Le vendite degli album K-Pop sono in calo? Analizziamo a fondo il problema
PR | On 02, Ago 2024
Negli ultimi due anni, le vendite di album K-Pop hanno raggiunto livelli record.
Durante la pandemia di COVID, sembra che molte persone siano state introdotte al genere musicale e si siano unite a uno o più fandom e, senza concerti o altri mezzi per spendere soldi per supportare i loro artisti preferiti, gli album erano praticamente l’unica cosa che si poteva acquistare.
Vendite complessive del Kpop:
2014 – 7.38 milioni
2015 – 8.38 milioni
2016 – 10.81 milioni
2017 – 16.93 milioni
2018 – 22.82 milioni
2019 – 24.59 milioni
2020 – 41.41 milioni
2021 – 57.41 milioni
2022 – 74.20 milioni
Le statistiche commerciali di importazione ed esportazione del Korea Customs Service hanno rivelato che le esportazioni di album da gennaio a giugno di quest’anno sono ammontate a ₩179 miliardi di KRW (circa $130 milioni di USD), un calo del 2% rispetto allo stesso periodo del 2023. Questa è la prima volta dal 2015 che le esportazioni di album durante la prima metà dell’anno hanno mostrato una crescita negativa.
Le vendite cumulative di album classificati tra 1 e 400 tra il periodo gennaio e giugno sono ammontate a circa 47,6 milioni di copie, un forte calo di 8 milioni di unità rispetto all’anno scorso. In termini percentuali il calo è del 14,39%.
Sembra che, ora che la pandemia è “finita” e le cose sono relativamente tornate alla normalità, stiamo assistendo a un calo piuttosto drastico nelle vendite di album per molti artisti, sia per i gruppi maschili ma in particolare per i gruppi femminili.
Ad esempio, gli ultimi tre album delle ITZY, Checkmate, Cheshire e Kill My Doubt , hanno tutti superato il milione di vendite. Tuttavia, il loro ultimo album, Born To Be, ha venduto poco più di 580.000 copie, quasi il 50% in meno.
Aespa ha registrato un calo simile, anche se non così drastico, raggiungendo il picco con My World e diminuendo con ogni album successivo. Dai 2 milioni di ‘Girls’ e ‘My World’, siamo passati a un milione per ‘Drama’ di novembre 2023 e ‘Armaheddon’ di inizio 2024.
Si stanno ancora conteggiando le vendite totali dell’ultimo album delle (G)I-DLE, I Sway, ad ora 900.000, ma ha comunque venduto notevolmente meno del loro album precedente, ‘2’ o a ‘I Feel’, rispettivamente 1 e 1.6 milioni.
Le TWICE non hanno avuto un calo così significativo tra i loro ultimi due album, anche se With YOU-th ha comunque venduto circa 400.000 copie in meno di Ready To Be.
Per i gruppi femminili di etichette più piccole, come le STAYC, il calo non è elevato ma dopo un picco con il loro album precedente, Teddy Bear 340.000, o ‘Teenfresh’ con 352.000 copie, l’ultimo Metamorphic deve ancora superare le 100.000 copie dopo quasi un mese dal suo rilascio.
E’ un calo che non tocca solo i gruppi femminili, come detto su.
Anche gli Stray Kids, nonostante vendano ancora moltissimo, hanno visto diminuire gli album venduti. Infatti, il loro album più venduto è stato ‘5-STAR’ ha raggiunto la cifra sbalorditiva di 4,62 milioni di vendite nella prima settimana e rimane ad oggi il secondo album più venduto di un gruppo K-Pop in quella prima settimana. Il loro album successivo (quello prima di ‘ATE), ‘ROCK-STAR’, ha visto un piccolo calo nelle vendite della prima settimana, raggiungendo 3,70 milioni di vendite in quel periodo. L’attuale ‘ATE’ ha segnalato un altro calo nelle vendite del gruppo, nella prima settimana ha venduti circa 2,37 milioni. Siamo sempre a numeri giganteschi e incredibili, ma rispetto al picco di ‘5-STAR’ dell’anno scorso, siamo quasi alla metà quest’anno.
Non solo gli Stray Kids, anche gli Seventeen hanno visto le vendite passare da 5,09 milioni a 2,97 milioni; gli ZeroBaseOne da 2,13 milioni a 1,35 milioni.
Andiamo un po’ più a fondo nel problema.
1) Non solo il K-pop, il discorso è generico
Il consumo di intrattenimento è diminuito in tutto il mondo. Durante la pandemia, non potendo uscire, tutto quello che si è risparmiato da cene fuori, intrattenimento, vacanze e attività varie, è stato dirottato nell’acquisto di album, gadget, videogiochi ecc.
2) Siamo in recessione
Con l’aumento dell’inflazione in tutto il mondo e alcune economie in difficoltà (ad esempio la Cina), ovviamente una delle prime cose che vengono eliminate dalle spese mensili, è l’acquisto di oggettistica.
3) Il calo non è ovunque
Il calo delle vendite c’è stato, come anticipato su, in Cina e nel Sud-est asiatico, mentre le vendite stanno aumentando negli USA e in Europa (dove però i numeri erano piccoli prima, se confrontati col mercato asiatico). Il Giappone resta il leader nelle esportazioni di album Kpop e il mercato lì è ancora in crescita, la Cina è calata così tanto, invece, da far diventare gli USA il secondo paese in termine di esportazione di album Kpop.
La Cina nel 2022 spendeva 50 milioni di dollari nel Kpop, nel 2023 sono scesi a 35 milioni, a inizio 2024 sono solo a 18 milioni. Gli USA in questi sei mesi hanno già speso oltre 30 milioni.
4) Il problema non è il mercato interno
Lo ribadiamo, sono le esportazioni a essere in calo e ciò ha generato la prima performance negativa del Kpop dopo 9 anni di continua crescita.
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