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Le (G)I-DLE sono una forza da non sottovalutare, ma perché solo Soyeon riceve così tanto odio?

Le (G)I-DLE sono una forza da non sottovalutare, ma perché solo Soyeon riceve così tanto odio?

| On 26, Ago 2020

Le (G)I-DLE sono uno dei gruppi più amati, famosi e di successo della quarta generazione K-pop, sono una forza da non sottovalutare. In pochissimo tempo sono diventate uno dei gruppi di ragazze di maggior successo negli ultimi anni, un’impresa importantissima se si considera il fatto che il gruppo si è formato nel 2018 sotto Cube Entertainment, etichetta che stava affrontando diversi problemi nell’ultimo periodo. Nonostante tutti i loro successi, le (G)I-dle sono un gruppo che attira un’intensa quantità di odio, soprattutto nel suo leader, Soyeon. Fin dal loro debutto nel 2018, le (G)I-dle hanno attirato l’attenzione, venduto un sacco e conquistato i fan anche grazie a un’attiva partecipazione dei membri alla creazione della propria musica e anche grazie a Soyeon che ha partecipato con successo alla prima edizione di Produce 101.

Difficile negare che le (G)I-dle siano brave, eppure il gruppo ha affrontato una quantità apparentemente sproporzionata di critiche, a causa di diverse accuse, circa a ogni comeback, di appropriazione culturale, così come l’odio incondizionato verso Soyeon, che tende a ottenere più parti nelle canzoni e tempo sullo schermo rispetto agli altri membri.

Il concetto di appropriazione culturale nel K-pop non è affatto nuovo: già negli anni ’90 il kpop attingeva pesantemente dalla musica afro-americana, in particolare rap e hip-hop, ma anche nella moda, cultura e linguaggio. Con il passare dei decenni l’attenzione a ciò aumenta, così come gli scandali: l’uso dei versi del Corano in “Mental Breakdown” di CL delle 2NE1, la statua di divinità indù nel video di “How You Like That” delle Blackpink ecc.

Le (G)I-dle è uno dei tanti gruppi che ha utilizzato elementi esotici o orientali per una questione estetica, suscitando la rabbia di diversi fan: al loro debutto ‘Latata’ avevano ‘mehendi’ o ‘tatuaggi all’henné‘, ma anche successivamente hanno più volte inserito elementi dalla cultura indiana e africana, o anche i movimenti Hula nella Aloha dance del loro ultimo comeback ‘DUMDi DUMDi‘. Il problema è che, per quanto problematica possa apparire tutto ciò, non sono certo le uniche nel K-pop a farlo. Ad esempio, le Blackpink hanno più volte usato l’henné e ‘bindis’ (un punto colorato o un gioiello indossato sulla fronte nell’Asia meridionale), gesti delle mani di ispirazione indiana, oltre a incorporare il grido di guerra delle culture dell’Asia meridionale e dei nativi americani nel loro debutto: anche se sono state criticate, in realtà molto di meno rispetto a quello che puntualmente viene rinfacciato alle (G)I-dle.

Una possibile ragione di questa disparità deriva dalle agenzia: la YG Entertainment è una delle BIG THREE e offre loro una certa immunità, forse la Cube non è così abile a coprire i propri artisti. Un altro motivo, tuttavia, sembra derivare dall’odio specifico rivolto a Soyeon, che è stata accusata di tutto, dal monopolizzare le luci della ribalta all’essere “troppo brutta”, fino all’essere l’unica ragione dell’apparente ignoranza del gruppo.

Non è un segreto che Soyeon sia molto attiva nella direzione creativa e musicale delle (G)I-dle. Nel 2019 durante il reality show ‘Queendom’ ha detto a Yuqi di cantare con una voce più profonda in “stile africano”; spesso ha suggerito di incorporare strumenti africani nella loro performance per chiamarlo “hip etnico”. Eppure non è il primo caso in cui un membro del gruppo ha particolare rilievo e guida le scelte musicali, capita nei BIGBANG con G-Dragon o con Zico e Block B. Entrambi sono anche i leader dei rispettivi gruppi e scrivono quasi tutti i brani come Soyeon, oltre ad essere stati afflitti da accuse di razzismo e appropriazione culturale. Come i netizen trattano GD e Zico è molto diverso, però, da come viene giudicata Soyeon.

Un altro punto della discussione sono le fanwar e il fandom del gruppo: Soyeon è spesso presentata dai suoi fan come “il mio idol è meglio del tuo”, questo facilitato anche dal talento della ragazza che, componendo e scrivendo da sola quasi tutti i brani del gruppo e con il suo carisma sul palco, rende facile l’esaltazione per i suoi sostenitori. Quando qualcosa non piace nel gruppo, Soyeon viene puntualmente incolpata in quanto persona molto importante nella produzione artistica, eppure quando vi è da gratificare, invece, raramente viene menzionata.

Molta differenza nella sua considerazione, però, c’è tra i fan internazionali e quelli coreani: i fan della Corea del Sud hanno riconosciuto le (G) I-dle come ‘monster rookies’ nel 2018 e, data la loro disponibilità a metterla sullo stesso livello di G-Dragon, dovrebbe essere evidente che non sono particolarmente infastiditi da lei. Senza contare che in Corea del Sud si tende a non considerare molto le questioni di appropriazioni culturali. I fan internazionali, invece, sembrano avere problemi a superarlo e anche ad accettare Soyeon nel suo ruolo e, forse, sarebbe in caso di iniziare a considerare il gruppo nella sua interezza e godersi la musica.



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