Hendery degli NCT/WayV accusato di appropriazione culturale: analizziamo il problema
PR | On 04, Dic 2020
Hendery, membri degli NCTe della subunit cinese WayV, è stato fortemente criticato oggi per appropriazione culturale dopo aver pubblicato alcune foto sui suoi social network.
Hendery ha postato sul suo Weibo delle foto in macchina dove indossare una parrucca ispirata alla Gamaica, con una fascia simile ai copricapi indossati nella cultura rastafari giamaicana e falsi rasta. Pubblicando queste foto ha scritto: “Sta iniziando a far freddo, farsi crescere i capelli mantiene al caldo.” per poi aggiungere “Non andate in panico, i miei capelli rosa sono ancora qui.”
Hendery ha poi subito cancellato il post e le foto dal suo account.
Le immagini, come prevedibile, si erano già diffuse a macchia d’olio e adesso i fan sono abbastanza divisi tra coloro che si dicono indignati e sono pronti a cancellarlo e odiarlo (anche in termini più mederati, ovviamente) e coloro che non capiscono la matrice del problema.
L’azione o la cosa in sé non è mai appropriazione culturale, è più l’intenzione o la rappresentazione in quel determinato evento a renderlo tale: parliamo di appropriazione culturale quando si prendono alcuni elementi di una cultura e li si getta in un altro contesto – per svago e per seguire un trend – spogliandoli del loro valore storico o religioso.
I dreadlock sono un’acconciatura strettamente collegati al rastafarianesimo, che è un vero e proprio movimento religioso molto diffuso specialmente in Giamaica. Questo tipo di acconciatura implicitamente può comunicare un rifiuto nei confronti della mondanità e delle convenzioni, ma questa è una conseguenza della religione stessa e dei suoi fondamenti, di quella specifica visione della vita. In Giamaica hanno un significato profondo e sono simbolo di forza divina.
Il problema di queste immagini, quindi, non è che Hendery si è fatto dei rasta, ma che sta fingendo di averli e che le immagini hanno un obiettivo ironico: Hendery ha probabilmente come scopo quello di apparire buffo con i rasta, far divertire chi lo osserva per il semplice gusto di ridere, facendo però attenzione a sottolineare che i suoi capelli rosa e lisci sono sempre lì, sotto, come mostra anche nell’ultima foto.
Sicuramente non era sua intenzione offendere qualcuno o essere irrispettoso nei confronti di un elemento legato a una religione, ma di fatto quello che ha proposto non è molto diverso da qualcuno che si traveste da “drogato giamaicano” ad Halloween, alimentando uno stereotipo dannoso davvero tanto diffuso.
Voi cosa ne pensate?
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