I contratti di schiavitù dei trainee dell’SM, YG, JYP, LOEN, FNC, Cube, Jellyfish e DSP Media dovranno cambiare?

Secondo il report della Fair Trade Commission (FTC), un totale di otto agenzie di intrattenimento sono state riprese ufficialmente per l’utilizzo di contratti considerati sleali e ‘di schiavitù’.

Per SM, YG, JYP, LOEN, FNC, Cube, Jellyfish Entertainment e DSP Media è arrivata una notifica ufficiale dalla FTC per l’utilizzo di diverse clausole contrattuali ritenute abusive e illegali.

Infatti sei di queste agenzie richiedono ai trainee, in caso di annullamento degli accordi o conclusione anticipata del contratto, il pagamento di un risarcimento che va dai 100 ai 150 milioni di won (90’000-120’000 euro), ossia circa il triplo dell’investimento dell’agenzia su un trainee. La JYP, ad esempio, vieta ai trainee che lasciano la compagnia di firmare con altre agenzia anche dopo che il loro contratto è scaduto. L’SM, invece, spesso utilizza motivi ‘morali’ o ‘comportamentali’ che annullare i contratti arbitrariamente.

La FTC ha iniziato a controllare i contratti dei trainee e le loro condizioni a dicembre del 2016 e l’obiettivo è quello di migliorare le loro condizioni e creare accordi più equi. Dopo questa attenta analisi è stato detto alle agenzie di modificare vari punti dei loro contratti con i trainee:

1. Richiesta di una compensazione eccessiva per danni / obbligare i trainee a pagare tasse di compensazione quando lasciano l’azienda (Sarà possibile richiedere solo le spese esatte e certificate)

2. Rimozione di commissioni o sanzioni dopo la conclusione di un contratto da trainee, come versare un pagamento per firmare con un’altra etichetta prima di 3 anni.

3. Cambiamento dei diritti della società di risolvere un contratto di formazione in qualsiasi momento. (Non sarà possibile sospendere un contratto immediatamente, ma dovrà essere dato al trainee un tempo di preavviso-prova.)

4. Non sarà possibile rescindere un contratto di formazione con motivi futili o morali, come ad esempio a causa di diffamazione del nome della società, perdite di investimento o disonore.