L'evoluzione dei "contratti di schiavitù": gli idol diventano i nuovi Boss?
PR | On 21, Dic 2020
Negli ultimi anni qualcosa si sta muovendo per i diritti degli idol e trainee, anche se in modo molto più lento rispetto alla grande espansione del fenomeno musicale a livello globale: già nel 2017 i cosiddetti “contratti di schiavitù” sembravano ormai superati dopo che nel il report della Fair Trade Commission (FTC), un totale di otto agenzie di intrattenimento sono state riprese ufficialmente per l’utilizzo di contratti considerati sleali. Tre anni fa a SM, YG, JYP, LOEN, FNC, Cube, Jellyfish Entertainment e DSP Media è arrivata una notifica ufficiale dalla FTC per l’utilizzo di diverse clausole contrattuali ritenute abusive e illegali.
Mentre vengono meno, quindi, lentamente i presupposti dei “contratti di schiavitù”, dal 2017 i contratti non possono superare i 7 anni (addio ai precedenti 13) e le clausole devono essere eque e accettabili, alcune cose non sono cambiate, come il training gratuito o la distribuzione dei profitti ingiusta, oltre che i debiti che gli idol hanno al loro debutto.
Perché allora gli idoli firmano ancora questi contratti, soprattutto ora che è ben noto quanto sia ingiusto?
Perché questo è l’unico modo per competere in un settore eccessivamente saturo. Come spiegato dal produttore Ahn Joon Young di Produce 101, condannato per manipolazione dei voti nel varietà, “Ci sono uno o due nuovi gruppi che debuttano ogni settimana, il che equivale a più di 50 nuovi gruppi che escono ogni anno. Tuttavia, al massimo cinque gruppi sono in grado di rimanere nella mente del pubblico.” Con tutta questa concorrenza, avere un’agenzia, con collegamenti e finanziamenti per assicurarsi un posto nei media tradizionali e in altre vie pubblicitarie, rimane della massima importanza per gli idol che vogliono essere ricordati dal pubblico e vogliono fare questo lavoro.
I costi per la gestione degli idol/carriera sono moltissimi: un team di pubbliche relazioni, necessario per apparire in TV, stilisti, manager, organizzatori di campagne promozionali, coreografi, produttori di canzoni ecc. Gli idoli che vogliono perseguire i loro sogni non hanno altra scelta che firmare contratti di schiavitù, mettendoli in una posizione precaria di debiti finanziari e dure condizioni di lavoro.
Eppure nell’ultimo periodo c’è stata una lenta crescita di pionieri che possiedono la propria agenzia, creando gli idol che si trasformano in CEO ed esempi noti sono Jay Park, Zico, Kang Daniel, Hyorin, Highlight e Shinhwa.
Jay Park è una storia degna di nota, forse la più interessante: ha dovuto lasciare i 2PM dopo uno scandalo in seguito al debutto, nessuno si sarebbe aspettato che un anno dopo essere diventato il nemico della nazione, sarebbe tornato con successo con la sua cover virale di “Nothin on You” su YouTube. Con il tempo ha co-fondato AOMG, un’etichetta hip hop e R&B, con Simon Dominic nel 2013, e H1ghr Music, una Etichetta hip-hop con sede a Seattle e in Corea con Cha Cha Malone nel 2017.
Kang Daniel e Highlight sono anche esempi notevoli di come essere il CEO di un’agenzia sostiene e alimenta la propria carriera di idol.
Dopo aver vinto Produce 101 e fatto parte dei WANNA ONE, Kang Daniel è diventato famoso e popolare ed è stato coinvolto in una causa legale con la sua azienda per la violazione del suo contratto. Dopo aver vinto la causa, Kang ha lasciato la sua azienda e ha fondato la Konnect Entertainment, un’agenzia che attualmente lo ha solo come artista e dove ha un’incredibile libertà.
Allo stesso modo, gli Highlight hanno fondato la loroa compagnia, Around US Entertainment, per sostenere la loro carriera come gruppo dopo aver lasciato la Cube Entertainment, tutti tranne Jang Hyun Seung che non ha rescisso il suo contratto con la precedente compagnia. La transizione non è stata indolore e il gruppo ha dovuto rinunciare allo storico nome, i Beast. Dalla fondazione della propria agenzia, il gruppo ha sperimentato diverse forme di musica e ogni membro ha avuto l’opportunità di pubblicare un mini-album solista, cosa che non avevano potuto fare in tutti gli anno sotto la Cube.
Naturalmente, i casi di Jay Park, Kang Daniel e Highlight sono una rarità e si perdono nella centinaia di idol che vengono licenziati con un’enorme debito ancora da pagare alle agenzie e che non hanno la forza di rialzarsi.
Tuttavia, questi piccoli passi sono comunque importanti e segni di una società che sta cambiando. Questi idol e giovani Boss stanno creando storie positive e belle dando speranza ad artisti coreani di avere più libertà di scelta, senza essere vincolati a contratti o società così strettamente come in passato.
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