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'BLACKPINK: Light Up the Sky' è uno sguardo intimo dietro la facciata luminosa, da vedere per fan e non

‘BLACKPINK: Light Up the Sky’ è uno sguardo intimo dietro la facciata luminosa, da vedere per fan e non

| On 16, Ott 2020

“Evito sempre le interviste o qualsiasi domanda su di me perché preferirei non parlare di me stessa” è una delle prime cose dette timidamente da Jennie nel documentario prodotto da Netflix per le BLACKPINK, ‘Light Up the Sky’.

Il documentario è fresco, delicato, diretto e riesce, con semplicità, a mostrare un nuovo lato delle divine Jennie, Jisoo, Rosé e Lisa: ‘BLACKPINK: Light Up the Sky’ dipinge un ritratto più poliedrico e sfaccettato del gruppo rispetto ai personaggi “cool e selvaggi” del palco. In 79 minuti le quattro giovani donne mostrano altro, i loro talenti, le loro vulnerabilità e le loro ambizioni e lo fanno attraverso momenti intimi in cui diventano se stesse: Rosé riversa la sua anima in una canzone che non vuole che nessuno senta, Jennie si mostra con fierezza nella sua femminilità, Jisoo scherza in studio e Lisa scatta foto alle sue compagne di gruppo.

Il documentario ha avuto moltissimi video, filmati dei loro giorni da trainee, del debutto del gruppo nel 2016, mentre sono nervose e stanno per presentarsi come BLACKPINK per la prima volta, sono stati due i periodo delle riprese in Corea del Sud, in autunno 2019 e a inizio 2020.

Uno dei momenti più eccitati è vedere Rosé nello studio di registrazione mentre lavora su qualcosa come solista, definisce lo studio di registrazione come un posto vulnerabile per lei e che non si senta a suo agio nel lasciare che molte persone ascoltino il suo lavoro incompiuto. Eppure, in quella stanza mentre lavorava, lei sembra dimenticarsi delle telecamere e concentrarsi sulla canzone mentre, sul suo volto, si vedono mille espressioni. La stessa Rosé è quella che rivela di provare nostalgia dei tempi da trainee, in totale contrapposizione rispetto ai suoi colleghi, in quanto quel periodo era pieno di musica, mentre ora le sue giornate sono trascorse facendo molte cose che non sono musica.

Le ragazze, comunque, non hanno paura del futuro, Jennie anche se ha paura a ogni comeback, molto davvero snervante, ha detto: “Abbiamo così tanto da mostrarvi ragazzi”, mentre la risposta di Lisa è davvero illuminante: “Non importa se invecchiamo o veniamo sostituiti da una nuova generazione, fintanto che ci sono ancora persone che ricorderanno che siamo stati così luminose”.

Di documentari del genere ce ne sono molti su Youtube, Netflix o Amazon Prime ma questo film sembra più vero di molti altri documentari di pop-star simili e questo grazie a Jennie, Jisoo, Rosé e Lisa, convincenti e adatte all’intervista tanto che sembra davvero di star ascoltando, in un ambiente intimo, le loro confessioni. “Light Up the Sky”, anche da un punto di vista visivo, è disorientante e riesce a cogliere la vita del gruppo alternando momenti rapidissimi, pieni di luce, di persone, di frenesia a studi di registrazione scarsamente illuminati, attimi intimi e malinconici in cui si parla della nostalgia di casa, delle pressioni e del lavoro fatto su se stessi dai membri.



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