“Do Do Sol Sol La La Sol” è un un prodotto pensato, scritto e realizzato per svuotare la testa dello spettatore durante sessanta minuti ininterrotti. Il drama coreano di 16 episodi è disponibile su Netflix con il suo tono leggero, divertente e rilassante. E’ davvero, però, il drama che fa per voi?
“Do Do Sol La La Sol” cerca di soddisfare l’esigenza di qualcosa di sciocco, leggero e roseo dopo un anno pesante per tutti come il 2020. E’ una storia confortante, dai toni familiare su una giovane donna ricca che perde tutto, un giovane annoiato che adora la protagonista e un’affascinante banda stravagante di periferia che diventano la loro nuova famiglia.
Potrebbe sembrare qualcosa di perfetto, ma non lo è e capiremo insieme se vale la pena vederlo e, in generale, cosa ne pensiamo. Saremo gentili? Non troppo, purtroppo.
Di cosa parla questo drama?
“Do Do Sol Sol La La Sol” è una commedia romantica su una pianista energica che all’improvviso va in bancarotta, Goo Ra-ra, e un misterioso e dolce lavoratore part-time Sunwoo Joon, uno spirito libero che non ha un sogno o un obiettivo specifico per la sua vita. Goo Ra-Ra e Sunwoo Joon si incontrano per caso e fondano una piccola accademia di pianoforte, LaLa Land, in un villaggio di campagna con i propri segreti, dolori e storie da raccontare.
Piccole cose (forse non) bellissime:
Il drama è ha diverse scene simpatiche e piene di cuore, il tono della narrativa è sempre molto allegro, ma purtroppo questi momenti positivi e il tono spensierato sono minati da una scrittura irregolare, momenti di gran noia ed espedienti per allungare gli episodi. Ma è davvero necessario vedere la nostra eroina che si sistema i capelli in ogni episodio? Si vede così tanto cibo in questo drama che sembra di stare alla Prova del Cuoco versione ‘Servizio fotografico pre-matrimoniale’ con sfumatura sognante.
Soprattutto nella seconda metà del dramma, il drama diventa sempre più dominato da cliché e deus ex machinas, l’ultimo ridicolo colpo di scena fa precipitare lo spettacolo nella mediocrità e lo spettatore nell’imbarazzo totale pensando a cosa un essere umano pensare sia stato capace di scrivere: ridicolo.
Il drama è basato sui cliché, li usa tutti, ma dico proprio TUTTI, senza alcuna vergogna o paura. Ce li immaginiamo i nostri sceneggiatori di ‘Do Do Sol Sol La La Sol’, un po’ come quelli di ‘Boris’, che rinchiusi su uno yatch fanno copia e incolla dal ‘Manuale delle situazioni tipiche dei K-drama’ con un risultato un po’… non piacevole.
– Prendi una giovane bella, molto bella, e ricca, molto ricca, che cade in disgrazia e deve abituarsi a una vita di sacrifici.
– Fammelo un po’ scemotta, anzi tanto scemotta, ma pura, candida, gentile, sempre sorridente, nonostante abbia due braccia bloccate in stile Frankenstein Junior.
– Mettiamoci un cavaliere azzurro che è pronto ad aiutarla solo perché è una gran gnocca e perché sì. E facciamo, però che questo cavaliere dal cuore grande, abbia un passato misterioso e molti segreti.
– Ma facciamo pure mega lavoratore che, nonostante abbia una terza media lavora part-time tantissimo e guadagna un casino di soldi tanto da prestare circa 7000 euro alla protagonista. Lavorando Part-time, ripetiamolo: LAVORANDO PART-TIME SI FA I SOLDONI.
– Accenniamo a una pseudo convivenza “forzata” perché lei è una poraccia, ma bona, e lui è misterioso, ma buono.
– Aggiungiamo un Second lead che si innamora a prima vista della protagonista, perché è bona e perché sì, e fa le cose inquietanti di un second lead stereotipato.
– Condiamo il tutto con Ajumma ficcanaso, personaggi che sentono l’incredibile istinto di aiutare la bella Rara perché sì
– E anche un pizzico di un Papà Gambalunga (siamo moderni e passiamo su Instagram, chiamandolo DoDoSolSolLaLaSol, le note di ‘Brilla Brilla la Stellina’) che aiuta, a sua volta, di nascosto la nostra protagonista (Chissà se lo fa anche lui perché è bona e perché sì)
– Infine non dimenticate diversi colpi di scena, uno riuscito davvero molto bene, il resto davvero pietosi, ignobili e offensivi per lo spettatore (ma ne parleremo nella parte spoiler).
Cosa affronta il drama?
Nonostante tutti i difetti del drama, i temi che voleva affrontare sono davvero interessanti, tematiche non banali (anche se trattate in modo un po’ approssimato), ideali profondi (anche se trattati in modo un po’ superficiale), e insegnamenti importanti (anche se trattati in modo un po’ semplicistico).
Ve lo dicevo che tutto è irregolare e scomposto in questo drama, ma le intenzioni buone c’erano tutte.
Davvero molto interessante:
Il drama ha dei colori bellissimi e il luogo in cui si svolge, Eunpo, è a sua volta protagonista. Il cielo celeste brillante, le montagne verdi, il mare blu, le strade tortuose, le case accoglienti e le funivie creano uno sfondo visivamente sbalorditivo per la storia. In un anno piuttosto movimentato in cui siamo rimasti tutti bloccati a casa, vedere questi luoghi visivamente sbalorditivi sono un viaggio mentale e un momento di svago. I colori usati durante il dramma sono davvero piacevoli, c’è molto azzurro usato in particolare insieme ai colori pastello. Questi colori combinati con varie trame, inclusa la finitura in mattoni a La La Land, conferiscono un’atmosfera calda ma giocosa.
Una chicca che personalmente ho apprezzato più di tutta la storia originale è il passato del nonno Kim Man Bok, in realtà anche nel presente il suo personaggio è davvero ben fatto. E’ un uomo davvero adorabile e la storia del suo amore, nato tra le scarpe che aggiustava con la figlia altolocata che trovava ogni scusa per incontrarlo, è una delle cose che mi hanno scaldato di più il cuore nel drama.
Punti di forza:
Quasi tutti i personaggi secondari del dramma, macchiettistici e steriotipati, hanno archi soddisfacenti. Anche se molto arronzati, molto in superficie, sono comunque carini come personaggi: una resiliente madre single guarda con orgoglio la sua testarda figlia diventare una giovane donna capace e un corpulento investigatore privato abbraccia il suo lato più tenero; un medico cinico riscopre la sua gioia di vivere, mentre amici d’infanzia diventano giovani innamorati ecc.
Altro punto di forza è la chimica tra Ra-ra e Jun, che all’inizio sembra molto forzata. E’ forzato finché non accetti che un essere umano diventa uno zerbino solo perché incontra una bona. Poi questa chimica lentamente sboccia, diventando piacevole, poi deliziosa e dolce.
E’ evidente, però, lo squilibrio nella caratterizzazione dei due personaggi.
Gu Rara, interpreta dalla bellissima attrice Go Ara, è una ragazza cresciuta nel lusso e nelle comodità, totalmente inesperta del mondo, dalle cose più elementari, e con un modo molto particolare di ragionare. La sua bellezza, conquista immediatamente qualsiasi uomo che incontra e inimica le altre donne. La sua innocenza, candore e sincerità, ottimismo, però, alla fine conquista tutti.
Ra-ra è la classica protagonista ‘principessa’ dei drama, consapevole di tutti i suoi limiti, che vengono costantemente sottolineati da se stessa e dagli altri, mentre continua a ricevere e a chiedere l’aiuto di tutti. E’ tanto fastidiosa quanto simpatica e, superato l’odio iniziale, ti ritroverai ad apprezzarla nella sua estrosità. Spumeggiante e ingenua, Ra-ra poteva facilmente sembrare inaffidabile e stucchevole, eppure il drama e l’attrice riescono a farla apparire luminosa e adorabile, imperfetta ma incantevole, con una crescita interessante che non sconvolge il personaggio.
Ra-ra ha sempre bisogno di cure degli altri perché da sola non sa fare nulla, eppure è come un sole attorno a cui gli altri si ritrovano ad orbitare, osservandola con amore. Lo capisci con il passare degli episodi: Ra-ra è un’eroina che insegna e guida agli altri non con le sue conoscenze, ma con la sua dolcezza e generosità emotiva.
Ra-ra è vanitosa e con una grande autostima, ama i bei vestiti e il cibo delizioso e, anche nei momenti peggiori, non è disposta a rinunciare a nulla di quello che le piace. Viziata e senza vergogna, prende ovunque può, promettendo cose che non può mantenere, convinta però di farcela. Il drama non mostra questo come difetti o in modo truffaldino, ma come effetti collaterali della gioia di vivere di Ra-ra e del piacere che può trovare anche nelle cose più piccole.
Punti di debolezza:
L’altra metà di un personaggio complicato e affascinante come Ra-ra, purtroppo, non è alla sua altezza e stiamo parlando ovviamente di Jun, qualcuno totalmente a disposizione della protagonista che sparisce dietro di lei. E’ poco riuscito, sbiadito e pallido, e non fa altro che essere una spalla e un supporto.
Jun è il classico giovane solitario e dalla lingua tagliente il cui aspetto duro nasconde un cuore d’oro. Dopo che Ra-ra si trova in difficoltà, si precipita a salvarla e diventa il suo guardiano, bancomat e fattorino di fatto. La strana dinamica di coppia di Ra-ra e Jun è tanto assurda quanto carina.
Ovviamente Jun si rivela essere il figlio di un chaebol in fuga con un mucchio di disfunzioni familiari (lo si capisce subito). Piano piano Jun inizia a diventare contraddittorio: è tanto onesto e puro quanto pronto a portare avanti una sciocca menzogna senza alcun vero motivo e, verso il finale, ne esce fuori un personaggio davvero inquietante. Ne parleremo meglio nella parte spoiler.
In generale, comunque, anche se spesso piacevole, “Do Do Sol Sol La La Sol” è purtroppo molto deludente e quei momenti positivi si perdono nel mare di mediocrità, noia e assurdità che caratterizzano il resto del drama.
Ovviamente abbiamo l’odiosa predestinazione portata agli eccessi: fin dalle prime scene i due protagonisti si incontrano per caso, più volte (fin troppe volte) e si capisce che finiranno insieme perché sono fatti per essere una coppia. Questo elemento, accettabile se si pensa ai toni fiabeschi del drama, viene ripetuto per altre situazioni successive, arrivando a incontri che risalgono alla notte dei tempi e che, anche se riescono a spiegare lo strano atteggiamento iniziale di Jun, diventano molto stucchevoli.
Altro difetto: il primo pensiero, leggendo il titolo, è un drama che parlerà di musicisti, di pianoforte, di esibizioni, appunto di musica, eppure il risultato è completamente diverso. E’ un problema che la musica classica, che dovrebbe essere centrale, risulta essere un tema totalmente secondario. Ad esempio se vi aspettate di sentire tanta musica classica, resterete molto delusi: i brani di musica classica accennati su 16 episodi da 60 minuti sono solo 16, tutti concentrati nei primi 4 episodi. Le storie sulla musica classica sono pochissime, anche se quelle poche sono risultate davvero interessanti.
Il drama sembra concentrarsi più sul far vedere cibo rispetto a far vedere persone suonare della musica, assurdo se si pensa che la trama riguarda una pianista che apre una scuola di pianoforte in provincia. Quando il drama usa la musica classica per descrivere emozioni e sensazioni, crea le scene più epiche e sono sicuramente le parti più belle di tutte. E’ un peccato che gli sceneggiatori non ci abbiano creduto abbastanza sul fattore musica, puntando più su un mukjang (video/spettacolo dove si ci abbuffa di cibo).
Conclusione:
Nonostante la risposta sciatta, “Do Do Sol La La Sol” è un’adorabile commedia romantica su due giovani alla ricerca del significato dell’esistenza, di una famiglia e una vita piena di piccole gioie.
Un racconto che avrebbe potuto portare felicità ma che si perde in una narrazione discutibile con colpi di scena imperdonabili. Consigliato? Solo se non avete nulla di meglio da vedere e se potete accettare tanti, troppi limiti.
Preparatevi, però, che il finale è giudicato da chiunque, anche chi lo ha amato, davvero troppo.
ATTENZIONE: SPOILER!
Dopo l’immagine ci sarà una piccola parte spoiler, per approfondire il finale.
Il finale deve essere definito per quello che è perché è molto più di una nota dolente o di un suono stridulo, ma una vera e propria porcata.
ATTENZIONE: SPOILER!
Da questa parte inizia una parte spoiler che vi consigliamo vivamente di leggere solo dopo aver visto il drama.
Il finale è davvero uno shock e saperlo prima potrebbe farvi passare la voglia di vederlo o non percepire appieno l’odio per la scelta assurda degli sceneggiatori.
Allora.
Tutto sembrava andare bene fino a che tutto precipita e scopriamo che Jun è malato di leucemia e, dopo aver tentato di allontanare Rara con la ‘finta coppia’, torna in seguito a un messaggio su Instagram e le propina la bugia che deve studiare negli USA.
E già qui, gelo, rabbia, schiaffi in faccia proprio.
Perché Jun è così propenso a dire un sacco di bugie? Non si protegge così chi si ama, non si tratta così chi si ama e qui Jun sta iniziando a mostrare tutta la sua tossicità.
Continuiamo. Spettacolo di Natale, Jun promette di andarci ma alla fine non ce la fa e manda un video poi la scena: la madre che dopo la festa va e dice a Rara che Jun era malato, facendo capire chiaramente che è morto. Minuti e minuti di ovvia disperazione, tutti stanno male, come è ovvio, e le lacrime di sprecano. In totale sono 15 minuti di prevedibile disperazione.
Anche qui il mio smarrimento era totale e la scelta di ucciderlo era superflua tanto quanto totalmente in contraddizione con il tono del resto del drama. Perché gli sceneggiatori in un drama dai toni fiabeschi, hanno fatto ammalare e ucciso il loro principe? Non avevano davvero niente di meglio da fare?
Ed ero lì, un po’ interdetta e interiormente incacchiata quando, cinque anni dopo, Jun torna, vivo e vegeto, e dice che era una bugia “per aspettare di guarire completamente prima di poterle chiedere di sposarlo”.
Mi sono dovuta trattenere forte per non prendere il pc e distruggerlo contro il muro.
Questo non è un colpo di scena, questa è una porcata che trasforma Jun in un essere contorto e totalmente inquietante.
Anche perché, alla luce di tutto quello che scopriamo nell’ultima puntata:
-Jun si innamora di Rara nel bar a prima vista;
-Jun le mente sull’età al suo matrimonio per non apparire inferiore ai suoi occhi;
-Jun crea un profilo Instagram e commenta ogni sua foto;
-Jun quando la incontra di nuovo, approfittando della sua debolezza, si insinua nella sua vita, mentendole sull’età, sul loro primo incontro e sull’essere l’account Instagram ‘dodosolsollalasol’;
-Jun quando è malato, non glielo dice per proteggerla dalla dura realtà della malattia, mentendo su studi all’estero;
-Jun le fa credere per 5 anni di essere morto, di nuovo entendo, sempre per “proteggerla dalla dura realtà della malattia”.
La risposta a tutto questo è prendere il cellulare, comporre il numero e urlare ‘PRONTO POLIZIA?????’
Oltre all’inquietudine di questa situazione, Rara è proprio una scema: hai visto Jun 4920857095349 volte nella tua vita e non te lo ricordi? Ci hai parlato presumibilmente ore nel bar ‘Dodosolsollalasol’ quando lui ti ha comprato il succo d’anguria e tu lo hai rimosso così facilmente? Ma come possiamo credere che questa cosa sia possibile? Ma, soprattutto, come possiamo accettare che uno che torna dopo 5 anni che ti ha fatto credere che sia morto, vada in giro il giorno dopo con tutti gli arti attaccati al suo corpo?
Questo finale è incommentabile.
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La reazione di RaRa è più o meno o quella che avrebbe potuto avere il suo odioso cane, vero il padrone e gli faccio le feste. Ok che era un po' svampita e bambinesca ma qualunque essere umano dopo che mi fai credere una cosa così grave lo avrebbe preso a calci nel sedere.
Terminato ieri sera,non ripeto ciò che tante hanno già scritto. Ho trovato orribile lui che alla fine con un sorriso degno di joker,le dice: Perché piangi io sto bene ...mi sembrava di essere ai confine della realtà. Peccato,mi era piaciuto fino ad un certo punto,poi hanno voluto mettere troppa carne sul.fuoco.
Però è carino, tutti bravi scene da favola e lui è subito Jang Uk di Alchemy, oltre che gnocco. Gli
sceneggiatori hanno fatto filetto ok.
Quanto hai ragione!!! Ho appena finito di vedere l'ultima puntata e sono senza parole.... Evidentemente gli sceneggiatori ci hanno ripensato dopo aver girato tutte le scene strappacuore della notizia della morte di Jun, ed era troppo tardi per cancellarle! Resto basita.....e mi chiedo cosa ne abbiano pensato gli spettatori coreani! Finora ho visto poche serie coreane e mi viene il dubbio che siano così la maggior parte?? Ricerca della lacrima a tutti i costi??? Peccato, perché i colori e la luce di questo drama mi erano piaciuti tanto!
Pienamente in accordo su tutta la linea... Scioccata dal finale. 15 puntate in cui succede di tutto e alla fine in un ora fanno morire e resuscitare il protagonista maschile. Ma poi si parla di morte... E il funerale? .E le commemorazioni annuali? Lui che si scopre combattere x 5 anni contro la leucemia senza farsi sentire.. Naaaaa. No sense! Troppi aspetti trascurati finale sbrigativo... Peccato tutto perde significato