L'ambasciata sudcoreano in Cina nega il ban sulla merce dei BTS?
PR | On 22, Ott 2020
I funzionari dell’ambasciata sudcoreana in Cina hanno negato qualsiasi divieto sulla merce dei BTS dopo che diversi servizi di spedizioni sembrano aver annullato i trasporti di cose del gruppo e, soprattutto, le accuse che la dogana avesse fermato cose dei BTS come la bottiglie ‘BE water’ per presunti messaggi pro-Hong Kong.
Il 21 ottobre il funzionario Jang Ha Sung ha annunciato di aver iniziato a parlare della questione con alti funzionari cinesi dopo che le prime voci del ban. Ha confermato che non esiste un divieto ufficiale imposto alla merce dei BTS e Jang Ha Sung ha dichiarato che le compagnie di navigazione cinesi non hanno smesso di consegnare merci dei BTS.
“La dogana cinese e altri dipartimenti governativi non hanno mai implementato alcuna politica di divieto. La posizione della Cina nel sostenere e promuovere lo scambio amichevole Cina-ROK [Corea del Sud] e la cooperazione vantaggiosa per tutti non è cambiata “ ha detto ai giornalisti il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Zhao Lijian, “Non vogliamo che rapporti e commenti irresponsabili come questi abbiano un ulteriore impatto sull’atmosfera delle relazioni bilaterali.”
Anche le società di import ed export di merci Cina-Corea che in precedenza avevano dichiarato che non avrebbero consegnato merci BTS, hanno ora cancellato anche i post.
Quali società hanno parlato del ban?
Yunda Express, una società di logistica cinese, ha annunciato martedì 20 sul social media cinese Weibo che avrebbe interrotto la spedizione di qualsiasi prodotto legato a BTS: “Tutte le consegne del corriere BTS sono state temporaneamente sospese … Le ragioni sono ciò che tutti sappiamo”. YTO Express e ZTO Express lo hanno annunciato mercoledì. Nello specifico ZTO Express ha indicato che il Partito Comunista stava costringendo la compagnia a boicottare la band, secondo quanto riferito da UPI. “Ogni scatola sospettata [di trasportare prodotti BTS] può essere aperta poiché le normative sono diventate severe. Anche altri prodotti coreani saranno interessati” ha dichiarato ZTO prima di cancellare il post dopo meno di 24 ore.
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