Accusati di uso di droghe BTS, Kang Hyewon (IZ*ONE), Soyeon (G)I-DLE), Kim Chaewon (LE SSERAFIM)

Dopo le indagini su abuso di drgohe in corso sul famoso attore Lee Sun Kyun e su G-Dragon, che ha già negato tutto, in Corea del Sud si è generata una nuova caccia alle streghe per cercare altre celebrità che possano aver abusato o che usino droghe.

Nonostante la polizia abbia dichiarato che nessun altro idol o celebrità è stato implicato nello scandalo della droga di Lee Sun Kyun, le voci continuano.

Tra le voci, ci sono accuse a Kang Hyewon, attrice ma anche nota per aver vinto Produce 48 e aver fatto parte delle IZ*ONE. La polizia di Incheon ha rilasciato una dichiarazione riguardante le notizie secondo cui Kang Hyewon delle IZ*ONE sarebbe stato implicata nello scandalo della droga che sta coinvolgendo molte celebrità coreane.
Queste informazioni, conferma la polizia, sono false.

Anche Jeon Soyeon, solista e membro delle (G)I-DLE, è stata coinvolta nelle voci e accusata di usare droghe e di essere indagata. Soyeon ha promesso di intraprendere un’azione legale contro le voci infondate che la implicano nello scandalo della droga in corso. Secondo l’etichetta, le voci erano infondate e affermano che avrebbero intrapreso forti azioni legali contro coloro che le diffondevano.

L’etichetta discografica delle LE SSERAFIM ha negato il presunto coinvolgimento di Kim Chaewon in eventuali indagini sulla droga. Purtroppo molti si sono accaniti su di lei in quanto è assente dalle promozioni del gruppo in questo periodo, secondo le voci perchè indagata: “Tutte le voci su Kim Chaewon non sono assolutamente vere. Attualmente si sta riprendendo dagli effetti dell’influenza. Kim Chaewon tornerà il 1 novembre.”

Altre accuse hanno toccato anche i BTS e la stessa BIGHIT ha negato: un rapporto sosteneva che i BTS erano clienti abituali dell’hostess club che Lee Sun Kyun e G-Dragon presumibilmente frequentavano. Scrivono: “I BTS non hanno nulla a che fare con queste voci e le accuse sono assolutamente false. Adotteremo forti azioni legali contro coloro che diffondono queste voci.”