Spesso, scherzosamente, sembra essere tra i lavori più ambiti dai fan del K-pop, nella speranza di poter stare vicino ai proprio amati idol, eppure sempre più articoli ci svelano una realtà diversa per coloro che si occupano dello stile e della scelta dei capi d’abbigliamento delle celebrità in Corea del Sud.
Gli assistenti nello stile, spesso chiamati coordi, si occupano della scelta dello stile e marchi, di reperire i vari capi (passando anche da negozio a negozio), riportarli (dato che spesso sono solo dei prestiti, dopo averli lavati e stirati) e anche di farli indossare nel modo corretto (dopo averli stirati alla perfezione). Devono essere a disposizione 24 ore su 24, seguendo le schedule degli artisti, ma sono pagati il minimo o addirittura non vengono proprio pagati.
La situazione per gli assistenti degli idol è anche peggiore di coloro che seguono attori o presentatori. Una ex-coordi, Park Jisoo, di un noto gruppo di idol ha ammesso che il suo stipendio per i primi sei mesi, dopo il primo mese gratis, è stato di 300’000 won, circa 230 euro al mese. Inoltre doveva essere sempre a disposizione anche per il programma personale di ogni membro: “Non c’era un giorno di ferie. Stavo riposando a casa e dovevo muovermi quando l’idol chiamava. Un giorno ero in ferie quando un membro voleva andare a un appuntamento privato con vestiti di marca e mi chiedeva di ottenerli rapidamente, attraverso la sponsorizzazione. Quindi mi sono dovuta precipitato (girare per i negozi e chiedere gli abiti)”.
La maggior parte del loro lavoro quotidiano richiede di andare in 30-40 negozi di abbigliamento diversi e raccogliere e restituire fino a 50 abiti diversi per tutto il giorno. Il 93,6% degli stilisti sono donne, il 78,3% ha 20-25 anni. Il 52,4% lavora tra 8-12 ore al giorno, mentre il 40,7% lavora oltre 12 ore al giorno. Il 65,7% realizza tra 500.000 won e 1 milione di won al mese, ossia tra 390 euro e 780 euro al mese. I contratto dura nel 38.9% dei casi circa 3 mesi, nel 15.8% dei casi da 3 a 6 mesi, il 15.3& da 6 a 12 mesi, 28.6% un anno e solo l’1,5% dei casi da due anni in poi.
Non sono novità: già la stilista Seo Soo-kyung, nota per aver curato lo stile delle SNSD, ha rivelato in passato che all’inizio guadagnava meno di 200 euro al mese, lavorando tutto il giorno. Purtroppo la situazione non è aiutata dall’assenza di sindacati e associazioni che lottino per migliorare la condizione del settore, così come dalla presenza nel 96% dei casi di contratti tra persone invece che contratti di lavoro tra datore e lavoratore (in modo da evitare le condizioni minime obbligatorie per legge).
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Solita palla dettata ai giornali per tenere schiave le persone... lo fanno anche da noi