese, sono la prova di un sistema gerarchico rigido, complicato e del profondo radicamento degli abusi nella società coreana avviati da coloro che occupano posizioni più elevate. Ovviamente il Gapjil esiste anche nel K-pop, anche se gli scandali sono molto ben nascosti.
Irene è l’ennesimo esempio in Corea del Sud di qualcuno che abusa del suo potere e maltratta una persona di “rango inferiore” ed è qualcosa che non viene perdonato facilmente, infatti l’intero gruppo ne sta subendo le conseguenza con esibizioni annullate (Gangnam Festival) o pubblicità rimosse (Clinique con Irene stessa).
Irene è uno dei membri più popolari delle Red Velvet e ha guadagnato una notevole attenzione per la sua immagine, le sue abilità di ballo e le sue numerose pubblicità. Tuttavia, ora che si è sparsa la voce che ha maltrattato un editor, ci sono stati molti articoli su come lei non apporti molto al gruppo e con alcuni fan che hanno persino chiesto la sua rimozione dalle Red Velvet. La sua immagine di fredda bellezza e figura materna nel gruppo è stata effettivamente distrutta da questo scandalo, ponendo il dubbio anche nelle menti dei fan più accaniti.
La reazione così forte delle persone su Irene è anche influenzata dal suo essere donna?
Per quanto la domanda possa sembrare sciocca e imbarazzante, è qualcosa che dobbiamo chiederci e Hawon Jung (ex corrispondente dell’Agence France-Presse Seoul che sta approfondendo il movimento #MeToo in Corea del Sud) pone particolare attenzione proprio su questo: “Anche se Irene fosse un uomo, affronterebbe un certo livello di indignazione pubblica o il boicottaggio perché questo atteggiamento ha toccato un nervo scoperto in Corea del Sud, dove molte persone affrontano gapjil nella loro vita quotidiana. Il problema non è l’indignazione pubblica, ma quanto durerà la rabbia pubblica, quanto sarà intensa e quanti danni porterà alla sua carriera.”
Per ora, Jung crede che sia difficile dire se la controversia su Irene segnerà la fine per le Red Velvet o se le verrà data un’altra possibilità: “Non so come andrà a finire o come influenzerà la carriera di Irene, ma per me, l’intera discussione mediatica sul gapjil sembra indicare che i media applicano standard morali molto più spietati alle star femminili rispetto a quelli maschili, come hanno sempre fatto” dice Jung.
Probabilmente la maggiore spietatezza deriva anche dall’immagine stessa: come detto prima Irene giocava il ruolo della bellezza fredda e distanza ma anche della mamma del gruppo, generalmente, invece, qualsiasi idol di sesso maschile non interpreta il ruolo del papà agli occhi dei fan, bensì quello dell’interesse amoroso, del ragazzo ideale e la reazione agli scandali dipende molto da questo. La reazione a uno scandalo è tanto più grande quanto più viene distrutta l’immagine che un fan ha del suo idol.
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