Viaggio nel tempo con lui obbligato a sposare lei: 'My Heroic Husband' è divertente e spassoso
PR | On 18, Giu 2021
Fin dal 2010 il tropo ‘persona moderna che va nel passato’ in Cina (e in Corea del Sud) va alla grandissima e ha influenzato romanzi, webtoon e serie TV. In Cina, a partire dai popolarissimi ‘Scarlet Heart’ e ‘Jade Palace Lock Heart’ del 2011, il low budget, trash e satirico ‘Go Princess Go’ del 2015 (da cui è tratto il coreano ‘Mr. Queen’ – Recensione di questo splendore QUI) a occhio e croce abbiamo avuto più di 50 drama con questo escamotage (se aggiungiamo le varianti ‘videogame/magia che mi fa finire in una realtà parallela pseudo-antica’, il numero si moltiplica esponenzialmente).
Eppure nella sovraesposizione mediatica a questo tema, spesso esce comunque qualche piccola perla tra sassi di puro e (a volte) divertente trash. Qualcosa che si discosta dai soliti espedienti di confusione, ilarità basata su fraintendimenti, da, per lo più, donne che finiscono nel passato per essere salvate dal riccone di turno ecc. ‘My Heroic Husband’ rientra proprio nella sezione perla, almeno per i primi 16 episodi.
‘My Heroic Husband’ è il prodotto giusto se:
– vi piacciono i viaggi nel tempo/spazio;
– vi piacciono le cose storiche;
– vi piacciono i bei costumi storici cinesi;
– vi piacciono protagonisti che si supportano;
– vi piacciono i colori sgargianti e la regia sublime;
– vi piacciono le coppie con una vera chimica;
– vi piacciono le commedie molto divertenti.
Non ti abbiamo ancora convinto? Leggete il resto e date una possibilità a questo drama, solo fino all’episodio 16/17, fidatevi.
Di cosa parla questo drama?
Siamo in un romanzo: un imprenditore (Guo Qi Lin) di successo nella Cina dei nostri giorni viene tradito dal suo partner commerciale e, dopo essere stato ucciso, si risveglia dopo aver viaggiato indietro nel tempo per centinaia di anni nel corpo di un giovane di nome Ning Yi. Scopre di essere fidanzato e di stare per entrare a far parte della famiglia di un mercante di tessuti di successo, diventando un marito matriarcale (dovrà vivere con la famiglia di sua moglie e non il contrario, come prevede la tradizione Confuciana). Il matrimonio, organizzato a tavolino, è solo per aiutare la donna a farsi strada nella società di famiglia. Inizialmente è riluttante nel portare avanti il matrimonio e cerca anche di fuggire, ma quando incontra la sua bellissima e affascinante fidanzata Su Tan Er (Song Yi), cambia idea e si sposano. La loro vita non sarà semplice tra la famiglia che non accetta la donna Tan Er come imprenditrice, nonostante le sue doti, rivali in affari, nemici e pericoli banditi che complottano contro di loro. Decide di aiutare la sua nuova moglie con la sua astuzia, bravura negli affari e tutte le conoscenze di un uomo moderno, mentre il affetto cresce sempre più per sua moglie Su Tan Er.
Piccole cose bellissime:
Il drama all’inizio non è stato ben accettato, a causa di commenti leggermente sessisti e misogini dello scrittore del romanzo da cui la serie Tv è tratto, però gli sceneggiatori, con intelligenza, si sono allontanati da quell’impostazione creando un prodotto sicuramente interessante, anche se con dei limiti.
Già solo la premessa, matrimonio matrilocale – un uomo che in quanto di ‘classe inferiore’ entra a far parte della famiglia della moglie – è di per sé interessantissima e viene più volte approfondita all’interno della serie tv. Vediamo uomini matrilocali far parte dell’esilarante ‘Accademia della virtù maschile’ per imparare i veri valori di un marito fedele, a prendere in giro quello che spesso viene preteso dalle donne, e ribellarsi con intelligenza ai soprusi che sono costretti a subire. Sono considerati da tutti inferiori, in quando mariti senza passato, senza potere, eppure riescono a dimostrare il loro valore e non si lasciano calpestare, mostrando puro amore per le consorti.
Il drama aggiunge molti dettagli “orientati alle donne” per conquistare il pubblico femminile. C’è molta enfasi sui piccoli momenti dolci che il marito regala alla moglie, qualcosa di dolce e carino. La chimica tra Guo Qilin e Song Yi è inaspettatamente piacevole. Lo sviluppo emotivo – da estranei a persone che si rispettano reciprocamente molto, sviluppando sentimenti reali – è ben dimostrato.
Una premessa così semplice crea un drama comico, divertente e appassionante nei suoi primi sedici episodi, anche grazie a una chimica, ripetiamo, davvero troppo carica tra i due protagonisti, che poi vira su toni più politici e militari nella sua seconda metà (che potete francamente anche saltare perché sono 16 episodi di pippe mentali e cose casuali che non cambia il finale. Per nulla).
Cosa affronta il drama?
Soprattutto nella prima parte, il discorso sull’uguaglianza di genere regna sovrano, con un discorso, urlato da Ning Yi quasi all’inizio che vi farà alzare dalla sedia facendo un applauso. Nulla di nuovo, ovviamente, ma è così bello sentire queste parole in un drama cinese. Nel drama la figura delle donne è gestita abbastanza bene con la protagonista, Tan Er, che lotta per gestire l’attività di famiglia e diventare una vera imprenditrice. E’ interessante notare che la donna viene descritta come particolarmente brava nell’artigianato e ci viene introdotta proprio mentre si sta occupando della colorazione della stoffa. La sua maestria è molto manuale e sembra molto più brava a fare, piuttosto che a parlare.
Ovviamente più di una volta diventa la damigella da salvare, ma poi, in una scena epica, diventa lei stessa il cavaliere pronto ad accoltellare il nemico per suo marito, così come colei che gli salta, letteralmente addosso, per pura passione.
Le altre donne sono poi ex-cortigiane che si reinventano con l’attività delle uova centenarie promossa da Ning Yi, creando un nuovo tipo di famiglia, un nucleo familiare composto da due donne che si supportano a vicenda, vivendo insieme e lavorando insieme. Nulla di omosessuale, ma presentato come un’alternativa alla classica idea di famiglia tradizionale in modo molto naturale.
Allo stesso modo anche il concetto di libertà, intesa più come possibilità di fare quello che è nella propria natura, è al centro della narrazione, supportata dall’ingegno e dall’intraprendenza economica. Altro discorso toccato in un paio di occasione è anche quella della ridistribuzione delle ricchezze: i più ricchi dovrebbero donare quanto ricevuto ai poveri, a coloro in difficoltà. Quando la famiglia Su diventa la più ricca della città, il capofamiglia organizza una donazione alle classi meno abbienti per “onorare gli antenati e portare avanti gli insegnamenti di famiglia”. Sono piccoli momenti che, però, vengono resi importanti dal drama.
Davvero interessante:
Parliamo ora dell’estetica, della fotografia e della scenografia. Fin dai primi dieci minuti del primo episodio ho dovuto bloccare l’episodio e iniziare a urlare eccitata saltando per tutta casa. I film e le serie tv cinesi stanno facendo passi da gigante sull’immagine e l’estetica dei loro prodotti, grazie anche a tanti capitali e un budget molto elevato, che sanno spendere bene.
Non ho mai pubblicato una foto dal drama che commento, ma ‘My Heroic Husband’ lo merita perché la regia è incredibile, pecca solo nelle scene di guerra che sono polverose, grigie e un po’ bruttine, ma il resto è perfetta. Incredibile nei posti chiusi, sublime nei posti grandi, sempre elegante e sinuosa, utilizza le strutture tipiche antiche cinesi per creare movimento e pura bellezza.
Potrei stare qui ore a parlare di tutti i movimenti di macchine o inquadrature che mi hanno fatto pensare ‘Wow, voi sapete quello che state facendo’ ma bastano poche immagini per farvelo immaginare.
Punti di forza e un po’ sni:
“My Heroic Husband”, però, nasce per descrivere il percorso di un uomo nella sua vita, nonostante l’occhiolino fatto al genere femminile. Di base soddisfa il desiderio delle persone di avere successo nella vita senza troppi sforzi, nonostante a volte questo successo si raggiunga in modo irrealistico. Ning Yi è l’uomo comune pieno di talento, conoscenze e, soprattutto, fortuna. Appare sempre al momento giusto e nel posto giusto per salvare la situazione. Come magnate degli affari, porta la saggezza dalla società moderna ai tempi antichi che non solo aiuta a salvare gli affari di sua moglie dalle cospirazioni degli antagonisti, ma costringe anche il loro avversario alla bancarotta. Oltre a ciò, Ning Yi è anche abile nel combattimento, è in grado di scrivere romanzi, ha eccellenti abilità nel gioco, conosce i macchinari, crea bombe, pistole, ordigni, è bravo nel design e ha persino familiarità con l’allestimento del palcoscenico e la musica. Sa fare tutto con estrema facilità e senza alcuno sforzo o duro lavoro, in una narrazione che lo avvicina più a un superuomo che a una persona reale. Guadagna facilmente il rispetto e l’amore degli altri, chiunque incontra si affida a lui e lo sostiene con tutto il cuore, da cortigiane a primi ministri e principi consorti o eredi al trono.
Attenzione però, il protagonista non è l’eroe buono o il cavaliere senza macchia che salva le damigelle in povertà, ma un vero e proprio imprenditore senza scrupoli e il drama lo mette in evidenza più volte, creando spessore al personaggio. E’ buono con la moglie, tanto quanto è aggressivo con la spia mandata a infastidire la sua attività, o duro e intransigente verso il suo avversario economico in difficoltà, che tratta con finto sorriso, senso di superiorità e senza alcuna pietà, anzi cercando di guadagnarci, appunto, o proponendogli di diventare un suo rivenditore, come un vero colletto bianco senza moralità. Questa sua ambiguità, però, lo rende molto interessante, vero e piacevole da guardare. Come con il regalo del Primo Ministro di Destra, un coltello dorato super decorato che ‘gli salverà la vita quando avrà bisogno di aiuto’, con lui ci taglia una mela, tutto fiero e soddisfatto per di più, incurante di simboli, rispetto o qualsivoglia valore di quel dono in realtà preziosissimo.
I personaggi restano tutti un po’ sfocati, strettamente inquadrati in due presupposti: gli sceneggiatori pensano più a far fare cose ai loro protagonisti, piuttosto che a farci entrare nelle loro menti. Mentre, però, il protagonista ne esce ben delineato comunque, sua moglie Su Tan’er, è più descritta che mostrata. Si dice sia una donna forte e indipendente con eccezionali capacità imprenditoriali, ma questo non viene mostrato molto spesso. Soprattutto nella prima parte del drama, fa affidamento principalmente sul sostegno del marito che, ancora una volta, sottolinea con forza il significato del protagonista maschile e di motore degli eventi e risolutore dei problemi. Anche lei ha i suoi momenti di puro potere, come quando con un coltello da cucina si fionda per salvare suo marito, portato via da funzionari governativi. Lei prende l’iniziativa in ogni contatto fisico, o anche solo a creare il pretesto del contatto fisico, anche se questo implica la distruzione di mezza casa, vandalismo o appiccare un incendio, tutto ciò letteralmente.
Punti di debolezza:
Il prodotto è estremamente piacevole ma vi consigliamo vivamente di lasciarlo all’episodio 16/17, ossia quando la coppia va in luna di miele. Quello che succede dopo, un inutile ammasso di guerre, tentativi di conquiste e lotte per il potere, non servono davvero a nulla e, alla fine, si risolvono in un nulla di fatto, riportando i protagonisti alla stessa posizione iniziale.
La prima metà del drama ‘My Heroic Husband’ è tanto bella, spassosa, divertente, coinvolgente, eccitante e comica, quanto la seconda è pensante, superflua e fine a se stessa. Fidatevi: fatelo diventare un drama di 16 episodi e non ve ne pentirete.
Conclusione:
Volete svagarvi e ridere di gusto? Volete un drama dalla regia incredibile che sia un piacere per gli occhi? Volete un geniale protagonista e una mogliettina che sa tirare fuori i coltelli e gli artigli all’occasione? Volete un’ambientazione orientale e storica con un dolcissimo romanticismo tra due piccioncini? ‘My Heroic Husband’ è da vedere assolutamente, fino all’episodio 16 ovviamente.
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