"Itaewon Class" è una 'dolce notte' di giovinezza, amicizia e rivalsa sociale
PR | On 13, Mar 2021
“Itaewon Class” è un drama spensierato, basato su noti cliché del genere, non particolarmente romantico che combina immagini sgargianti e vivaci, un cast divertente e momenti pieni di risate e di tristezza. Sarebbe facile dire che “Itaewon Class” è una storia di vendetta, ma in realtà è una storia sulle seconde possibilità che fonda la sua forza su personaggi profondi e incredibili e una grande quantità di ‘prime volte’.
Il drama con Park Seo-Joon, Kwon Na-Ra, Ahn Bo-Hyun e Kim Da-Mi è stato indubbiamente un successo: su un canale satellitare ha visto crescere costantemente gli spettatori e triplicarli. E’ partito con un ottimo 5% di ascolti per finire con un fenomenale 18%. Non ha battuto i famosi ‘The World of the Married’ o ‘SKY Castle’, ma è comunque il terzo drama più visto del canale e il settimo più popolare tra tutti i canali satellitari.
Se ami i cartoni anni ’80, i personaggi idealisti, gli eroi senza macchia e le storie di rivalsa, “Itaewon Class” è il prodotto che fa per te.
Di cosa parla questo drama?
E’ davvero difficile non empatizzare con il protagonista: un diciottenne che, a causa di una leggerezza, si ritrova coinvolto in qualcosa di più grande di lui che gli rovina la vita. I successivi 15 anni sono caratterizzati da piani di vendetta con la nemesi sleale e spietata che affronta secondo i suoi sani principi. La storia è semplicissima ma anche immensamente coinvolgente: soprattutto nella prima metà del drama, lo spettatore si ritrova immerso nella narrazione, totalmente dalla parte del nostro eroe e della sua ‘famiglia’ di esclusi, sperando che riescano a trovare il loro luogo e la vittoria.
Piccole cose bellissime:
“Itaewon Class” è guidato dai personaggi, dall’amicizia, dai rapporti e dalle loro storie. Di questo ne parleremo più avanti. A ottimi personaggi si affianca un’avvincente colonna sonora: la musica di sottofondo regge perfettamente ogni scena e molto viene detto senza parole. Non a caso sono stati pubblicati 4 CD per le colonne sonore con tre canzoni che hanno raggiunto la TOP 3 delle principali classifiche coreane.
Non possiamo completare una recensione di Itaewon Class senza lodare la cinematografia, un altro fattore efficace per amplificare la narrazione e rendere giustizia alla recitazione che merita. Uno dei tanti momenti memorabili sono le scene inquietanti dell’incidente del padre: la tecnica della telecamera rotolante nella prospettiva di Park Seungyeol è sorprendente e straziante, ma anche le molte angolazioni utilizzate per inserire in varie scene la Torre di Seoul, hanno romanticizzato l’iconica attrazione immergendo lo spettatore in una scena magnifica degna di Parigi e della Torre Eiffel o di New York con la statua della libertà.
Cosa affronta il drama?
“Itaeown Class”, lo troverete ovunque, è un drama sulla “vendetta”, anche Park Seroy stesso cita il termine più volte, eppure guardandolo è chiaro che in realtà il tema è il riscatto sociale, la giustizia, le seconde possibilità, ideali a cui restare fedeli mentre si combattono le ingiustizie, la sconfitta del male e la lotta tra classi.
E’ molto più di un semplice triangolo amoroso: si toccano i temi dell’orgoglio familiare, l’individualismo, l’adesione alle proprie convinzioni, ambizioni, successo, sacrificio, ecc.
Park Sae Roy contro il capo della Jagga riprende lo scontro tra Davide e Golia ed è affascinante proprio per questo: vedere Sae Roy sopportare di tutto, rifiutare di inginocchiarsi davanti a chi è convinto di essere invincibile e potente, fa crescere rabbia ma anche voglia di supportarlo e tifare per lui.
Davvero molto interessante:
Il drama è un’esaltazione della diversità: abbiamo il primo personaggio nero in un drama, Kim Tony, che fin dall’inizio si definisce coreano, spiegando di essere figlio di un coreano in un coreano perfetto. Nessuno gli crede e il drama riesce, senza perbenismi, a sottolineare il pregiudizio e, lievemente, anche il razzismo che il personaggio deve sopportare. Altrettanto straordinario è il personaggio di Hyeon-Yi, primo ruolo transgender in un drama di questa importanza. Viene dato spazio, dignità, una storia a questa ragazza mentre osserviamo il suo percorso, le paure che ha superato e le barriere che è riuscita a distruggere.
Punti di forza:
Tutti i personaggi del drama sono importanti, anche quello più secondario ha profondità, ha una storia, ha un carattere, reso chiaro da pochi ma essenziali particolari. Le persone e le relazioni sono importanti, come si dice nella serie stessa, e anche per la serie sono la base su cui si sviluppa tutto. Ogni personaggio cresce, si realizza e accetta se stesso.
Questo drama sa gestire anche il più piccolo dei personaggi e dargli vita. Nessun personaggio è solo un oggetto di scena o un mezzo per esprimere i pensieri dei protagonisti o riempire lo spazio sullo schermo. Nessuno è solo il burlone del gruppo o solo il giovane arrabbiato o solo l’intelligentone. A ogni personaggio viene assegnato un arco per crescere, viene approfondito, viene delineato, a ogni personaggio viene data dignità.
Saeroyi è un personaggio introverso, taciturno, di indole buona, è un idealista, qualcuno che pone i suoi principi, la sua moralità e il suo orgoglio sopra a ogni cosa e non è disposto a cedere a nessun compromesso mentre compie la sua scalata. Non si piega e si prende la responsabilità delle sue azioni, affrontando anni in galera, ma non è disposto a lasciare che il suo passato possa etichettarlo e sconfiggerlo: lui vuole avere la libertà di essere se stesso, di essere fedele ai propri ideali senza dover accettare alcun compromesso. E’ un eroe senza macchia, qualcosa che raramente si vede in TV o al cinema negli ultimi 10 anni (quando antieroi hanno iniziato a diventare protagonisti), è un personaggio che non inganna, non cerca scorciatoie, ma con le relazioni, i rapporti e la fiducia, cerca di abbattere il suo avversino nel suo stesso territorio. In pratica Saeroyi potrebbe essere definita come al versione umana di un unicorno, un essere raro e imperscrutabile che incanta chiunque lo incontri e che rende questo drama magico.
La diversità (già accennata nel punto ‘Davvero molto interessante’) è anche visibile in altri personaggi che dimostrano quanto non esistano persone bianche o nere, buone o cattive, ma che, purtroppo, a volte anche i buoni devono fare cose cattive o accettare dei compromessi.
Oh Soo-ah è un personaggio che può risultare antipatico, doppio giochista, codarda e vittima degli eventi, ma è davvero possibile condannarla? Purtroppo Sooah è probabilmente molto più vicina a noi dell’indistruttibile Saeroyi o della fin troppo schietta Yiseo. Nonostante tutto è una buona amica che cerca di fare quel che può e che avrà il suo piccolo riscatto alla fine (peccato che sia stato così alla fine). Per quanto esagerato, il drama è uno specchio perfetto di quello che è la nostra vita: un po’ tutti noi siamo la second lead Oh Soo-A, coloro che si accontentano, ma tutti vorremmo essere Saeroyi, una persona capace di sognare e di impegnarsi totalmente per raggiungere quell’obiettivo.
Jang Geun-Soo ci viene presentato come innocente e fragile, prima di scendere verso gli inferi attirato dalla voglia di riscatto e accettazione. Oh Byeong-heon, il poliziotto che non aiuta Saeroyi e si lascia corrompere, ha fatto una scelta sbagliata ma, anche qui, come condannare un padre single che già sa di non poter vincere contro un sistema corrotto fino al midollo? Farà un percorso che lo poteranno a una scelta, ma anche quella, alla fine, sarà una mezza sconfitta.
Yi-Seo è l’antagonista anticonvenzionale che diventa protagonista: è fin troppo perfetta, a tratti da risultare disturbante, ma, di fatto, è spietata, feroce, schietta, intelligente, perspicace, aggressiva e leggermente manipolatrice. Jo Yi-Seo è un personaggio davvero particolare e una lode particolare va fatta all’attrice Kim Da-Mi: rendere questo personaggio complesso e sopra le righe una macchietta era facilissimo, renderlo, nella sua perfetta imperfezione, così reale e ricco di emozioni è qualcosa che in pochi sono in grado di fare.
Choi Seung-Kwon è il riscatto di un personaggio della malavita, non nega il suo passato, paga per i suoi errori e capisce che anche se ha preso delle scelte sbagliate, può comunque aspirare a qualcosa nella sua vita.
Come cattivo Jang Dae-Hee è davvero una montagna da superare: rappresenta la società in tutti i suoi lati oscuri ma anche la perseveranza e la forza. L’attore Yoo Jae-Myung buca lo schermo e ci rega una performance incredibile risultando vero e credibile al 100%.
Jang Geun-Won è un cattivo molto più scontato rispetto al padre eppure è molto interessante. Nel sesto episodio somiglia moltissimo al Joker, visivamente, ed è interessante notare come la sua caduta nel corso del drama abbia qualche parallelismo con il noto nemico di Batman. Per quanto standardizzato, Geun-Won non è un cattivo unidimensionale ma, anzi, è pieno di sfaccettature e di livelli, cambia mentre crolla e genera un mix di sentimenti in chi lo guarda che vanno dall’odio, all’amore, alla repulsione fino alla pena. Il suo personaggio è un moccioso viziato ma non è cattivo, lo diventa per colpa delle pressioni che gli vengono vomitate addosso da sempre, senza mai essere stato amato, mai davvero guardato o considerato. E’ insicuro, si sente inferiore, ha problemi a gestire la rabbia, non sa relazionarsi, ma si percepisce a volte nel suo sguardo che ciò che voleva era amore, redenzione, perdono, attenzione. Mentre suo padre è un cattivo spietato, calcolatore, sicuro di sé e senza paure, Jang Geun-Won è il cattivo casuale, spericolato, incompetente e che commette un errore dopo l’altro.
Punti di debolezza:
Non sempre una serie tv ha bisogno di una storia d’amore e, probabilmente, “Itaeown Class” rientra in quella categoria: la linea romantica, il cliché del triangolo, viene gestito in modo ambiguo su entrambi i fronti e per quanto i rapporti umani e psicologici tra le ragazze e il protagonista siano interessanti, i risvolti che questi hanno sulla storia, soprattutto nella seconda metà del drama, sono stati un mero espediente per tenere lo spettatore incuriosito sulla scelta finale. “Itaeown Class” poteva benissimo farne a meno.
Conclusione:
“Itaewon Class” è di fatto un cliché k-drama che parte col botto, ottime premesse, sviluppo costante e climax crescente, fino a metà, quando tutto inizia a diventare un po’ troppo piatto e prevedibile. Le ultime puntate, soprattutto, utilizzano un classico espediente dei drama che risulta fin troppo forzato, fuori dallo stile della serie e totalmente inopportuno. Il finale è troppo concentrato sulla linea amorosa e questo confonde lo spettatore e, per questo, il finale ha diviso il pubblico.
ATTENZIONE: SPOILER!
Dopo l’immagine ci sarà una piccola parte spoiler, per approfondire la questione triangolo amoroso e perché una coppia ha più senso dell’altra.
ATTENZIONE: SPOILER!
Da questa parte inizia una parte spoiler che vi consigliamo vivamente di leggere solo dopo aver visto il drama, dato che la seconda metà ruota intorno proprio a chi sceglierà Saeroyi, cosa che si scopre davvero nelle ultimissime puntate.
Voi da che parte state?
Team Oh Soo-A VS Team Jo Yi-Seo
Tenendo sempre presente che Oh SooA non se lo merita tutto l’odio e il risentimento che anche noi abbiamo provato all’inizio del drama, proprio perché, come già detto, ha preso le scelte che l’80% degli esseri umani avrebbe fatto e si è comportata come molti di noi si sarebbero comportati, la sua storia con Saeroyi non aveva senso fin dall’inizio.
L’amore tra SooA e Saeroyi è sempre stato un amore giovanile, un amore di testa, un amore immaginato e platonico, che non ha mai avuto un’azione fisica. L’assenza di fisicità, di azione, di concretezza non è stato semplicemente perché era ‘impossibile’, ma perché, in fondo, nessuno dei due ci ha mai provato davvero. I due si volevano bene, ma ognuno ha sempre considerato l’altro secondario rispetto alla loro vita, ai loro obiettivi, ai loro desideri ed è evidente che nessun amore può nascere da queste basi. I due ci sono stati reciprocamente sempre nelle vesti di amici, di supporto, di aiuto, limitandosi semplicemente a parlare di una cotta decennale che, però, non aveva potenza e concretezza nemmeno quando usciva dalle loro labbra.
Il rapporto tra Saeroyi e Jo Yi-Seo, invece, è cresciuto nel tempo partendo da un rapporto di uguaglianza: caratterialmente possono sembrare opposti ma, come dice Yiseo nel finale, sono molto più simili di quanto si possa pensare. Si sono insegnati molte cose a vicenda, Saeroyi ha spinto Yiseo a maturare e non pensare solo a se stessa (prima di lui, lei – di fatto- aveva solo un amico vero, Geun-Soo, che riusciva a sopportare il suo carattere), così come lei è spesso stata l’unica a concretizzare i pensieri troppo idealisti di Saeroyi e a sbattergli in faccia le cose che sapeva ma che aveva paura a dire ad alta voce. I due sono cresciuti singolarmente e insieme, affrontando avversità, problemi, loro discussioni, confrontandosi e uscendone ogni volta più forti di prima. La relazione è stata gestita male dal drama, a tratti sembra essere quasi tossica e ossessiva e nelle ultime puntate la sua evoluzione è troppo rapida e quasi incoerente, però, analizzandola nel complesso Saeroyi e Yi-Seo hanno molto più senso.
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