Le peggiori compagnie Kpop: il caso The Entertainment Pascal
PR | On 26, Ago 2021
Quali sono le peggiori compagnie di intrattenimento del K-pop? Che cosa si intende per ‘peggiori’? E c’è davvero qualcuno che si salva?
E’ difficile parlare in modo oggetto di migliore e peggiore, ma questa serie di articoli sulle varie compagnie d’intrattenimento coreane vogliono mostrare il lato più brutto dietro i magnifici e brillanti set del Kpop o stage degli idol.
Parleremo di diverse compagnie d’intrattenimento coreane analizzando i loro lati peggiori, alcuni volte in termini di trattamento dei trainee e degli idol, altre volte in presenza di cause legali e controversie, ma anche una pessima gestione degli artisti e del loro lavoro o la mancanza di uguaglianza all’interno di un gruppo.
In questo articolo analizzeremo le criticità della The Entertainment Pascal.
The Entertainment Pascal è un’azienda abbastanza piccola nata nel 2011 che ha gestito solo un gruppo, le Stellar, fine al loro scioglimento.
Il caso della The Entertainment Pascal è particolare in quanto è legato a un solo gruppo ed, essenzialmente, al modo in cui lo hanno gestito: con l’inganno e lo sfruttamento del corpo di queste ragazze hanno cercato di far soldi, senza mai comunicare con loro o chiedere la loro opinione.
Il modo in cui questa agenzia è pessima è diverso dai casi precedentemente espositi ma è comunque infimo: un’ottica antiquata di una società il ‘dipendente’ è obbligato a seguire le direttive e gli ordini, anche se questo vuol dire provare vergogna o imbarazzo, perché non facendolo subirebbe azioni legali per la violazione del contratto.
Le Stellar ha debuttato originariamente nell’agosto 2011 come gruppo di base di 4 membri con il singolo digitale ‘Rocket Girl’ prodotto da Eric degli Shinhwa e uno strano concept cute e alieno che non è piaciuto affatto.
Le cose sono state piuttosto fredde fino a quando per un anno, hanno avuto un altro ritorno che è passato inosservato: al tempo i membri hanno dovuto condividere 1 pasto in 4 perché non potevano permettersi altro, non potevano spostarsi con i mezzi perché non avevano abbastanza soldi (e l’agenzia non glieli rimborsava) e si spostavano a piedi, in inverno, per oltre un ora per raggiungere lo studio di un noto coreografo.
Tutto cambia nel 2014 con il terzo comeback con ‘Marionette’, anche l’ultima possibilità che l’agenzia concede al gruppo: successo imprevedibile ma anche il motivo per cui il gruppo ha ricevuto critiche per un concept volgare e un “gioco dello spogliarello”.
La compagnia non è stata chiara con i membri sul concept e l’immagine che volevano mostrare con questo comeback e il gruppo, in modo ingenuo li han seguiti, anche se il risultato è un MV vietato ai minori di 19 anni. Per le loro promozioni, la società ha censurato le foto dei membri in lingerie per poi rimuovere il mosaico quando i ‘Mi piace’ hanno raggiunto una certa quantità su Facebook. Nella coreografia, i membri sono visti accarezzarsi i glutei e nell’MV si mostrano i primi piani dei membri che si versano il latte addosso, sul petto, o che indossano biancheria intima o fanno il bagno. Il membro che ha bevuto il latte aveva 20 anni all’epoca e, dopo aver girato quella scena, era così traumatizzata che non ha più bevuto latte bianco. Nonostante le polemiche, la canzone è diventata la loro migliore vendita fino ad oggi, essendo il loro unico ritorno a superare le 100.000 vendite.
Gayoung, ex-STELLAR, accusa l’agenzia di averle obbligate ai concept sexy
C’è da mettere in evidenza che i vestiti in sé, per lo più body, non provocavano imbarazzo nei membri, che avendo fatto danza classica erano abituate, ma il modo in cui il video è stato montato e l’immagine che si è voluta dare al comeback ha generato in loro estrema vergogna. Comunque, nonostante la rabbia dopo aver visto il video e i commenti di odio che hanno subito, ‘Marionette’ dona alle Stellar successo, sale prove e un van per spostarsi, oltre che a risollevare una società sull’orlo del fallimento.
Dopo due comeback senza successo, nel 2015 sono state costrette a un concept cute che i membri non volevano affatto, le Stellar sono tornate con ‘Vibrat’ che cattura di nuovo l’attenzione per l’immagine esplicita, i vestiti molto rilevatori, la coreografia provocante e i riferimenti sessuali dell’MV. Con i vestiti rossi i membri hanno detto di essere state prese in giro: hanno indossato quegli abiti rilevatori, con solo un filo a collegare due pezzi di stoffa, per fare delle foto di prova che poi, senza il loro consenso, hanno utilizzato come foto teaser e cover dell’album. A causa del contratto che hanno firmato con l’agenzia, ogni volta che non sono d’accordo con qualcosa, l’azienda ricorda loro “Non dimenticare il tuo contratto con il agenzia.” Per questo comeback le Stellar non sono d’accordo su molte cose ma, purtroppo, le loro voci restano inascoltate. Per una persona della loro età, è spaventoso poiché il loro futuro dipende dall’azienda.
Ancora una volta le Stellar ricevono molto odio, ma anche molta attenzione, e anche se non sono più a loro agio con l’immagine che ha ormai il gruppo, sono costrette ad andare avanti. Avviano una raccolta fondi tra fan di Makestar e raggiungono l’obiettivo in soli tre giorni, arrivando alla fine del periodo a 5 volte l’obiettivo e nel 2016 fu rilassato ‘Sting’, una canzone che parla di quello che hanno subito in modo provocatorio e intelligente e che porta le ragazze al loro primo concerto. Sempre nel 2016 altra raccolta fonda e altra canzone, poi debutto in Giappone e concerto sold out in Brasile.
Le Stellar parlano del ritardo dell’album e dei problemi con l’agenzia
Nel 2017 aggiungono un nuovo membro, altra raccolta fondi e ritorno con un concept angelico e molto più elegante ‘Archangels of the Sephiroth’ dove l’agenzia fallisce miseramente nella promozione: pochissime interviste o TV show mentre l’album veniva costantemente rimandato nella sua pubblicazione, con i membri che lo denunciano pubblicamente sui social network. L’album verrà rilasciato ben 3 settimane dopo la pubblicazione e promozione della title-track.
Poco dopo, in un fanmeeting in Giappone le Stellar hanno pianto dicendo di essere stanche, che manca poco alla fine dei loro contratti e che vogliono finirla. I fan decidono di non comprare più album o partecipare a raccolta fondi su Makestar dato che l’azienda sta solo sfruttando le ragazze, obbligandole in concept che loro non approvano. A fine 2017 due membri lasciano le Stellar, a inizio 2018 anche le ultime due ragazze della formazione originale lasciano il gruppo e l’agenzia.
L’ex CEO delle Stellar risponde alle accuse di Gayoung: è colpa loro se non hanno avuto successo
In un’intervista, i membri hanno detto che dovevano iniziare a fare concept sexy perché non ricevevano l’attenzione di cui avevano bisogno e la loro etichetta era una piccola azienda, quindi spesso soffrivano la fame. Stavano letteralmente per sciogliersi quando hanno deciso di iniziare a essere più sexy, e ha funzionato. Sono state costrette a farlo per sopravvivere. Le ragazze, inoltre, in sette anni di duro lavoro hanno guadagnato ognuna circa 9000 euro, ossia circa 100 euro al mese.
La The Entertainment Pascal è l’esempio di una compagnia arcaica dove gli artisti sono valutati e trattati come futile merce da scambiare per qualche soldo. Quest’agenzia ha sfruttato il sogno di queste ragazze e non le ha premiate nemmeno quando hanno raggiunto il successo. Non c’è stata chiarezza, non c’è stata trasparenza, non c’è stato confronto o dialogo, solo l’imposizione della propria idea con la minaccia di ritorsioni economiche, citazioni in giudizio o semplicemente obblighi contrattuali.
Cosa ne pensate di questa storia? Dove ha sbagliato questa agenzia?
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