Min Hee Jin vanta il suo modello Kpop alternativo e unico con le NewJeans: ha ragione?
PR | On 25, Apr 2024
Nella sua ultima conferenza, Min Hee Jin, CEO delle ADOR e creatrice delle NewJeans, ha parlato anche del suo modo di fare musica e intrattenimento, visione alternativa che l’ha portata lontana dall’SM (dove ha lavorato a lungo ma di cui non condivideva la visione dell’idol) fino alla HYBE.
“Non sto criticando nessuno, ma si tratta di governance”, dice Min. “C’è una funzione condivisa dal sistema centrale nella HYBE, come HR [risorse umane] e IT [tecnologia dell’informazione]. Le etichette (n.b. intende le varie sub-label della HYBE) potrebbero differire in qualche modo con le loro idee, ma la HYBE vuole comunque controllarle e semplificare le cose. Ogni etichetta deve mantenere la sua unicità, come con le ILLIT (che sono gestite da un’altra sub-label ma in cui Bang Si Hyuk, CEO della HYBE, appare come produttore). […] (Se devono agire in questo modo -n.b. intende copiarsi a vicenda-) non avrebbero mai dovuto (nella HYBE) adottare il [sistema] multietichetta e avrebbero dovuto semplicemente fare quello che fanno SM e YG […] Tutto deve cambiare”.
A questo punto parla delle unicità del suo mondo di intendere il Kpop e di trattare i suoi artisti.
“C’è un motivo per cui non abbiamo photocard ma facciamo regali casuali: per favore, se hai le photocard di ogni celebrità, diventa un dizionario.”
“I prezzi degli album non aumentano, ma i costi di produzione sì. Se non facciamo regali casuali, le persone confronteranno la popolarità di ciascun membro. Ecco perché non produciamo photocard. Nemmeno a me piacciono i regali casuali. Volevo competere equamente con i contenuti. Mi occupo di microgestione perché significa assumermi la responsabilità. Vorrei che le altre società smettessero di farlo. Se lo fai, rovini il mercato. Poi crea problemi anche al mercato azionario.“
Cosa intende?
Negli album delle Newjeans trovate photocard, ovviamente, ma li trovate organizzati per gruppi e avete a caso uno dei gruppi. Ogni album (per ora) ha photocard per tutti i membri. Quindi comprando un album delle NewJeans avrete sempre le photocard per tutti e cinque i membri, del Set A, Set B o Set C ecc.
Attenzione però.
Min Hee Jin non è sprovveduta e ogni album ha comunque più di una versione e, a volte, una versione per ogni membro (tipo ‘Get Up’ o ‘OMG’), solo che non le piace l’idea di una sola photocard a CD.
“Le NewJeans vogliono anche organizzare un evento di autografi. Ma penso che sia giusto tenerlo solo quando i membri lo desiderano. Ma quello che mi fa incazzare di HYBE è che si prende il merito delle NewJeans. Questo va contro l’etica e non rispettano nemmeno i consumatori”.
Il modo in cui le NewJeans sono state introdotte è stato oggettivamente stato diverso dal solito. Non abbiamo avuto il graduale rilascio di teaser e foto, ma sono partiti direttamente con video musicali e, appunto, canzoni.
Prima ancora di svelare i nomi dei cinque membri, Ador ha pubblicato l’MV di “Attention” e il giorno dopo quello di ‘Hyoe Boy’ con 4 MV, uno per Minji, uno per Hyein, uno per Hanni e uno con Danielle e Haerin. “Il ruolo di un teaser è quello di incuriosire le persone, ma era diventato più che altro una cosa fatta per abitudine, e ho pensato che non fosse necessario” dichiarò Min al tempo.
Prive del trucco pesante e della moda sgargiante che oggi regna nel K-pop, le ragazze al debutto appaiono per lo più in T-shirt, pantaloni e scarpe da ginnastica. I loro capelli sono scuri e lisci, come quelli di una normale adolescente. Anche la musica fu di facile ascolto, con testi ripetitivi, orecchiabili che facevano brillare le voci delle ragazze.
Anche il modo in cui i singoli membri hanno interagito con i produttori è stato diverso. Piuttosto che dare loro una canzone e istruirli a esercitarsi, ha fatto ascoltare loro la musica attraverso sessioni di ascolto e ha chiesto le loro opinioni. Le registrazioni sono state effettuate senza una voce guida, in modo che potessero cantare con il loro stile.
L’approccio di Min Hee Jin è stato diverso, più positivo, ma nulla di profondamente rivoluzionario.
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