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'Backstreet Rookie' è un Far West con una dose di razzismo: MALE MALE

‘Backstreet Rookie’ è un Far West con una dose di razzismo: MALE MALE

| On 15, Nov 2024

Ji Chang-wook, per noi amici Gigi, si unisce alla bellissima Kim Yoo-jung nel drama dal titolo ‘Backstreet Rookie’, estratto da un webtoon, serie tv che ha conquistato diverse persone, divertito tanti esseri umani, tolto stress a molti individui, e rotto le palle in modo esorbitante a me.

Non sono l’unica ad averlo quasi odiato, ma siamo una minoranza, devo essere sincera.

Ha una struttura di una rom-com in cui tutto gira intorno a due location e quattro situazioni. Per me è di una monotonia che mi quasi spinto alla violenza su me stessa, però magari a qualcuno può piacere. Boh.

Io vi dirò perché per me è un grande e immenso NO, anche se Gigi per me è sempre il migliore <3

Di cosa parla questo drama?
Choi Dae-Hyun (Ji Chang-Wook) cammina sconsolato in un vicolo residenziale dopo essere stato lasciato da una ragazza. Sedute lì vicino ci sono tre ragazze delle superiori, tra cui Jung Saet-Byul (Kim You-Jung). Pensa che Choi Dae-Hyun sia carino e gli chiede di comprare loro un pacchetto di sigarette. Invece di comprare le sigarette, le ragazze ricevono una lezione da Choi Dae-Hyun. Lui pensa che le ragazze siano solo un branco di idioti, ma Jung Sae-Byul ora è ancora più innamorato di lui e lo bacia.

3 anni dopo, Choi Dae-Hyun gestisce il minimarket di famiglia. Sebbene alle ragazze delle superiori piaccia entrare e farsi fotografare con lui, il negozio non fa molti soldi. Choi Dae-Hyun ha anche deciso di mettere un cartello con la scritta “cercasi lavoratore part-time”. A un certo punto della notte, Jung Saet-Byul entra nel negozio. Ora è adulta e vuole lavorare con lui.

Piccole cose (forse non) bellissime:
Se avete aspettative basse, forse vi piacerà. A me il poster e il trailer avevano incuriosito molto. Il fatto che ci fosse un webtoon di fondo, mi dava sicurezza sulla trama. Le recensioni molto positive avevano ancora più fomentato le aspettative. La presenza di Gigi era un plus non indifferente.

Per motivi miei, ho rimandato molto la visione ed è stata una grande delusione e, francamente, più passa il tempo e più sto dimenticando questo drama. Lo sto rimuovendo come si fa con i traumi, forse.

È una tipica commedia romantica senza grandi poste in gioco eccessivamente drammatiche o ostacoli emotivi melodrammatici da superare. Affrontatela così e forse riuscirete a ridere, non lo so.

Ci sono per me diversi problemi.
Sicuramente non abbiamo una trama incredibile e i primi 3 episodi sono proprio noiosi da iniziare, perché ci capovolgono in una narrazione piena con due personaggi di cui non ti frega assolutamente nulla.

Quando la storia un po’ ingrana e vuoi capirci qualcosa, alla fine è un giro e rigiro del lui trattato male dalla fidanzata-altra e lei che è da sempre innamorata e boh, è una stalker da ricovero e prigionia.

E’ un giro, del rigiro, nel rigiro dove abbiamo tutto e niente:
– altro che viene, rinuncia, poi ritorna perché adesso la vuole conquistare e poi va in America, così;
– altro dell’altra che fa delle cose sotto banco, tipo ha questo hobby che è far licenziare le persone che non se lo meritano, oppure sbavare dietro alla sua amica riccona dell’asilo e ogni tanto riappare come un incubo, in modo assolutamente inutile;
– il jamaicano, che è uno stereotipo vivente ed è davvero difficile da vedere, per quanto è caricaturale, e fa il mangaka ed è strano in culo, gli dicono spesso che puzza e ha una relazione assurda e da manicomio che riempie gli episodi del nulla cosmico;
– la studentessa quarantenne, perché va ancora alle superiori anche se è molto adulta ed è ricca in culo e non ho capito molto di lei, sinceramente;
– l’altra è insopportabile, nella sua armatura di ‘ragazza riccona di gangnam’ che tratta tutti come scarafaggi e poi si sorprende che la gente le risponda o le faccia notare che è una mongoloide, BAH cattivoni tutti;
– la madre manipolatrice che alla fine fa tutto per la figlia, ma il primo pezzente la riprende e la mette in riga dopo anni di angherie e cattiverie alla Mean Girls;
– il padre buffone e gran coglione che ripensa ancora alla gnocca che non ha avuto nell’ante guerra e siamo costretti a vedere queste scene patetiche ogni episodio;

Vuole essere una storia romantica, ma non c’è romanticismo, solo mazzi di fiori
Vuole essere una commedia, ma non c’è nulla di divertente, solo buffonerie
Vuole essere una critica sociale, ma è il solito messaggio ‘i poveri stanno meglio perché si amano’ che boh, non funziona più dal 1980.

-Punti su… qualcosa:
Ji Chang Wook è un attore abile nel suo mestiere, che sa conferire complessità e una vasta gamma di emozioni ai suoi ruoli, che sa davvero trascinarti negli archi narrativi di una storia. Ji Chang Wook è stato incredibile in Empress Ki, bravissimo in Warrior Baek Dong Soo, iconiso in Healer, convincente anche in The K2. Le ultime sue scelte come attore, però, sono una monnezza e questo drama rientra in quella scatola di merda. Il suo personaggio è piatto e lui, per quanto bravo, non ha nulla su cui lavorare.

Poi c’è qualcosa di profondamente sbagliato in un’opera del genere, pubblicata nel 2020.

Capisco che forse ora abbiamo una sensibilità diversa rispetto a 4 anni fa, che in Corea del Sud c’è una sensibilità diversa rispetto a noi, ma qui Red Flag a non finire.

– Lei è una stalker, palese. Lo insegue da anni e si apposta a osservarlo da lontano. Si avvicina per lavorare con lui e lo guarda spesso mentre dorme, mettendosi dentro al suo letto.
Fosse stato il contrario, uomo che lo fa con una donna, avremmo urlato (giustamente) chiamando a gran coro la polizia.
Non dimentichiamo che lo bacio pure senza consenso. BINGO.

– C’è un coreano, reso molto più abbronzato del suo normale colorito della pelle (andate a vedere il suo Instagram e non lo riconoscerete) con dei dreadlocks e una mise che vorrebbe richiamare alla Jamaica che viene presentato e gestito OGNI VOLTA in modo ridicolo… e un altro personaggio lo soprannomina Australopithecus, un primate dell’uomo molto simile alla scimmia. Più chiaro di così. TERNO.

– La differenza di età tra i due a me fa accapponare la pelle, ma sia in real life, ma anche proprio in questa storia. Lui è adulto quando lei va ancora alle superiori. Sia nella vita reale che nel drama (a grandi linee) questi hanno 12 anni di differenza. C’è in altri drama? Sì. E’ così problematica? Qui l’ho percepita molto e qui la trovo problematica. TOMBOLA.

– Tutto è finitissimo e io non riuscita a entrare nella narrazione, complice anche una sceneggiatura di merda.
La recitazione spesso è fuori contesto, esagerata ed esasperata così tanto che si vede che stanno recitando. Le ambientazioni, soprattutto quelle intorno al market, sono fintissime, luci e fotografia fanno un lavoro davvero brutto soprattutto nelle scene di giorno dove si vede lontano un miglio che sono fari e luci artificiali. Di notte si capisce di meno, fortunatamente… e infatti la nostra tipa lavora di notte o la maggior parte delle scene sono al tramonto o all’alba, proprio perché non sapevano come gestire la luce.
Lo percepisci come un drama da 4 soldi, come le 4/5 location che hanno. Male, male.

– Tutto si risolve con la violenza.
Ogni problema viene risolto con la protagonista che, in fin di bene, prende a mazzate qualcuno. Anche quando ci prova a usare la tecnica della giustizia proposta una volta dal protagonista maschile, alla fine non funziona e lei risolve il problemone picchiando qualcuno.
Io capisco che vuole essere una parodia, una cosa leggera, una commedia, ma mica è normale che tutto si rivolva sempre con 4 paccheri al bulletto di turno? Non può essere SEMPRE il solo metodo che funziona. Sta Corea pare il Far West del 1800.

Conclusione:
E’ un prodotto che mi ha fatto anche un po’ incazzare perché è pigro, la sceneggiatura è senza immaginazione, senza nemmeno un tentativo di creare qualcosa di decente.

Sedici episodi, per quello che succede e tutte le perdite di tempo e i personaggi inutili, potevano essere condensati in un film da un’ora e mezza e nulla sarebbe cambiato.

Comunque te ne uscivi con un film che non ti aveva dato niente, con personaggi stereotipati, dal solito passato strappalacrime, dai soliti problemi relazionali, soliti sottoni incredibili, ma almeno non perdevi 16 ore della tua vita.

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