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I media coreani silenziano le voci LGTB?

I media coreani silenziano le voci LGTB?

| On 19, Apr 2022

Dall’inno LGBT di Lady Gaga “Born This Way” al film su Freddie Mercury, le voci LGBT vengono “filtrate dai media” coreani?

L’argomento è tornato all’attenzione dopo che molti hanno notato che l’inno LGBT di Lady Gaga “Born This Way” è stato censurato in TV, togliendo tutte le parti che si riferivano proprio alla cultura LGBT. Questa, purtroppo, non è la prima volta che succede: infatti lo scorso anno un’emittente televisiva locale è stata criticata per aver modificato le scene di baci tra due uomini nel film di Freddie Mercury “Bohemian Rhapsody”; nel 2015, invece, il drama JTBC “Schoolgirl Detectives” ha ricevuto un avvertimento dal KCSC su una scena di bacio tra due studentesse delle superiori.

In pratica, durante una cerimonia annuale del suono della campana di fine anno tenuta dal governo metropolitano di Seoul, andata in onda su YouTube e sull’emittente televisiva finanziata dalla città TBS, il gruppo di ballo Lachica ha tenuto un’esibizione che includeva una versione breve di “Born This Way”, un singolo di successo del 2011 di Lady Gaga.

Durante la riproduzione di “Born This Way” era stata tagliata la parte: “Non importa la vita gay, etero o bi, lesbica o transgender”. Inoltre era stata utilizzata, erroneamente, una traduzione letterale della parte sulle drag queen, riportandolo come ‘non farti trascinare’ e modificando tutto il significato di quel pezzo.

Minsoo Kim, un fotografo queer, è tra coloro che si stanno ribellando: “Quando la performance è andata in onda su Mnet, è stata interpretata come ‘una canzone per gente strana.’ E il fatto che questa interpretazione sia stata ripetuta senza ripensamenti rende questo qualcosa di simile a una censura delle minoranze sessuali”

Non è la prima volta che il governo della città di Seoul è accusato di discriminazione nei confronti delle minoranze sessuali. A novembre, la stessa commissione per i diritti umani della città ha stabilito che la decisione della città di non consentire alla domanda del Comitato Organizzatore del Festival della cultura queer di Seoul di creare una fondazione senza scopo di lucro era “discriminazione contro le minoranze sessuali senza una causa ragionevole” e “una violazione della loro libertà di associazione”.

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