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Le peggiori compagnie Kpop: il caso Happy Face Entertainment/Dreamcatcher Company

Le peggiori compagnie Kpop: il caso Happy Face Entertainment/Dreamcatcher Company

| On 11, Apr 2022

Quali sono le peggiori compagnie di intrattenimento del K-pop? Che cosa si intende per ‘peggiori’? E c’è davvero qualcuno che si salva?

E’ difficile parlare in modo oggetto di migliore e peggiore, ma questa serie di articoli sulle varie compagnie d’intrattenimento coreane vogliono mostrare il lato più brutto dietro i magnifici e brillanti set del Kpop o stage degli idol.

Parleremo di diverse compagnie d’intrattenimento coreane analizzando i loro lati peggiori, alcuni volte in termini di trattamento dei trainee e degli idol, altre volte in presenza di cause legali e controversie, ma anche una pessima gestione degli artisti e del loro lavoro o la mancanza di uguaglianza all’interno di un gruppo.

In questo articolo analizzeremo le criticità della Happy Face Entertainment.

La fu Happy Face Entertainment ormai è nota come la Dreamcatcher Company dato che, come si può intuire, ormai gestisce solo le magnifiche e perfette Dreamcatcher. Come può l’agenzia che ha creato un gruppo così figo essere pessima? Scoprirete presto che soprattutto la triste storia delle Dal Shabet ci dimostra che quando non prendi le decisioni giuste, non sai gestire bene i problemi e hai una sfiga assurda, anche le cose più belle sono destinate a distruggersi. Per fortuna hanno imparato dagli errori e adesso esistono le Dreamcatcher.

La Happy Face Entertainment nasce nel 2008 e diventa famosa per il duo di produttori E-Tribe che hanno creato il migliori pezzi del Kpop come “Gee” delle Girls’ Generation e “U-Go-Girl” delle Lee Hyo-ri. Nel gennaio 2011, Happy Face Entertainment ha deciso di sfruttare questa popolarità e fa debuttare il proprio gruppo femminile, le Dal Shabet. Spoiler: gli E-tribe lasceranno la Happy Face Ent l’anno successivo.

I problemi con le Dal Shabet partono fin dall’annuncio del debutto dato che il nome si ispira a un famosissimo libro coreano per bambini chiamato Dal Sherbet. L’agenzia ha chiesto alla scrittrice del libro il permesso del nome, che ha subito rifiutato, e la donna insieme a molti coreani hanno protestato a lungo sul fatto che il nome di una famosa storia per bambini fosse collegato a un gruppo femminile sexy. Ovviamente l’autrice non ha potuto citarli in giudizio, avendo di fatto cambiato abbastanza il nome, ma comunque iniziamo in modo molto immorale.

Il debutto con l’energetica ‘Supa Dupa Diva’ funziona bene in digitale e in classifica (n.9 su GAON) e la coreografia fu una delle più imitate di quell’anno. Anche il successivo comeback ‘Pink Rocket’ andò bene, in salita e con favore del pubblico. E’ ‘Bling Bling’ di agosto 2011, un singolo con un concept sensuale e anni ’70, a essere il loro più grande successo rendondole uno dei rookie più di successo nel 2011.

Proprio quando le ragazze stavano per conquistare tanti premi alle cerimonie di fine anno, dopo aver venduto quasi 10.000 album in un anno, che succede qualcosa di imprevedibile: in uno special stage in collaborazione con altri artisti, anche idol maschili, durante gli SBS Awards le Dal Shabet si sono esibite in una performance in coppia con i B1A4 (anche loro rookie che hanno debuttato nel 2011 con un successo incredibile e un mini-album di debutto che ha venduto ben 44.000 copie). La coreografia comprendeva i ragazzi che accarezzavano le gambe delle Dal Shabet e le ragazze che scuotevano il loro corpo insieme ai ragazzi. I fan dei B1A4 (Bana) non reagiscono bene a questi pochi secondi dello special stage e iniziano a criticare e insultare in massa le Dal Shabet, mentre i fan delle ragazze (molto di meno in numero) iniziano a fare lo stesso con i B1A4 creando una fanwar di una certa entità.

Le Dal Shabet hanno la peggio con forum, articoli, video pieni di insulti, falsità e attacchi diretti: ad esempio Serri è stata accusata di aver trattato male un fan e aver rifiutato una stretta di mano e la cosa è degenerata così tanto che l’idol ha dovuto scrivere una lettera di scuse. All’evento successivo a cui hanno partecipato a inizio 2012, gli Idol Star Athletic Championship, al van del gruppo sono state lanciate uova marce e le ragazze hanno ricevuto anche minacce di morte. Inoltre i fan dei B1A4 hanno iniziato a diffondere voci che erano stati attaccati, molestati e violentati da molti componenti del fandom delle Dal Shabet: la polizia è dovuta intervenire con un comunicato stampa dove negava qualsiasi illegalità durante lo spettacolo. Poco dopo alcuni fan dei B1A4 hanno hackerato il sito del fanclub delle Dal Shabet impedendo ai fan di accedervi: chi provava a fare il login veniva bloccato da pop-up con il logo dei B1A4 e la scritta ‘Perché continuata a dar fastidio ai Bana?”

Nonostante tutto ciò, le Dal Shabet continuano a lavorare duramente e a fine gennaio esce l’album ‘Hit U’. I 12 album pubblicati dal gruppo hanno sempre venduto in media 4000 copie, ‘Hit U’ è l’unico ad averne venduto ben 11.000 (che comunque non è un pessimo risultato per il 2012). ‘Hit U’ è anche il momento in un drastico cambio di immagine, molto sensuale e maturo, vengono abbandonati i colori vivace per far vincere il nero e il grigio. E inizia così un periodo pieno in cui passato da un comeback più cool, a un ritorno agli anni ’70, con qualche cambio di membro.

Nel 2013 con ‘Be Ambitious’ tornano nella polemica: prima il testo inadatto, poi la coreografia giudicata quasi porno (si aprono la gonna e si mostrano in short cortissimi), infine le immagini in cui si è fatto notare che gli short cortissimi scelti dalla compagnia erano un po’ troppo attillati tanto da far vedere ogni forma, “Be Ambicious” (in coreano si chiamato ‘Guarda le mie lunghe gambe’) viene definita svilente per le donne e dannoso per i giovani maschi. Anche l’MV viene attaccato in alcune scene che sembra svalutare il lavoro e l’addestramento dei soldati coreani. L’agenzia raggiunge un accordo con l’associazione che ha portato avanti queste eccezioni. Dopo aver fatto come minimo 3 comeback all’anno, il 2013 è la prima volta che vanno in pausa (si concentrano su attività da soliste) e tornano nel 2014 con una “trasformazione scioccante” e la stupenda ‘BBB’.

Il destino va di nuovo contro le povere Dal Shabet e il 23 maggio 2014, Subin è stata coinvolta in un incidente d’auto a Busan mentre tornava a Seoul a causa della guida spericolata del suo manager: il furgone è stato completamente distrutto, l’idol ha subito un intervento chirurgico per le ferite riportate. Ovviamente il gruppo va in pausa fino a che nell’ottobre 2014 altra notizia show: Woohee è stata ricoverato in ospedale e ha ricevuto un intervento chirurgico per un polmone collassato, ovviamente va in pausa.

A inizio 2015 tornano con Joker, la stessa Subin ha contribuito a quest’album, che però incontra diversi ban: coreografia esplicita e il testo della canzone censurato perché la parola inglese “joker” in coreano somiglia a una parolaccia, imprecazione o volgarità. Debuttano in Giappone e due membri vanno via mentre il resto del gruppo (ormai in 4) firma di nuovo con la Happy Face Ent. Siamo al 2016 e viene rilasciata la stupenda “Someone Like U” seguita da “Fri. Sat. Sun”.

Provano a catturare l’attenzione partecipando a The Unit, ma da lì a poco nel 2018 tutte lasciano la compagnia. La cosa bella è che nel 2019 la formazione di ‘BBB’ si è riunita per un mini-concerto e un evento speciale, nonostante non siano più nella stessa agenzia.

Le Dal Shabet si meritavano di più, invece hanno raccolto un sacco di sfiga e si sono ritrovate spesso in controversie o vere tragedie, senza poter fare assolutamente nulla.

E invece le MINX?
Nel 2014 debuttano le MINX con ‘Why Did You Come to My Home’, una reintepretazione di una canzone per bambini e poi torna, dopo un anno con ‘Love Shake’, un remake “gioioso” che “si sposa bene con l’estate” di una canzone contenuta in un album delle Dal Shabet: provate a trovare tutti gli errori di questi inizi. Le MINX non partono bene, non funzionano e il loro primo album vende solo 1800 copie.

Subito capiscono che non va bene ma invece di abbandonarle, nel 2017 riformano (anzi rivoluzionano) le MINXX e le trasformano nelle DreamCatcher, il primo gruppo kpop dal sound rock e punk. Prendi un gruppo, aggiungi due persone, crea un video horror e inquietante, dagli un pezzo super rock e inizia a vendere, solo al debutto oltre 11.000 cd, che poi a breve diventeranno 30.000 (2019), 100.000 (2020), 130.000 (2021). Nel 2019, Happyface Entertainment diventa la Dreamcatcher Company.

Hanno scelto ottimi produttori musicali, registi di film/video, montatori e l’intero team di produzione, la compagnia decide insieme alle Dreamcatcher del tipo di canzoni che vogliono, scelgono come le title track, dona loro molta libertà (possono bere alcolici e mostralo, indossare quello che vogliono, possono parlare apertamente delle cose in cui credono e anche di temi controversi, creare le proprie clip speciali ecc). Ovviamente non sappiamo cosa accada esattamente dietro le quinte, ma adesso sembrano aver imparato dai loro errori.

Nel marzo 2019, in seguito all’annuncio del debutto dei D1CE, è stata costituita una sottoetichetta denominata D1CE Company. Anche a questo gruppo viene data libertà e vanno nella media.

La triste storia della Happyface Entertainment dimostra che anche un’azienda etica e normale può fare degli errori ritrovandosi in situazioni spiacevoli che non riesce a gestire. Gli errori di questa agenzia sono tutti lì: non essere stata in grado di gestire nessuna delle sfighe che hanno colpito le Dal Shabet ed essere rimasta un po’ inerme a guardare un gruppo con un potenziale enorme venire costantemente criticato, attaccato, insultato o censurato. Hanno, però, appreso dai loro errori e con le Dreamcather stanno facendo davvero un ottimo lavoro.

Cosa ne pensate di questa storia? Dove ha sbagliato questa agenzia?

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