Già ad agosto del 2016 si parlava di possibili ripercussioni sull’economica coreana in seguito alle limitazioni imposte dalla Cina e adesso, a distanza di sei mesi, si iniziano a calcolare le perdite in seguito alla crisi THAAD.
Nel paese coreano sia il settore del turismo che quello dei cosmetici e intrattenimento hanno sofferto per il sentimento anti-coreano che si è sviluppato in Cina dopo che la Corea del Sud è diventata sede di un nuovo sistema difensivo e missilistico statunitense chiamato THAAD (Terminal High Altitude Area Defense). In seguito a questa decisione, infatti, la Cina ha imposto sanzioni contro la Corea impedendo immissione nel territorio di prodotti coreani, così come l’attività di artisti e idol (annullando contratti pubblicitari, performance o concerti), con l’obiettivo di danneggiare le vendite nel territorio e bloccare l’hallyu wave (sia per musica che per film o drama).
La questione è davvero grave per la Corea del Sud anche dal punto di vista del turismo: infatti nel 2015 il 47% dei turisti del paese sono stati cinesi, così come ogni settore dell’industria coreana ha iniziato a investire in Cina e nell’esportazione a partire dal 2014.
Già dopo quattro mesi dalle misure restrittive della Cina, le azioni sul mercato Kosdaq delle principali agenzia d’intrattenimento coreano sono calate: a novembre l‘SM ha segnato un calo nel valore delle azioni dell’8,2%, la YG del 6,9%, la JYP del 2,8%. A essere colpiti nel mercato azionario sono state anche società di produzione cinematografica come la Chorobaeum (-8%) o Showbox (-14,6%), così come l’azienda LG o i cosmetici Cosmax BTI, Tony Moly e Korea Kolmar che si sono visti bloccate le esportazioni.
Il blocco cinese ha portato molte aziende dell’intrattenimento a puntare in altri continenti, si sono moltiplicati, infatti, i tour in America del Nord, del Sud e anche in Europa in questi ultimi mesi. Tutto questo, però, è bastato?
Dati di questo mese che confrontano il valore delle azioni sul mercato Kosdaq di gennaio 2017 con gennaio 2016 dell’SM Entertainment e della YG Entertainment ci dimostrano che, purtroppo, la situazione non è delle migliori. Lee Soo Man ha visto le azioni dell’SM chiudersi con un calo del 44,3% del valore complessivo (da 186 miliardi di won adesso il valore complessivo è di 103 miliardi). Yang Hyun-suk della YG, allo stesso modo, ha subito un calo nelle azioni per il valore annuale del 44,6%.
La questione THAAD adesso è al centro di un forte dibattito politico, fonte di divisione per le prossime probabili elezioni in Corea del Sud. Sempre più persone tra la popolazione coreana sono contro la THAAD (il dissenso è cresciuto dal 38% a luglio fino al 51% a dicembre) e le manifestazioni in piazza aumentano sempre di più.
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