Lo scandalo della presidente Park Geun-hye porta nelle strade diecimila coreani
PR | On 02, Nov 2016
Lo scandalo che ha coinvolto la presidente attuale della Corea del Sud, Park Geun-hye, è diventato uno dei più profondi momenti di crisi del suo governo e la situazione non sembra facile da risolvere.
In diecimila si sono radunati nelle strade per protestare contro il Presidente e chiedere, in massa, le sue dimissioni dopo che è stato certificato il suo collegamento con una sette religiosa con documenti trapelati martedì scorso e con le stesse dichiarazioni di Park Geun-hye.
Il 31 ottobre è tornata in Corea anche Choi Soon Sil, sorella di Choi Soon-Deuk (capo di questa setta) e la persona collegata alla presidente fin dalle scuole superiori, molto amiche che avrebbe potuto sfruttare questo rapporto per plagiarla e avere accesso a documenti/fondi riservati. Ha detto ai giornalisti di aver sbagliato e di meritare la morte, in aeroporto al suo ritorno dal viaggio in Germania, ed è stata arrestata.
Il problema è grave, visto che la stessa Park Geun-hye ha ammesso di aver accettato consigli politici nella prima fase della sua presidenza da Choi Soon Sil, sorella dell’attuale capo di questa setta religiosa. Così come si ipotizza che circa 70 milioni di dollari siano finiti nella cassa di questa setta, nascosti come finanziamenti a due associazioni no-profit da loro dirette.
Nonostante la presidente Park abbia licenziato, domenica, otto dei suoi collaboratori nella speranza di riacquistare un po di fiducia negli elettori, i coreani ancora chiedono le sue dimissioni (il suo mandato dovrebbe durare fino al 2018).
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