I rapporti tra Giappone e Corea si sono incrinati questo mese dopo che i giapponese hanno deciso di togliere di coreani dalla loro lista ‘bianca’ in merito al commercio di materiale chimico-tecnologico. La lista bianca è un elenco di paesi che ricevono dei vantaggi nell’export e per il Giappone la Corea del Sud era l’unico paese asiatico a essere elencato.
Le nuove misure sull’export potrebbero entrare in vigore verso la fine di agosto e prevedono maggiori controlli su diversi oggetti e materie prime fondamentali per le aziende sud-coreane. In pratica sono state tolte dalla lista di prodotti commerciabili con i coreani i semiconduttori e fluoruro di idrogeno, che la Corea del Sud compra adesso quasi esclusivamente dal Giappone e che, dopo il divieto, impiegherebbe circa 3 mesi per averli da altri paesi. Questi prodotti, di fatto, sono fondamentali per creare chip, display e contenuti tecnologici.
L’economia dei due paese è profondamente intrecciata da decenni, con rapporti commerciali che ora valgono circa $85 miliardi all’anno. Il Giappone è il principale fornitore di materie prime e componenti essenziali per le società di alta tecnologia della Corea del Sud. Una società sudcoreana chiamata Sejin Tech, ad esempio, costruisce macchine complesse con oltre 1.300 parti per il confezionamento di alimenti come zuppa e kimchi: alcune di queste parti possono essere acquistati solo da aziende giapponesi.
Contestualmente è iniziata in Corea del Sud la compagna ‘Boicotta Giappone’ o ‘NO Japan’ e sono colpiti soprattutto i prodotti giapponesi. Tra i brand più colpito c’è UNIQLO e pare che le vendite questo mese siano calate del 40% (il rappresentate dl brand ha confermato che c’è stato un impatto sulle vendite e ha deciso di chiudere un negozio a Seoul -ne ha 190 in tutta la Corea-), la birra giapponese è ormai invenduta, Toyota e Honda prevedono cali nelle vendite future, il film animato “Butt Detective” (che prima della crisi aveva guadagnato nella prima settimana 640.000 dollari e nella seconda 120.000, dopo non ha raggiunto nemmeno i 18.000 dollari)
L’ondata anti-japan ha colpito anche alcuni idol: Suhyun degli Akdong Musician ha ricevuto forti critiche per il suo canale Youtube (aperto ormai da tempo) chiamato ‘Mochi Peach’ (mochi deriva dal giapponese ed è un vecchio soprannome dell’idol). Suhyun, a causa delle critiche e dopo la crisi ha cambiato il nome del canale Youtube in ‘Lee Su Hyun’.
Anche i BTS, che hanno da poco annunciato un fanmeeting in Giappone, “Magic Shop” previsto per novembre e dicembre, hanno ricevuto una reazione molto fredda -a tratti aggressiva- da una parte dei netizen coreani.
Fino ad ora nessun annullamento è stato annunciato da gruppi kpop, ad esempio TWICE e BLACKPINK hanno in programma concerti in Giappone rispettivamente in ottobre e dicembre e, alle informazioni attuali, verranno regolarmente fatti.
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